MusicDNA contro mp3: ne rimarra solo uno (?)
Conta già importanti adesioni tra gli artisti e le rispettive etichette la Rough Trade con gli The Strokes e i Mystery Jets, la 4AD con i The Big Pink e i TV On The Radio, la Matador Records con i Sonic Youth e la XL Recordings con Vampire Weekend e MIA. Eppure il MusicDNA è
Conta già importanti adesioni tra gli artisti e le rispettive etichette la Rough Trade con gli The Strokes e i Mystery Jets, la 4AD con i The Big Pink e i TV On The Radio, la Matador Records con i Sonic Youth e la XL Recordings con Vampire Weekend e MIA. Eppure il MusicDNA è un formato destinato da subito a far discutere.
Capace di immagazzinare musica, video, testo, immagini e feed, tutti in un unico file fino a 32Gb di dimensioni, MusicDNA è il formato che promette di rivoluzionare il mercato dell’industria musicale. Come una sorta di widget, potrà essere aggiornato ogni qualvolta l’utente lo desideri con tutte le novità dell’artista prescelto.
Nato dall’esperienza di Dagfinn Bach, padre putativo del primo lettore Mp3, MusicDNA annovera tra gli investitori anche Karlheinz Brandeburg, uno degli inventori del formato Mp3, insieme all’ingegnere italiano Leonardo Chiariglione. Questo gli garantisce una buona qualità audio e, contemporaneamente, un flusso di informazioni che vengono ‘linkate’ al semplice file musicale.
MusicDNA dovrebbe, nelle intenzioni dei creatori, scoraggiare anche la pirateria, nota dolente del formato Mp3. Il file audio è infatti DRM-free, ma le copie pirata non dovrebbero poter avere accesso al flusso di dati ‘bonus’ che sono legati alla canzone (o all’album).
La risposta del mercato finora è stata buona eppure i dubbi sono ancora molti. Il nuovo standard pare troppo legato alla velocità di connessione e ai tempi di download (il limite fino a 30Gb è notevole) che potrebbe scoraggiare chi cerca una fruizione più immediata e scarna. Voi cosa ne pensate? Riuscirà il MusicDNA a scavalcare e soppiantare l’Mp3? Votate e spiegateci il perché nei commenti.