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Intervista a Massimo Varini, uno dei più apprezzati chitarristi italiani

Una chiacchierata a 360° con un chitarrista che ha collaborato con tutti i più famosi artisti italiani.

di david
pubblicato 12 Giugno 2012 aggiornato 30 Agosto 2020 15:21


Abbiamo parlato dei suoi bellissimi Anacrusis I e Anacrusis II, dei suoi manuali per chitarra, dei suoi concerti e delle sue collaborazioni. Adesso è arrivato il momento di parlare direttamente con lui: Massimo Varini.

Fra i più apprezzati chitarristi che abbiamo in Italia, Massimo conta lunghissima serie di collaborazioni con alcuni fra gli artisti più famosi del nostro paese (Vasco, Mina, Adriano Celentano, Nek, Laura Pausini, Biagio Antonacci, Gianluca Grignani e tantissimi altri ancora). Oltre a questo, è probabilmente l’insegnate di chitarra più celebre dello stivale.

In questa lunga e interessante intervista affrontiamo a 360° tutti gli argomenti riguardanti la musica: carriera, aneddoti, pirateria, consigli a chi comincia solo adesso… Seguiteci dopo la pausa!

Intervista a Massimo Varini

Soundsblog.it: Puoi anticiparci qualche nuovo album, collaborazione musicale o progetto didattico che hai in cantiere?
Massimo Varini: Le ultime cose che ho registrato sono uscite (Alessandra Amoroso, Emma). Ormai le tempistiche sono velocissime. Ho registrato poi il brano di Vasco Rossi per Patty Pravo (quello che fu rifiutato a Sanremo e che poi Vasco ha cantato sul suo Facebook).
Per quello che riguarda la didattica sono sempre in movimento: a fine maggio sono usciti la ristampa de La Chitarra Solista (il mio primo manuale che è quasi triplicato come numero di pagine e invece del cd allegato ha un DVD con oltre 4 ore di video e gli stessi sono già pronti per iPhone e altri dispositivi portatili), e il libro di trascrizioni di My Sides (il mio primo cd acustico). Sto lavorando poi ad un manuale chiamato Arpeggiology (verso ottobre) e anche Patternology (Tecnica Razionale 2)… ma in cantiere ci sono altri manuali!

SB: Ti capita ancora di ispirarti a qualche altro artista per scrivere un brano?
MV: Direi di no… è però normale che ascoltando tanta musica qualcosa resti dentro!

SB: Quali artisti ascolti? E chi sono i tuoi preferiti di sempre?
MV: Mi piace ascoltare la musica in generale: non sono “razzista”. Mi piace ascoltare dai Beatles a Lady Gaga, da Madonna a Mozart a Robben Ford… in macchina ascolto la radio.

SB: Dai tuoi esordi ai successi attuali, cosa potresti dire di aver capito, scoperto sviscerato di questo magnifico strumento che è la chitarra? Qual è la più grande differenza fra il Massimo Varini ventenne a quello attuale?
MV: Beh, a 20 anni credevo di essere io a suonare la chitarra… ora penso che sia la mia vita che mi porta ad esprimermi con la chitarra e a raccontarmi attraverso di essa.


SB: Ci racconti un aneddoto divertente accaduto durante un concerto?
MV: Ti racconto il più recente. Al festival di Soave, suonando sul palco allestito nel cortile, mi si è creato un blackout di memoria in un punto di una mia canzone acustica/strumentale (Last Time). Ho dato la colpa ad un potente antistaminico che mi ha lasciato intontito tutto il giorno… ma quando mi son fermato e ho guardato la gente dicendo: “mi son dimenticato tutto”, alcuni mi hanno canticchiato come continuasse! È stato divertente, anche se per me è stato molto preoccupante ed imbarazzante!

SB: Quali sono, secondo te, pregi e difetti della scena musicale attuale nel mondo e, nella fattispecie, in Italia? Concordi con l’opinione di molti, secondo la quale siamo in una fase stagnante con pochissima qualità?
MV: C’è troppa musica… ovunque! Musica in attesa al telefono, musica nei supermercati, musica nei bar e ristoranti… musica nei telefonini, musica nelle pubblicità… musica ovunque! Dico questo perchè la musica non è più percepita come un’espressione artistica ma è un sottofondo: non le si presta più tanta attenzione. Questo mi spaventa. Sarà che io fatico a parlare se c’è musica in sottofondo: o ascolto musica e l’ascolto con attenzione o preferisco non ci sia!

