Home Classifiche Musicali Sony Music Italia: la pirateria musicale si batte accordandosi con gli internet provider

Sony Music Italia: la pirateria musicale si batte accordandosi con gli internet provider

Rudy Zerbi, presidente di Sony Music Italia conosciuto al grande pubblico per la sua partecipazione (in veste di giudice) al talent show Italia’s got Talent, nel corso di un’intervista concessa al sito ufficiale della Polizia di Stato si è detto assolutamente favorevole ad una strategia di contrasto alla pirateria musicale che coinvolga costruttivamente i fornitori

pubblicato 21 Febbraio 2010 aggiornato 31 Agosto 2020 04:14


Rudy Zerbi, presidente di Sony Music Italia conosciuto al grande pubblico per la sua partecipazione (in veste di giudice) al talent show Italia’s got Talent, nel corso di un’intervista concessa al sito ufficiale della Polizia di Stato si è detto assolutamente favorevole ad una strategia di contrasto alla pirateria musicale che coinvolga costruttivamente i fornitori di servizi internet a banda larga:

“Prima di tutto sono colpiti quelli che la musica la amano. Infatti, se come discografico, fino a 5/10 anni fa i margini della produzione mi consentivano di finanziare tutta una attività di sperimentazione che offriva un’opportunità di lancio per giovani artisti sconosciuti, oggi tutto ciò non è più possibile. Quindi il danno non è solo industriale ma anche artistico, perchè si riducono gli spazi per tanti giovani talenti di farsi sentire e vedere.

Ormai la svolta sta solo nella possibilità di stringere accordi, come avviene nelle trasmissioni delle tv satellitari, con i principali internet service provider e, per una cifra aggiuntiva mensile o annuale di pochi euro, permettere all’utente di avere a disposizione l’intero catalogo dei produttori musicali con un download ufficiale e garantito, anzichè cercare file rubati. In questa direzione ormai stiamo lavorando. Siamo in contatto con diversi provider nazionali e questo è l’unico modo per conciliare legalità e appassionati della musica.”

In questo modo, afferma Zerbi, si potrebbe facilmente ovviare anche al fastidiosissimo problema dei virus contratti da quegli utenti che, illecitamente, attingono da siti e programmi di file sharing per carpire quotidianamente brani protetti da copyright. E voi, cosa ne pensate al riguardo?

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