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Francesco Guccini, Note di viaggio Capitolo 2 – Non vi succederà niente: il disco traccia per traccia e le dichiarazioni del Maestro

Francesco Guccini, Note di viaggio Capitolo 2 – Non vi succederà niente, tracklist, i cantanti che hanno partecipato e le dichiarazioni

pubblicato 8 Ottobre 2020 aggiornato 15 Ottobre 2020 17:35

Note di Viaggio – capitolo 2: non vi succederà niente è l’attesissimo secondo volume della raccolta delle più belle e indimenticabili canzoni di Francesco Guccini, interamente prodotte e arrangiate da Mauro Pagani e interpretate dalle grandi voci della musica italiana, in uscita il 9 ottobre per BMG. La prosecuzione di un cammino che ha avuto inizio a novembre 2019 con la prima parte della raccolta Note di Viaggio – capitolo 1: venite avanti… con Elisa, Ligabue, Carmen Consoli, Giuliano Sangiorgi, Nina Zilli, Brunori Sas, Malika Ayane, Francesco Gabbani, Samuele Bersani e Luca Carboni, Margherita Vicario, Manuel Agnelli.

In questo secondo volume hanno reso omaggio al Maestro di Pavana: Zucchero (Dio è morto), Fiorella Mannoia (Signora Bovary), Emma e Roberto Vecchioni (Autunno), Vinicio Capossela (Vedi cara), Gianna Nannini (Quello che non…), Jack Savoretti (Farewell), Levante (Culodritto), Mahmood (Luna fortuna), Petra Magoni (Canzone di notte n.2), Ermal Meta (Acque), Fabio Ilacqua e Mauro Pagani (Canzone delle domande consuete) e I Musici (Migranti).

Grandi nomi che hanno saputo dar vita a interpretazioni raffinate e di grande personalità, grazie anche al prezioso contributo di Mauro Pagani che dichiara:

“Di nuovo ricordi, sogni perfetti, tratti di strade infinite, momenti entusiasmanti in cui, almeno per un secondo, ci siamo creduti imbattibili, in cui per un solo ineguagliabile attimo, tutto ci è sembrato perfetto. Ogni momento irripetibile, ogni eroe bellissimo e invincibile”

Un progetto straordinario che contiene anche il brano Migranti, cantato da Francesco Guccini e i Musici. Una canzone che racconta un tema, quello dell’immigrazione, di forte importanza oggi come un tempo e che si lega senza soluzione di continuità al primo capitolo di Note di Viaggio, la cui copertina – realizzata dallo street artist Tvboy – richiama il tema del viaggio per mare.

Anche la copertina di questo secondo capitolo è una straordinaria opera realizzata da Tvboy, nuovamente coinvolto dopo il successo del murales comparso a ottobre 2019 a sorpresa sotto gli occhi meravigliati dei passanti a Bologna in via Paolo Fabbri. Seguendo il filone dei luoghi di Guccini, questa volta è proprio Pavana, la sua città natale, la meta scelta dall’artista NeoPop per la rappresentazione dell’opera: ben chiara è l’ispirazione al Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, con gli artisti protagonisti dell’album come i lavoratori dell’opera oggi esposta al Museo del Novecento di Milano.

Dino Stewart, Managing Director di BMG racconta:

“Quando tanti mesi addietro la barca è salpata per questo viaggio fra le canzoni di Francesco Guccini non immaginavo ancora quali luci e scintille avrebbero acceso i brani contenuti nel primo capitolo del nostro progetto. Il fiorire di opinioni, messaggi, discussioni sul peso artistico delle versioni reinterpretate rispetto ai brani originali ci ha dato il segnale del successo dell’iniziativa, dedicata a un artista tuttora capace di generare un confronto costruttivo sulla propria opera. Mentre le canzoni attecchivano diventando nuovi classici gucciniani, con il coraggio delle idee che insieme a Francesco e a Mauro Pagani abbiamo sostenuto per vincere la sfida, la barca ha lasciato nuovamente il porto e con questo secondo e ultimo capitolo discografico il viaggio intrapreso arriva a compimento”.

Bellezza, vita, attualità: la poetica di Francesco Guccini accompagna da sempre il cammino degli italiani, ed è per questo che Note di viaggio è un progetto che non vuole essere celebrativo, ma guarda al futuro attraverso le canzoni del Maestro. Un evento discografico senza precedenti, realizzato in due capitoli, in grado di raccontare a un pubblico vastissimo ed eterogeneo l’enorme valore che il Maestro ha saputo donare alla musica italiana.

