Home Anthony e la Roma Sinfonietta Orchestra per Lavazza

Anthony e la Roma Sinfonietta Orchestra per Lavazza

Probabilmente, una delle idee più kitsch viste negli ultimi tempi. Ricostruiamola come fosse una ricetta o un episodio di Art-Attack. Prendete l’azienda italiana più famosa per la produzione di caffè. Fatto? Bene. Mettete al lavoro una delle agenzie di pubblicità più note, la Armando Testa. Fatto? Proseguiamo. Prendete un fotografo di moda famoso e devoto

pubblicato 20 Ottobre 2009 aggiornato 31 Agosto 2020 06:50


Probabilmente, una delle idee più kitsch viste negli ultimi tempi. Ricostruiamola come fosse una ricetta o un episodio di Art-Attack. Prendete l’azienda italiana più famosa per la produzione di caffè. Fatto? Bene. Mettete al lavoro una delle agenzie di pubblicità più note, la Armando Testa. Fatto? Proseguiamo. Prendete un fotografo di moda famoso e devoto alle tinte eccessive: chiamate Miles Aldrige e fategli realizzare gli scatti per la 18esima edizione del calendario della Lavazza.

Poi assoldate un testimonial d’eccezione. Un bravo musicista che non ha paura di sporcarsi le mani con la cultura più popolare. Prendete Morgan. Dedicate il calendario alla musica italiana degli anni ’50 e ’60 e fate dichiarare all’ex leader dei Bluvertigo che è ben contento di rilanciare gli anni che erano un “periodo di massima espressione di originalità e autenticità”. La frittata è quasi fatta. Serve un ingrediente segreto: qualcosa che renda il tutto caricaturale.

Parliamo di musica, ci vuole un’orchestra. Una di quelle prestigiose ma moderne. Istituzionale ma abituata a progetti non troppo classici. Prendiamo la Roma Sinfonietta Orchestra. Sì, quella di Morricone. Ora serve una voce. Una voce che canti l’aria del “Nessun Dorma”. D’altronde, parliamo di caffè e col caffè non si dorme. Bocelli? No, troppo impegnato. La Pausini? E’ negli Stati Uniti. La Nannini? C’hanno già pensato quelli delle auto.

Ci vuole un personaggio controverso. Uno che sia all’altezza degli eccessi delle foto. A questo punto serve il colpo di genio. La trovata completamente assurda. A questo punto ci vuole il kitsch. Prendiamo Anthony. Sì: quell’Anthony. Quello di Anthony And The Johnsons. Che c’entra? Direte voi. Niente. Ma è questo il bello del cattivo gusto, no?

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Antony & The Roma sinfonietta orchestra – Nessun dorma