Home Notizie Patti Smith compie oggi 65 anni. Gli auguri di Soundsblog

Patti Smith compie oggi 65 anni. Gli auguri di Soundsblog

Patti Smith compie oggi 65 anni. Gli auguri di Soundsblog

pubblicato 30 Dicembre 2011 aggiornato 7 Settembre 2020 13:46

I’m an American artist
and I have no guilt

La – splendida – foto che vedete qui sopra a inizio post racconta un’amicizia. Una delle tante che hanno costellato la vita e la carriera di Patricia Lee Smith: musicista e interprete abile e talentuosa come poche, in grado di incarnare lo spirito delle avanguardie artistiche e della New York che si preparava all’avvento della new wave. La – splendida – foto che vedete a inizio post è di Robert Mapplethorpe, il fotografo che scandalizzò i benpensanti in quegli anni svelando la sensualità di un mondo che riceveva una seconda, grande spinta al cambiamento e alla rivoluzione culturale: naturale evoluzione di quella esplosa sul finire degli anni ’60.

Robert Mapplethorpe e Patti Smith erano grandissimi amici: a lui e a tutto il gruppo di newyorkesi che contavano (Bob Dylan, Andy Warhol, Lou Reed, il futuro marito Fred Smith degli MC5 e moltissimi altri), approdò dopo una vita da vera bohemien. Notti trascorse a dormire in metropolitana, lavori di fortuna e molta miseria. Scoprire la Grande Mela ‘dal basso’, le permise di capirla a fondo, amarla e catturarne gli umori e lo spirito. Tanto che “Horses”, il suo primo, irripetibile lavoro discografico (prodotto da John Cale dei Velvet Underground) fu un miracolo di urgenza e rabbia, in largo anticipo sul punk inglese che arrivò due anni più tardi.

Altrettanto fondamentali saranno i tre dischi successivi, elettrici e inquieti (“Radio Ethiopia” del 1976, “Easter” del 1978 – che conteneva “Because the Night”, scritta con Bruce Springsteen – e “Wave” del 1979), fino alla decisione di abbandonare le scene, annunciata alla fine della tournée italiana per l’ultimo album. Sposa Fred Smith e con lui mette al mondo due figli, pubblicando un solo disco nell’arco di un decennio (“Dream of Life”, che contiene uno degli inni di protesta più famosi della storia: “People Have The Power”). Arrivano gli anni più difficili per la “Sacerdotessa del Rock”.

La sua vita è colpita da una serie di lutti. Muoiono Mapplethorpe, il suo pianista Richard Sohl, il fratello Tod e il marito, con cui stava lavorando all’album per il suo rientro sulle scene. Lo completerà due anni più tardi (nel 1996) e lo pubblicherà con il titolo di “Gone Again”. La musica diventa la terapia per sconfiggere il dolore della perdita (tanto che “Peace and Noise”, il capitolo discografico successivo dedicato al Tibet e alla figura del Dalai Lama, esce già l’anno seguente), poi un’altra pausa di tre anni e la definitiva consacrazione nel 2007, quando il suo nome entra nella Rock and Roll Hall of Fame. Noi concludiamo questo omaggio per celebrare i suoi 65 anni di vita con il brano che l’ha resa famosa anche al grande pubblico. Non lo scrisse lei (l’autore è Springsteen), ma fu Patti Smith ad adattare il testo ‘al femminile’. Il resto lo fecero la sua voce e il suo carisma che la sua forza e il suo coraggio artistico hanno trasformato in esempi incredibili e imprescindibili per chi vuole anche solo pronunciare la parola ‘rock’.

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