Home Fedez e J-Ax: “Produrremo giovani cantanti. Altri si comprano i follower”

Fedez e J-Ax: “Produrremo giovani cantanti. Altri si comprano i follower”

Fedez è stato ospite di 2Next Economia e futuro martedì 14 gennaio 2014. In collegamento anche il suo nuovo socio, J-Ax

pubblicato 15 Gennaio 2014 aggiornato 16 Ottobre 2020 16:36

Fedez raccontato come un “fenomeno economico”. E’ accaduto ieri sera a 2Next Economia e Futuro, il programma di seconda serata di RaiDue condotto da Annalisa Bruchi.

Il rapper che ha totalizzato 27 milioni di visualizzazioni in sei mesi, su Youtube, ha svelato il segreto del suo successo:

“Io penso di essere un grande sintomo per la discografia italiana in questo momento. Cigno nero è un pezzo che inizialmente non è passato in radio e nei mezzi di informazione. Non ero appetibile, non c’era un’attenzione mediatica verso di me. Io sono andato in televisione dopo il mio successo, sono un caso opposto. Ho fatto le mie apparizioni a livello promozionale quando ero già famoso. E’ stato un bel caso, un successo che parte dal web. Non lo dico per elogiarmi, è una grande opportunità per i giovani che si prospetta”.

Fedez ha poi ripercorso i suoi esordi:

“Ci ho messo poco a sfondare, ma la mia gavetta nell’hip hop me la sono fatta. Vengo da quel background lì, anche se non posso essere ricollocato nel puro hip hop. Parti dai centri sociali, che io reputo molto importante. Un centro di aggregazione per i giovani, dove radunare le idee, è essenziale in questo momento e manca. Io vengo da uno scenario milanese in cui ho visto il tramonto dei centri sociali. A me sono serviti per avere un percorso, per crescere e maturare a livello artistico. Da lì passi ai primi studi di registrazione”.

A questo punto il successo è arrivato proprio nel momento più difficile della sua vita:

“Mi trovavo a un bivio: avevo 18 anni, la terza media, non avevo il diploma. Ho avuto un po’ la bravura, un po’ la fortuna di avere successo in un momento in cui ero alle strette. I miei genitori sono contenti. Mia madre è diventata l’amministratore delegato della mia società. E dire che i miei avevano chiuso il bar, erano rimasti disoccupati. Sono fortunato per aver dato lavoro ai miei genitori”.

Fedez ha così, fatto, di necessità virtù rimboccandosi le maniche:

“Sono stato inizialmente regista, poi non sono riuscito a star dietro a tutto io. Ma tutto lo storyboard l’ho sempre seguito personalmente. Poi ho fatto il punto sulle spese. Uno studio costa 500 euro per fare missaggio e masterizzazione semi-professionale, una videocamera semi-professionale 500 euro. Quando giri un video ti puoi affidare a un regista che ti costa più o meno 1000 euro a video, io con 500 euro potevo farmi un video da solo. Ho imparato i rudimenti del montaggio video. Economicamente uno non inizia questo lavoro per far soldi, li vedi dopo e quando li vedi tanto qualcuno ci sta mangiando più di te. Io seguo qualsiasi cosa. Gestisco anche il merchandising. Quando prima affidavo ad altri mi trovavo fregato, ora mi circondo solo di pochi collaboratori fidati. Una volta l’artista doveva solo scrivere le canzoni, ora non è più così”

A dicembre 2013 ha fondato Newtopia con J Ax, presto giudice di The Voice, che pure è intervenuto nella trasmissione 2Next in collegamento:

“Oggi la casa discografica propone all’artista medio ‘tu fai il video, tu fai il demo e se ci sono guadagni li prendiamo insieme’. Allora quello che io e Federico abbiamo fatto è metterci i soldi in tasca e finanziarci noi indipendentemente. Il che non significa che non lavoreremo con delle major. Andiamo controtendenza rispetto ai nostri amici, quelli che hanno un po’ di successo. Ultimamente mi dicono di aprire ditte individuali in Svizzera. Quello che invece noi vogliamo fare è il contrario di lamentarsi. Non vogliamo prendere e portare via. Vogliamo creare lavoro e credere in noi stessi. Vediamo se soffiando nella vela arriva un po’ di vento. Siamo dei self made men. Io i soldi li ho sempre fatti con la musica, pagando regolarmente le tasse, e li ho investiti in una realtà italiana”.

Fedez ha, poi, ripreso la parola con altre dichiarazioni forti:

“Non è più la multinazionale che comanda. Una volta bastava un articolo di un critico blasonato e vendevi. Ora il fruitore vuole testare… Magari ci fossero nella musica gli investimenti pubblici che ci sono nel cinema, quelli che danno ai politici per fare film, ad esempio a Luca Barbareschi. Nel mio campo ti puoi solo affidare ai comuni quando fanno i concerti”.

Il cantante ha, quindi insinuato che certi colleghi mentano sul consenso sui social, che si rivela “un castello di carta” quando non è confermato dai fatti:

“Ci sono programmi dove puoi comprare follower”

La Netwopia di Fedez e J-Ax è, intanto, a caccia di nuovi talenti:

“Ci sono artisti che hanno potenzialità di vendita, altri di cantautori. Stiamo cercando”.

FedezJ-Ax