Peter Gabriel & (world) friends: “Big Blue Ball”
Immaginate un gruppo di amici che si ritrova per qualche giorno insieme, con un bar a disposizione 24 ore su 24 e qualche piccolo studio di registrazione in cui improvvisare. Immaginate che questi siano musicisti provenienti da tanti paesi del mondo, con il solo scopo di confrontarsi e divertirsi. I nomi – e le provenienze
Immaginate un gruppo di amici che si ritrova per qualche giorno insieme, con un bar a disposizione 24 ore su 24 e qualche piccolo studio di registrazione in cui improvvisare. Immaginate che questi siano musicisti provenienti da tanti paesi del mondo, con il solo scopo di confrontarsi e divertirsi.
I nomi – e le provenienze – sono: Peter Gabriel (GB), Joseph Arthur (USA), Sinèad O’Connor (Irlanda), Papa Wemba (Congo). E ancora Joji Hirota (Giappone), Guo Yue (Cina), Sevara Nazarkhan (Uzbekistan), Natacha Atlas (di origini arabe), Juan Cañizares (con la sua chitarra flamenco). Con loro, maestri come Manu Katchè, Billy Cobham e Karl Wallinger (ideatore del progetto insieme al padrone di casa Gabriel) e molti altri.
Da tanti talenti e culture musicali così differenti non poteva che venire fuori un disco originalissimo e ricco di contaminazioni sorprendenti. Generi che si mischiano e fondono in 11 canzoni che piaceranno anche gli appassionati che non hanno molta dimestichezza con la world music.
Difficile parlare dei singoli pezzi e, in fondo, perché farlo? Preferisco lasciare all’ascoltatore il gusto di farsi conquistare dalle suggestioni che più si avvicinano alla sua sensibilità. Qualcuno preferirà i suoni più occidentali. Altri subiranno maggiormente il fascino di quelli che arrivano da molto lontano e che magari, proprio per questo, risultano più intriganti.
Ogni canzone racchiude in sé atmosfere e ispirazioni differenti, sempre ottimamente amalgamate. Anche il ritmo e l’approccio ai brani è variegato e rispecchia gli artisti coinvolti in ciascun pezzo. Tutto il disco scorre piacevolmente ai primi ascolti e rivela molti lati nascosti e intuizioni ardite in quelli successivi: un progetto tutto da scoprire.
Curioso che gli incontri avvennero in settimane lontane, rispettivamente la prima nel 1991, la seconda l’anno dopo e l’ultima nel ’95. Ore e ore di registrazioni conservate gelosamente in attesa del momento giusto per essere assemblate e pubblicate. Finalmente ci siamo e l’attesa viene ripagata ampiamente, con l’unico rammarico di non avere altro materiale in cui poterci immergere e lasciare trasportare attraverso continenti, influenze e culture del mondo. O forse si? Lo scopriremo nei prossimi decenni…
Questa la tracklist con i principali musicisti di ciascuna canzone:
“Big Blue Ball” – Peter Gabriel e artisti vari (Real World)
-tracklist-
01 “Whole thing (original mix)” Francis Bebey, Alex Faku, Tim Finn, Peter Gabriel, Karl Wallinger, Andy White
02 “Habibe” Natacha Atlas, Hossam Ramzy, Neil Sparkes
03 “Shadow” Juan Cañizares, Papa Wemba
04 “altus ailva” Joseph Arthur, Ronan Browne, James McNally, Eric Mouquet, Iarla Ó Lionáird, Vernon Reid, Michael Sanchez
05 “Exit through you” Joseph Arthur, Peter Gabriel, Karl Wallinger
06 “Everything comes from you” Richard Evans, Joji Hirota, Sevara Nazarkhan, Sinead O’Connor, Guo Yue
07 “Burn you up, burn you down” Billy Cobham, Peter Gabriel, The Holmes Brothers, Wendy Melvoin, Arona N’diaye, Jah Wobble
08 “Forest” Levon Minassian, Arona N’Diaye, Vernon Reid, Hukwe Zawose
09 “Rivers” Vernon Reid, Marta Sebestyen, Karl Wallinger, Jah Wobble
10 “Jijy” Arona N’Diaye, Rossy
11 “Big blue ball” Peter Gabriel, Manu Katché, Karl Wallinger