SB: In una recente intervista, Billy Corgan degli Smashing Pumpkins ha detto che secondo lui il musicista moderno deve essere anche un po’ “imprenditore”, avere orizzonti più vasti del semplice “vendere dischi”, e utilizzare internet al meglio per creare un mondo che la gente sia felice di visitare e di cui si possa sentire parte. Tu che da anni sei compositore, turnista, autore di materiale didattico, testimonial e tanto altro ancora, ti rivedi in questa affermazione? Cosa potresti aggiungere?
MV: In realtà sembra quasi una mia frase… nel senso che la penso anche io così! ma non è il discorso “dell’imprenditore”… è che un musicista – secondo me – è il cantastorie della vita che lo circonda, è un comunicatore e deve per questo motivo utilizzare gli strumenti che ci sono a disposizione nel periodo storico in cui vive.

SB: È veramente così difficile fare gli artisti di professione in Italia? Cosa dovrebbe cambiare per promuovere arte e cultura in modo adeguato?
MV: E’ difficile fare ciò che piace… che non si ritiene estremamente faticoso, che si farebbe anche gratuitamente ma… guadagnandosi da vivere! L’Arte è vista un po’ come un punto di arrivo per non far nulla e guadagnare soldi! Ma non è così… si tratta comunque di lavori che richiedono impegno e sacrificio. Forse sono in troppi a voler “diventare famosi” piuttosto che essere in tanti a voler dire qualcosa.


SB: Un classico senza tempo: cosa consiglieresti a un giovane musicista che voglia cominciare una carriera?
MV: Ho degli allievi che seguono con me il corso Professione: Chitarrista e proprio loro sono quelli che vorrebbero fare il musicista come professione. Io consiglio tante cose che posso velocemente elencarti: preparazione ferrea; conoscenza della musica, armonia, suono, tecnologie applicate allo strumento, spirito di sacrificio e voglia di tener duro; collaborazione con altri musicisti… usare più la sala prove e piccoli palchi piuttosto che soltanto facebook e youtube… e tanto altro.

SB: Che ne pensi della pirateria musicale? Secondo te quale potrebbe essere il modo più efficace per contrastare questa “cultura” e rendere più coscienti i consumatori?
MV: Ho scritto tante cose sul mio profilo Facebook da Artista su questo argomento… pensa che ci sono siti in Italia che inneggiano allo scambio solidale scambiandosi files MIEI! Alcuni scrivono direttamente e senza paura: “chi ha caricato il DVD di Varini del Manuale di chitarra, per favore può caricare velocemente anche il software songmaker e il pdf del libro?”. Pensa che il manuale in questione, che è il più venduto in Italia, è un manuale composto da 20 lezioni, con un supporto online e onsite, DVD di 3 ore allegato con un software e il tutto costa circa 15,50€!
La pirateria è un degrado della cultura, che colpisce soprattutto i paesi sottosviluppati e più arretrati socialmente: quindi l’Italia. Siamo ridicoli! Tra l’altro la nostra ignoranza fa sì che tra persone che parlano di avere prodotti originali o meno, coloro i quali “pagano” per avere musica o software sembrano essere i più “pirla” mentre chi scarica gratuitamente (quindi rubando) sembra il furbo e lo scaltro. La pirateria in Italia è da vedere in un clima più generale in cui è normale trovare falsi invalidi che prendono la pensione; calciatori che nonostante i milioni di euro l’anno guadagnati ritengono furbo truccare le partite; politici corrotti etc. etc.

SB: Domandone finale, apparentemente banale ma, a mio avviso, con implicazioni potenzialmente molto profonde: dal tuo punto di vista quali sono le differenze basilari tra la musica fatta con lo scopo principale di vendere, e la musica fatta con lo scopo principale di essere bella?
MV: Credo che la differenza sia solo nelle persone… posso ritenermi fortunato (prendendomi però i miei meriti) nell’aver scritto alcune canzoni che hanno venduto oltre 6 milioni di copie e ho suonato in dischi di enorme successo, in totale il mio nome è andato a finire sul oltre 45 milioni di supporti. Premetto questo per dirti che ho conosciuto Artisti, Produttori e Musicisti che hanno avuto assolutamente successo.
Posso garantirti che chi fa questo lavoro bene, con successo e da anni, non pensa mai di fare un disco per vendere ma realizza un prodotto che lui ritiene bello per i suoi canoni. Esperienza e doti fanno sì che quello che certe persone ritengono bello e prodotto con qualità sia anche in linea con i gusti delle persone e venda!
Nel mio piccolo, facendo didattica, penso sempre a realizzare un prodotto che ritengo essere utile e cerco di farlo al massimo… non ho mai pensato di fare un prodotto perchè vendesse e basta. Non venderebbe! Serve un progetto fatto di contenuti, qualità e… aggiungo romanticamente: Amore!

Grazie a Massimo Varini per la disponibilità!

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