Home Interviste Lowlow presenta In Prima Persona: “In quest’album racconto le mie vere sensazioni. Prima, avevo paura di farlo”

Lowlow presenta In Prima Persona: “In quest’album racconto le mie vere sensazioni. Prima, avevo paura di farlo”

In Prima Persona è il quinto album di inediti di Lowlow. Le dichiarazioni del rapper romano a Soundsblog durante la conferenza stampa.

29 Luglio 2021 17:30

A partire da domani, venerdì 30 luglio 2021, sarà disponibile In Prima Persona, il quinto album di inediti di Lowlow, che arriverà a poco più di un anno di distanza dal precedente Dogma 93. L’album sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali e anche in formato vinile.

Oggi, giovedì 29 luglio, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del nuovo lavoro discografico del rapper romano alla quale eravamo presenti anche noi di Soundsblog.

Per quest’album, Lowlow ha collaborato con Briga, presente nel singolo di lancio Coscienza Sporca, J-Ax, Ghemon e SVM. Per quanto riguarda i producer, oltre alla consueta presenza di Big Fish, produttore di quattro tracce, il rapper 28enne ha collaborato anche con i Cosmophonix, i Daddy’s Groove, Carlo Ciao, DFO, Marvely e Leo.

Per Lowlow, la parola d’ordine per questo suo nuovo album è “apertura”:

È un discorso che sto portando avanti su tanti aspetti. Il titolo non è un caso: vengo da un lavoro precedente dove tutto era filtrato dalle mie passioni, dalle citazioni, la cultura… In questo caso, ho deciso di mettere tutto dietro. I riferimenti culturali arrivano in maniera trasversale. In primo piano, ci sono io. In tanti lavori, mi sono raccontato ma la differenza è dovuta al periodo. Vengo da un periodo più difficile, dal punto di vista della tranquillità. Il lockdown è stato un periodo di ricostruzione. Questo lavoro mi ha dato una tranquillità che mi è sempre mancata. Quando sei preoccupato da tutto quello che hai intorno, sei preoccupato per Lowlow, mettendo in disparte Giulio. C’è stata la possibilità di guardarsi dentro con più coraggio, facendo venire fuori anche cose negative che, prima, erano filtrate dalla rabbia. Quando ho paura, ho sempre trovato la soluzione di arrabbiarmi. Così facendo, però, ti precludi un sacco di aspetti della tua personalità: io sono una persona ironica, con interessi molto larghi, eclettici… Per fare tutto ciò, siamo partiti dalla riconoscibilità della mia penna e poi abbiamo iniziato a esplorare.

Dal punto di vista musicale, invece, Lowlow considera In Prima Persona, il suo lavoro più vario:

Sono andato in tanti studi diversi per mettermi in gioco, ci sono tanti featuring. Mi sono confrontato con tanti producer, è un’apertura verso la scena e un’apertura verso il pubblico. È un cambiamento nella sostanza più che nella forma.

Di seguito, trovate le risposte di Lowlow alle domande di Soundsblog.

Negli album precedenti, nel dettaglio, cosa avevi paura di raccontare di te stesso?

Nei dischi precedenti, avevo paura di esporre le mie vulnerabilità. Se non raggiunti un certo livello di consapevolezza, di fiducia nel percorso che sto ancora compiendo, quindi è anche normale non sentirsi del tutto ok, di conseguenza, quando uno è ancora insicuro, nei dischi precedenti era tutto un po’ filtrato, in un modo fatto per non dare fastidio a Giulio. Scrivevo del mio dolore in un modo che non risultasse troppo doloroso per me. In questo disco, scrivo della vita di tutti i giorni. C’è una controparte, ad esempio, nella canzone Urlo d’aiuto, dove faccio tutto a pezzi, che è una cosa che mi ritrovo a fare anche nei momenti brutti della mia vita… Questa cosa non avevo mai avuto il coraggio di scriverla. Sto lavorando su questo aspetto perché penso sia interessante, raccontare le mie vere sensazioni, di questo avevo paura.

Hai parlato di apertura verso la scena con questo disco. In Discorso d’Addio, però, sembrano esserci degli attacchi verso la scena…

In Discorso d’Addio, dico che non mi piace la scena ma dico una cazzata, non è vero che non mi piace. Vedo tanta differenza tra gli altri e me. Vedo persone di talento ma sono poche, quelle che investono sulle cose sulle quali io investo di più. In questo disco, ho iniziato un’evoluzione ma sento di avere ancora tantissimo da fare per migliorare. Quindi, mi guardo molto intorno. Io vengo dalle gare di freestyle, dai film di kung fu, dallo scontro come massima forma di espressione artistica. Volevo fare un pezzo che avrei scritto a 16 anni ma con la tecnica che ho adesso. È un esercizio di stile con cui voglio ricordare la competizione sana, che è una parte del rap. La vedo come una cosa costruttiva. Poteva sembrare un dissing ma non lo è, è solo uno spingere per fare bene, per dire “Alziamo il livello!”.

Rispondendo alle domande dei colleghi giornalisti, Lowlow si è soffermato sulle collaborazioni presenti nel disco e su possibili collaborazioni future:

Ghemon, musicalmente, ha una cultura incredibile. Per quanto riguarda il rap, abbiamo gusti simili. Lavorare con J-Ax è stata una grandissima soddisfazione, ho omaggiato un suo capolavoro di scrittura, Generazione Zero. È la prima volta che mi apro in questo modo e voglio continuare. Con chi vorrei collaborare? Mi piacciono molto Blanco, Margherita Vicario e Tedua.

Per Lowlow, quest’album rappresenta un capitolo della sua crescita, artistica e personale, un percorso che intende proseguire anche in futuro:

Non riesco a scindere un lavoro dall’altro. Nella mia testa, è un continuum per cercare di evolvermi e di migliorarmi. Dall’album precedente, c’è un distanziamento per quanto riguarda la volontà di espormi. Il mio pubblico sa benissimo cosa voglio fare, cosa voglio arrivare a fare e chi sono. I demoni che non ho ancora superato vanno di pari passo con le scintille che mi permettono di scrivere cose belle. Per la mia tranquillità, è importante costruire tasselli. So di avere tanta strada da fare, di continuare a dare il 100%. È troppo importante per me dare tutto me stesso. L’unica cosa che devo combattere è la concentrazione, le difficoltà arrivano dall’esterno. Sono la stessa identica persona di prima, solo un po’ meno autodistruttiva. A me interessa arrivare alle persone. Questo disco è una ricerca di coerenza e, quindi, di evoluzione. La ricerca di tranquillità si traduce in autenticità. Voglio rendere orgogliose le persone intorno a me e anche me stesso.

Riguardo la possibilità di ripetere il successo ottenuto con la sua hit Ulisse, Lowlow, infine, ha dichiarato:

Non è una mentalità vincente fare la stessa cosa due volte. Non è un discorso che si calcola, non è giusto, non cerco quella cosa lì. Potrei fare qualcosa di paragonabile ma di diverso.

Lowlow – In prima persona: la tracklist

LATO A
1. Discorso d’Addio
2. Milano Roma
3. La Meglio Gioventù (feat. J-Ax)
4. In terza persona (feat. SVM)

LATO B
5. Coscienza Sporca (feat. Briga)
6. Fino a che non ti odierò (feat. Ghemon)
7. Piove sul Duomo
8. Urlo d’Aiuto

Photo Credit | Giulia Ballone

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