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Neil Young: “Empatia per coloro che hanno fatto l’assalto a Capitol Hill, sono stati manipolati”

Neil Young riflette sull’attacco al Campidoglio da parte dei manifestanti pro Trump e invita ad una maggiore coesina ed empatia

12 Gennaio 2021 19:22

La notizia dell’assalto a Capitol Hill ha occupato le prime pagine dei giornali e dei siti per giorni interi e ancora oggi si sta discutendo delle conseguenze in arrivo per coloro che si sono resi protagonisti del fatto. Se Demi Lovato ha tuonato (comprensibilmente) per l’accaduto, Ariel Pink ha visto -invece- annullato il suo rapporto collaborativo con l’etichetta discografica che curava i suoi interessi proprio per aver partecipato alla manifestazione pro Trump (negando, però, di essere tra coloro che hanno assaltato il Campidoglio).

Nelle scorse ore, a prendere parola è stato Neil Young che ha chiesto maggiore coesione e non un attacco al prossimo. Il cantautore ha invitato all’empatia verso coloro che hanno preso d’assalto l’edificio del Campidoglio degli Stati Uniti a Washington DC, sostenendo che sono stati “manipolati” per farlo.

“Provo empatia per le persone che sono state così manipolate e le loro convinzioni usate come armi politiche. Potrei essere tra loro. Vorrei che le notizie su Internet fossero duplici. Entrambe le parti rappresentavano negli stessi programmi. I social media, nelle mani di persone potenti – influencer, amplificando bugie e falsità, stanno paralizzando il nostro sistema di credenze, mettendoci l’uno contro l’altro. Non siamo nemici. Dobbiamo trovare una via verso casa”

Young è da sempre stato critico nei confronti di Donald Trump e fino a poco tempo fa lo ha anche citato in giudizio per aver utilizzato le sue canzoni durante le manifestazioni politiche. Nel suo nuovo messaggio, ha nuovamente criticato il Presidente uscente, dicendo che “ha tradito la gente, esagerato e amplificato la verità per fomentare l’odio”, ma ha detto che i suoi sentimenti sono ora “oltre” Trump.

“Il risentimento del partito democratico tra gli insurrezionalisti al Campidoglio era dilagante. Non abbiamo bisogno di questo odio. Abbiamo bisogno di discussioni e soluzioni. Rispetto per le convinzioni reciproche. Non odio… Con i social media, le questioni vengono trasformate in armi psicologiche e utilizzate per raccogliere odio a sostegno di una parte o dell’altra. Questo è ciò che Donald J. Trump ci lascia come eredità”

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