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So 00’s albums: The Mars Volta – De-Loused In The Comatorium

Continuiamo il nostro viaggio attraverso gli album più importanti della decade che sta terminando, passando dal 2002 al 2003. Lo facciamo subito andando a ritrovare due personaggi che di cui abbiamo già parlato all’interno di questa rubrica in occasione dell’articolo su “Relationship Of Command” degli At The Drive-In: Cedric Bixler Zavala e Omar A. Rodriguez-Lopez.I

pubblicato 28 Luglio 2009 aggiornato 7 Settembre 2020 16:31

Continuiamo il nostro viaggio attraverso gli album più importanti della decade che sta terminando, passando dal 2002 al 2003. Lo facciamo subito andando a ritrovare due personaggi che di cui abbiamo già parlato all’interno di questa rubrica in occasione dell’articolo su “Relationship Of Command” degli At The Drive-In: Cedric Bixler Zavala e Omar A. Rodriguez-Lopez.

I due “funghi” (mi piace chiamarli così per via dei capelli), dopo lo scioglimento degli At The Drive-In hanno dato vita ai The Mars Volta assieme a Isaiah Owens (tastiera), Jon Theodore (talentuoso batterista, poi sostituito dall’altrettanto valido Deantoni Parks), Eva Gardner (basso) e il compianto Jeremy Ward, “manipolatore del suono” della band, morto un mese prima della pubblicazione di “De-Loused In The Comatorium”

Quando uscì “De-Loused In The Comatorium” le attenzioni sulla band erano veramente tante, complici sia la brutta notizia della scomparsa di Ward sia la partecipazione di Flea al basso e l’incursione in “Cicatriz ESP” di John Frusciante). Molti addetti ai lavori rimasero letteralmente spiazzati davanti ad un lavoro del genere in cui confluivano le schegge hardcore punk degli At The Drive-in, il progressive rock, la psichedelia e alcuni fraseggi su territori vicini al jazz e al latin rock…in una parola una sorta di “pUnk floyd”.

Dopo l’incredibile botta di “De-Loused In The Comatorium”, la band non ha più saputo ripetersi: “Frances the Mute” (2004) era un buon disco ma sicuramente inferiore al debutto, mentre “Amputechture” presentava fin troppe inutili divagazioni egocentriche. Un po’ meglio hanno fatto con “The Bedlam in Goliath” con cui hanno dimostrato di avere ancora cose da dire. Decisamente poco a fuoco invece l’ultimo, “Octahedron“, uscito un mese fa.

Inertiatic ESP

Televators

Eriatarka

Drunkship of Lanterns

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