Note di Viaggio – capitolo 2: non vi succederà niente, interamente realizzato nello storico studio Officine Meccaniche di Milano sarà disponibile nelle versioni CD Standard, CD Limited Edition numerata, Vinile, Vinile Limited Edition numerata, in streaming e digital download. E sarà proprio dallo studio di registrazione di Officine Meccaniche che Mauro Pagani dialogherà con Francesco Guccini, in diretta dalla sua casa a Pavana, per l’evento esclusivo online laFeltrinelli in programma giovedì 29 ottobre alle ore 18.30 sulla piattaforma FetrinelliLive (http://live.lafeltrinelli.it/). A moderare l’incontro il giornalista David De Filippi.

Note di Viaggio 2, Non vi succederà niente, Tracklist e dichiarazioni

1. ZUCCHERO – DIO È MORTO: “Il desiderio di Zucchero è stato cantare Dio è morto, brano iconico di Francesco. Confrontandoci sull’arrangiamento sentivamo una naturale vocazione gospel del pezzo, che abbiamo provato a far emergere. L’inconfondibile stile e la voce di Adelmo hanno fatto il resto”.

2. FIORELLA MANNOIA – SIGNORA BOVARY “È una canzone che sembra scritta per Fiorella e per la sua capacità unica di raccontar cantando. Il brano è un susseguirsi di immagini e parole che ci ricordano, ancora una volta, la dote di Francesco nel raccontare storie ed emozioni. Suonare l’armonica in questo pezzo è stato un onore, e non ne nascondo l’orgoglio”.

3. EMMA E ROBERTO VECCHIONI – AUTUNNO “Emma e Roberto, una coppia davvero insolita ma sorprendente. Si incontrano due generazioni, due mondi musicali e ognuno con il suo inconfondibile stile riesce a descriverci in modo lieve il passare del tempo, l’avvicendarsi dei ricordi. Gli archi, i flauti e il mellotron, la fanno da padroni nell’arrangiamento”.

4. VINICIO CAPOSSELA – VEDI CARA “Vinicio ha voluto dare una veste intima e molto delicata a Vedi cara, l’ha scelto da subito e ci ha lavorato molto. Lo affascinava questo racconto lungo e profondo di una storia d’amore e del suo svolgersi. Nell’arrangiamento poche cose, ma tutte al loro posto”

5. GIANNA NANNINI – QUELLO CHE NON…: “Gianna aveva già interpretato Quello che non… tanto tempo fa al Tenco e ha scelto di riproporlo qui con un mio nuovo arrangiamento. Volevo che si sentisse a suo agio nel tirar fuori la sua inconfondibile grinta per cantare un brano che le sembra cucito addosso. Bello sentire Gianna ridere felice alla fine della registrazione”

6. JACK SAVORETTI – FAREWELL “Che piacere sentire cantare così bene in italiano un artista cresciuto e affermatosi all’estero, Jack Savoretti. Quanta eleganza e quanta classe. Finalmente sono riuscito a usare, in un mio arrangiamento, la mitica Stella, chitarra acustica simbolo del blues, prodotta in Americamolti anni fa, da un italiano geniale”.

7. LEVANTE – CULODRITTO “Levante mi ha detto subito che Culodritto era il pezzo che voleva cantare perché è stato uno degli ascolti più gettonati della sua adolescenza. È riuscita, con la sua interpretazione, a donare freschezza e delicatezza alla canzone riuscendo a seguire con la voce il suonare degli arpeggi”.

8. MAHMOOD – LUNA FORTUNA “Questo è un brano in cui sono incappato “per caso” facendo gli ascolti del vasto repertorio di Francesco. Ho sentito l’esigenza di proporre un arrangiamento e un’atmosfera molto diversi dall’ originale e, molto naturalmente, l’ho associato alla voce speciale e alle capacità interpretative di Mahmood. C’era tanto da raccontare musicalmente, mi sembra che i suoni della fisarmonica, del violino, delle mandole e dei sintetizzatori abbiano trovato la giusta collocazione tra le note”.

9. PETRA MAGONI – CANZONE DI NOTTE N.2 “Anche Petra aveva le idee ben chiare quando l’abbiamo invitata a cantare nel progetto. Mi ha proposto lei questa canzone perché fa parte dei suoi ricordi e ne è venuto fuori un racconto molto intimo e diretto. La fisarmonica ha ritagliato un suo spazio e accompagna la storia. Unico il contributo della voce cristallina di Petra, che riesce a prendere note da usignolo!”

10. ERMAL META – ACQUE “Quando cercavo le composizioni da selezionare e proporre per questo disco, Acque è stata la prima che ho scelto. Trovo che sia uno di quei brani meno noti di altri, ma di grande profondità e capacità narrative. Sono stato davvero felice quando Ermal ha accettato con entusiasmo di cantarlo. Arrangiarlo è stato intrigante, mi ha permesso di giocare con i vari suoni e strumenti, scivolando su e giù sulla tastiera della mia chitarra”.

