Sanremo 2013, Daniele Silvestri: “Mi piace raccontare la realtà, metterci la faccia”
Il ritorno a Sanremo 2013 di Daniele Silvestri tra Il bisogno di te e A bocca chiusa
Ad oltre sei anni dalla sua ultima partecipazione a Sanremo (quarto posto con La paranza), Daniele Silvestri ha voluto mostrare due facce della stessa medaglia presentando due brani diametralmente opposti: A bocca chiusa è un’opera in versi impegnata che segue le emozioni di un corteo di protesta (Fonte Il Corriere Della Sera):
Il testo non spinge alla violenza o al volto coperto, semmai incita all’impegno. Non utilizzo nessun verbo ‘offensivo’, non credo che si debba scendere in strada per quello. Raccolto qualcosa che è sotto gli occhi di tutti e parlo di atmosfere e istanze basilari che, purtroppo, sono ritornate attuali, come il lavoro e la scuola. Ho cercato di dargli un contesto poetico come se fosse un racconto in bianco e nero.
Il cantautore non è nuovo ad un Festival organizzato durante il periodo della Par Condicio. Nel 1995, L’uomo con il megafono (presentata nella sezione Giovani), fu aspramente criticata per il contenuto ritenuto altamente politicizzato:
Qualche decennio di benessere ha creato un bisogno minore di collettività rispetto agli anni ’70 dei cantautori. Non punto il dito contro chi non porta questo bisogno nelle canzoni ma io non riesco a non farlo. Mi piace raccontare la realtà, anche soggettivamente, metterci la faccia.
Il bisogno di te, invece, è un pezzo più scanzonato ma con un messaggio molto significativo facilmente intuibile a prima lettura:
Mi sento un ragazzino che gioca col ritmo e con le parole. Con i miei figli gioco a inventare rime come faceva mio padre con me. Ma il bisogno di te non è stupidotta come puo’ sembrare. Dietro si puo’ leggere anche una storia d’amore ricattatorio e malato.
Durante la serata Sanremo Story, Silvestri riproporrà Piazza Grande di Lucio Dalla.
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