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Soundsblog intervista i The New Story / 2

Pubblichiamo oggi la seconda parte dell’intervista ai The New Story, dove troverete anche un’interessante appunto su Finley e Tokio Hotel. Ecco il link con le prime risposte. A voi le ultime domande.Ascolto uno dei vostri vecchi brani in inglese (“Streetlights”, ad esempio), poi ascolto il nuovo brano “Un’altra illusione” e noto che l’identità musicale è

di aleali
pubblicato 23 Gennaio 2008 aggiornato 31 Agosto 2020 23:25

Pubblichiamo oggi la seconda parte dell’intervista ai The New Story, dove troverete anche un’interessante appunto su Finley e Tokio Hotel. Ecco il link con le prime risposte. A voi le ultime domande.

Ascolto uno dei vostri vecchi brani in inglese (“Streetlights”, ad esempio), poi ascolto il nuovo brano “Un’altra illusione” e noto che l’identità musicale è abbastanza diversa. E’ l’italiano che cambia tutto o fa parte di un diverso percorso musicale?

Ogni band ha una propria evoluzione, se così non fosse sarebbe molto triste: non ci piace ascoltare diversi dischi dello stesso gruppo che suonano tutti uguali. Per noi è stato così: con un po’ di esperienza in più abbiamo un po’ “raffinato” il nostro modo di scrivere.

L’italiano poi certamente fa suonare diversamente le canzoni, proprio per una questione di accenti e cadenze, ma non significa che debba suonare necessariamente così diverso dall’inglese. Noi pensiamo di essere riusciti, nonostante l’italiano, a far suonare anche quelle canzoni abbastanza “internazionali”.

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Sinceramente non vediamo quasi nessuna differenza, solo maggiori possibilità di fare buoni concerti e promuovere meglio il gruppo. Speriamo un giorno di poter davvero vivere di questo, perchè al contrario di quello che spesso si pensa dall’esterno, anche se stai su una major e i tuoi video girano in televisione non è detto che tu sia straricco, con una bella macchina e con le tasche piene di soldi.

Credendo che ne abbiate assolutamente una, vorrei un’opinione spassionata sui Finley e una sui Tokio Hotel.

I Finley sono degli amici e sono dei bravissimi ragazzi. Hanno avuto la bravura e la fortuna di arrivare a certi livelli e grazie a loro si è creata una grossa attenzione anche per tanti altri gruppi nuovi.

Quello che fanno loro, quello che facciamo noi e tante altre nuove band italiane è semplicemente del buon rock, ed è una gran bella cosa che i media si siano accorti di tutti noi: volevamo davvero accontentarci dei soliti Vasco e Ligabue in Italia?

Per quanto riguarda i Tokio Hotel: sicuramente hanno delle buone canzoni, peccato che non le scrivano loro e peccato che abbiano un pubblico un po’ troppo superficiale che li segue più per la capigliatura del cantante che per quello che effettivamente fanno a livello “artistico”.

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3 motivi per comprarlo? Perchè è un buon disco, perchè ci sono mesi di lavoro duro e di tante persone dietro e perchè scaricare è illegale e danneggia chi cerca di vivere di musica.

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