11. FABIO ILACQUA E MAURO PAGANI – CANZONE DELLE DOMANDE CONSUETE “Un’altra coppia alquanto insolita: uno di Varese, Fabio Ilacqua, l’altro di Brescia, Mauro Pagani, con la barba tutti e due, che cantano insieme un pezzo scritto da uno di Pavana, con la barba anche lui! Mi è piaciuto molto tutto questo”.

12. FRANCESCO GUCCINI E I MUSICI – MIGRANTI “Non potevano mancare i Musici, compagni di viaggio di Francesco per così tanti anni e sorpresa ancora più grande la voce di Francesco, alla quale ho unito il mio violino. Che emozione e che onore”.

Francesco Guccini e Mario Pagani, dichiarazioni della conferenza stampa

Durante la conferenza stampa di presentazione del disco, ecco le parole di Francesco Guccini nel parlare del disco in uscita:

” Fa sempre piacere, soprattutto anche da gente che non conoscevo. Stimola il mio ego che non è mai stato molto in superficie, anzi. La copertina è bellissima, è più bella del primo. E anche come disco credo, come realizzazione, sia migliore. Mi sembra più denso di cose. Ringrazio Mauro Pagani, i cantanti e le cantanti che hanno interpretato le loro canzoni”

Gli fa eco Mauro Pagani:

“E’ stata una gran fortuna, tutto il progetto. Ti danno 24 cantanti a disposizione, vorrei farlo ogni due mesi un lavoro così. Francesco ha fatto parte della storia, della crescita di ognuno di noi. Avete la possibilità di imbiancare, fare qualche chiusura, tappatura, è stato facile. Devi solo stare attento a non rovinare, non farti prendere la mano e lasciare che le cose vadano. Questa volta non c’è stata una lotta particolare per fare  un pezzo ma ci sono stati molti brani che facevano parte dell’infanzia creativa di ciascuno. Conoscevano i brani, li avevano cantati da anni. Quando è così puoi solo che divertirti”

Il risultato ha emozionato il Maestro:

“Ogni canzone la canticchiavo e, a volte, mi sono anche un po’ commosso. Non per la canzone ma perché sono nati in motivi particolari della mia vita. Canzoni che nascono da momenti miei della mia vita passata. Mi ricordava quei momenti. Come tutti gli anziani, forse sono diventato più sentimentale del normale (ride) Voglia di ricantarle no, mi va via la voce, non avrei più la forza di cantare… Non scrivo più canzoni dal 2011, se non sbaglio l’ultimo disco che ho fatto. Sono diventato uno
scrittore, ho un futuro, è uscito recentemente un mio ultimo romanzo. Canzoni niente, solo quelle del passato”

Sulla situazione della musica di oggi, Guccini fa un passo indietro:

“Non ascolto più musica, niente, da quando ho smesso. Ho fatto una specie di taglio. non so dire quale sia il panorama attuale della musica… Il digitale per me è una cosa misteriosa, ha un certo fascino, come il primitivo per l’uso del fuoco (ride). Le canzoni ai miei tempi dovevano durare tre minuti, perché il 45 giri  durava 3 minuti. La Emi fece mettere L’Avvelenata nei juke-box e dopo tre minuti si staccava perché durava di più. Una canzone non deve avere un limite di tempo, il tempo non si può misurare. La canzone deve essere libera e avere il tempo di raccontare una storia”.

Interrogato sul futuro, in generale, racconta:

“Non sono mai stato ottimista ma piuttosto pessimista. Il presente lo vediamo col Covid, mascherina, anche se abitando in questo paesino di montagna, ho spazio intorno a casa, faccio la vita di sempre. Ascolto audiolibri, scrivere il computer, guardare la tv e andare a mangiare fuori con amici. Spero che il futuro sia di questo genere, di portare avanti lo stile di vita di adesso”

Infine, su Migranti, il brano che chiude il disco:

“Sono preoccupato dal senso di scontro tra i due lati del pensiero occidentale. L’incapacità di concepire tolleranza, vivere con gli altri o accettare i diversi. Ha sempre portato sfiga e porterà sfiga anche questa volta. Cosa manca alla politica per affrontare la questione di migranti? “E’ una domanda forse anche pericolosa. Più che alla politica, cosa manca alla gente. Molta politica si è basata sul pensiero comune di tanta gente, anche che si professa cattolica. La vedo manifestare dubbi, paure. E’ la gente che deve cambiare, c’è sempre meno istruzione, non si legge quasi più. non si approfondiscono certi argomenti. La politica ha fatto agio sulla paura della gente, da  populista. Come se guardassero delle analisi demoscopiche: “La gente vuole così, noi agiamo in questo modo.””

 

 

 

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