Home Festival di Sanremo Sanremo 2021, Riccardo Muti: “Pubblico di figuranti? Una cosa abominevole, un precedente gravissimo”

Sanremo 2021, Riccardo Muti: “Pubblico di figuranti? Una cosa abominevole, un precedente gravissimo”

Festival di Sanremo 2021, ci sarà un pubblico di figuranti? Ecco le parole di Riccardo Muti, contrario all’idea, ecco perché

pubblicato 29 Gennaio 2021 aggiornato 20 Gennaio 2022 17:35

Mai come in queste ore la questione legata alla possibilità che si svolga il Festival di Sanremo 2021 è stata così al centro delle discussioni. L’argomento sta dividendo (come sempre accade) sui social, tra coloro che credono sia giusto andare avanti, seguendo regole ben precise, e chi, invece, è convinto che sia da annullare e rimandare il tutto al 2022. A prendere parola (e posizione) è stato Amadeus che ha ribadito la necessità di un pubblico (anche di figuranti) con posti limitati rispetto alla capienza della sala. Perché è uno show tv e ne vediamo spesso con persone sedute ad applaudire. Senza dimenticare la sicurezza necessaria. E ha espresso una sorta di ultimatum, dopo l’uscita discussa di Dario Franceschini contro questa edizione del Festival.

Per il conduttore e direttore artistico, un Festival senza pubblico (limitato) non ci sarà. Non con lui, almeno.

In questi giorni e nelle ultime ore si sta cercando di capire cosa accadrà e se anche in questo caso varrà The Show Must Go On.

A commentare quanto accaduto, proprio oggi, è stato Riccardo Muti che ha spiegato di essere assolutamente contrario alla presenza di un pubblico figurate, attraverso un’intervista a Repubblica:

“Ho parlato con il ministro Dario Franceschini e gli ho detto con chiarezza come la penso sulla questione dei figuranti: è abominevole. Ho scambiato con Franceschini quattro chiacchiere, che si possono riassumere in tre punti fondamentali”

E li svela:

“Il primo è l’augurio che tutti noi possiamo uscire dalla pandemia, che il mondo della cultura possa ricominciare a fare le cose, che si possano aprire al più presto i teatri al pubblico. Con le cautele del caso, naturalmente. La legge – come è scritto nei tribunali – è uguale per tutti. E se si chiude, devono chiudere tutti. Quanto alla “diatriba Sanremo, e l’idea di usare figuranti pagati come pubblico per l’Ariston il mio giudizio è uno: è semplicemente una cosa abominevole. E, tra l’altro, potrebbe rappresentare un precedente gravissimo. Perché non dobbiamo avere un pubblico finto, non esiste. È un’idea raccapricciante, fa accapponare la pelle. È assurdo per gli interpreti e per il pubblico vero. Io spero che si possa aprire al più presto e che si possa tutti tornare in scena. Noi al Ravenna festival, che si svolgeva all’aperto, abbiamo avuto un pubblico a distanza. Nei teatri si può fare la stessa cosa: spettatori distanziati. Così diventano il posto più sicuro. La gente – l’ho detto al ministro – viene per vedere lo spettacolo, mica per parlare col vicino che è seduto accanto”

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