Home Interviste Giuseppe Anastasi, Schopenhauer e altre storie: “Pensavo di fermarmi al primo disco ma riascoltavo le nuove canzoni e vedevo che avevano un senso, un messaggio”

Giuseppe Anastasi, Schopenhauer e altre storie: “Pensavo di fermarmi al primo disco ma riascoltavo le nuove canzoni e vedevo che avevano un senso, un messaggio”

Schopenhauer e altre storie, il nuovo album di Giuseppe Anastasi: leggi l’intervista al cantautore su Soundsblog.it

9 Novembre 2020 13:48

E’ uscito “SCHOPENHAUER E ALTRE STORIE”, il nuovo disco di GIUSEPPE ANASTASI (Giuro Srl / Believe Digital). Anticipato dal malinconico romanticismo di “Berlino”, dall’ironia ritmata di “Bla Bla Star” e dalla denuncia sociale di “Polistirolo”, arriva il secondo disco del celebre autore e compositore, 12 tracce che con raffinata semplicità raccontano la visione del mondo secondo la filosofia di Giuseppe Anastasi.

«In questo disco c’è tanto amore per la musica e per le parole, per la storia, la filosofia e per le persone. Dentro ci sono i miei affetti, i valori in cui credo, le sfaccettature dell’umano esistere ed alcuni libri che hanno segnato la mia formazione, insomma c’è tanta roba! Sono 40minuti di musica che racchiudono 44anni di vita»

Giuseppe Anastasi è autore e compositore, nato a Palermo nel 1976. Durante la sua carriera artistica, ha scritto per Arisa, Noemi, Emma, Anna Tatangelo, Michele Bravi, Tazenda, Mauro Ermanno Giovanardi, Francesco Baccini, Mietta, Alexia. Ha collaborato e collabora con Mogol, Lelio Luttazzi, Mauro Pagani, Cheope, Adriano Pennino, Tony Bungaro, Cesare Chiodo, Mario Lavezzi, Ferdinando Arnò, Maurizio Filardo, Federica Abbate, Amara. Nel 2006 è tra i vincitori di Musicultura e nel 2009 vince il suo primo Sanremo Giovani con la canzone “Sincerità”, interpretata da Arisa, sempre in quella edizione la canzone vince anche il premio della critica “Mia Martini” ed il premio “sala stampa TV e radio”. Nel 2010 partecipa al suo secondo Sanremo con la canzone, interpretata sempre da Arisa, dal titolo “Malamorenò”, brano anch’esso estratto dall’album omonimo di cui Giuseppe è autore e coautore di tutti i testi.

Nel 2012 partecipa al terzo Sanremo con la canzone “La notte”, seconda classificata, vincitrice di 4 dischi di platino e canzone italiana più venduta del 2012, estratta dall’album “Amami” dove Giuseppe è autore e coautore di 8 brani, tra i quali “L’amore è un’altra cosa” ed “Il tempo che verrà”, quest’ultima è stata inserita nel film di Ricky Tognazzi “Tutta colpa della musica”. Nello stesso anno scrive insieme all’amico e collega Alfredo Rapetti Mogol (Cheope) il manuale “Scrivere una canzone”, edito dalla Zanichelli, e pubblica il brano “Meraviglioso amore mio” canzone inserita nel film “Pazze di me” di Fausto Brizzi e vincitrice di due dischi di platino. Nel 2014, alla quarta partecipazione, vince il suo secondo Sanremo, sempre con Arisa, con la canzone “Controvento”, che registra due dischi di platino.

Nel 2016 è la volta di “Guardando il cielo”, quinta partecipazione al festival dei fiori e disco d’oro. Nel 2017 partecipa per la sesta volta a Sanremo con la canzone “Il diario degli errori” scritta insieme agli amici e colleghi Cheope e Federica Abbate e portata al successo da Michele Bravi, vincitrice di due dischi di platino. Durante lo stesso anno Giuseppe è autore della canzone “Democrazia” inserita nel film “L’ora legale” di Ficarra e Picone e della canzone “Ho perso il mio amore”,
scritta con Cheope e Federica Abbate e inserita nel film “La verità, vi spiego, sull’amore”, e partecipa come autore e produttore tra le nuove proposte con il brano “Insieme”, interpretato da Valeria Farinacci. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo disco di inediti “Canzoni ravvicinate del vecchio tipo” che vince la Targa Tenco come “miglior opera prima”.

Mi racconti come è nato il tuo secondo disco e quanto ci hai messo?

Il tempo di lavorazione è stato un paio d’anni, alcune canzoni già le avevo, altre le ho scritte nell’ultimo anno. Due anni dove ci siamo impegnati, io e i miei musicisti, lentamente ma in maniera certosina.

Un lavoro che arriva dopo il primo disco e il riconoscimento importante della Targa Tenco…

Sì, questo mi ha messo un po’ d’ansia. Doveva essere il primo e ultimo disco. Dopo la Targa Tenco ho iniziato a suonare in giro, ci ho preso gusto. Poi avevo queste canzoni e mi son detto “Facciamo il secondo”, ben consapevole che è sempre il più difficile, come dice il buon Caparezza. Speriamo piaccia, ci ho messo tanto.

Avevi un po’ di ansia prestazione?

L’ansia di prestazione per un periodo sì, poi riascoltavo le canzoni e vedevo che avevano un senso, un messaggio…

Parliamo delle canzoni nel disco, partendo da Berlino e la critica al consumismo…

Sia Berlino che Scrooge parlano di consumismo e a me inizia a fare paura. Ho notato, soprattutto in Scrooge, che i bambini non sanno più che Natale è la nascita di Gesù ma la festa di Babbo Natale. Mi sembra esagerato, da questo punto di vista. Sta diventando notevole lo spreco di cibo e cose inutili, durante quel periodo, me compreso eh, attenzione. Ma è giusto dirle queste cose. In Berlino c’è la storia d’amore all’interno della questione del crollo del muro di Berlino che segna la fine della guerra fredda, la vittoria dell’America sul comunismo, sul consumismo, del capitalismo.

In Bla Bla Star si parla della tv di oggi e della voglia di fuggire… Cosa ne pensi di questo argomento e dei talent show?

E’ una delle ultima che ho scritto, durante il lockdown. Eravamo blindati a casa. Un giorno non ho visto sport e Netflix e, per un giorno intero, ho visto la televisione pubblica. Non mi ci soffermavo. Ho iniziato a vederla dalla mattina. Io, Giuseppe, uomo eterosessuale, sono completamente escluso dai programmi. Nel tg danno mezz’ora di informazioni, poi telenovelas, gossip, fino alle 7 di sera con i quiz. E tutti a cucinare. A mangiare come bufali (ride). Mi è venuto da scrivere di getto la canzone. I talent sono stati, per i primi 2000, un fenomeno più importante della musica. Adesso c’è il periodo di calo, anche l’Auditel, ho sentito, che è sceso. Informazioni che mi arrivano dall’esterno. Il problema dei talent è il meccanismo: sei bravo a cantare, interpreti brani di successo. Poi quando arriva l’inedito, succede che si affloscia tutto. Ed è la cosa più importante, io farei una gara tutti di inediti.

Quest’anno, X Factor ha deciso di fare la prima puntata con tutti gli inediti…

Ah, non lo sapevo. Hanno fatto bene. Il pubblico dei talent si affeziona alle storie delle persone, poco al lato artistico. Peerché poi si affezionano alla stessa maniera con quelli che verranno l’anno successivo…

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