Buonanotte, Ernia: ascolta la canzone, testo e significato
Ernia, Buonanotte: testo e significato della canzone. Il brano affronta il delicato tema dell’aborto, ascolta il pezzo su Soundsblog
Buonanotte è un brano presente nel nuovo disco di Ernia, Io non ho paura, rilasciato venerdì 18 novembre 2022. Il pezzo è tra i più ascoltati dell’album e ha un messaggio molto intenso e personale nelle parole e nel significato del testo.
Ernia, Buonanotte, Ascolta la canzone e leggi il significato
Buonanotte è uno dei brani più personali e intensi presenti nel nuovo disco di Ernia. Nel testo, si racconta della decisione di abortire e del dolore -e delle conseguenze- che questa decisione porta nelle vite di chi prende questa sofferta decisione. Passa il tempo ma il pensiero non potrà mai abbandonare quel momento difficile (“Comunque ti ho sognato, ma non ti ho dato un volto preciso, Perché non ti ho conosciuto, giusto questo preciso, Eppure ti ho immaginato, eri bello nel mio pensiero”). I crolli di umore, di sensazioni e la sofferenza sono al centro del racconto, tra passato, presente e riflessioni su quello che sarebbe potuto essere (“Ti avrei chiamato Sveva fossi stata bambina, Perché ha il sapore di casa e sa di quello che siamo”). Qui il visual video della canzone.
Qui sotto potete ascoltare il brano:
Ernia, Buonanotte, Testo canzone
C’era silenzio in auto mentre guidavo per l’ospedale
Era la terza volta che accompagnavo tua madre
Era giugno, clima mite e visite di controllo
E a quel punto dell’iter non c’era rimasto molto da commentare
Vedi, io stavo fuori già dall’arrivo
Aveva un che di punitivo, tipo un messo in castigo
Ma nelle sale d’attesa ho capito
Temono che l’uomo possa fare pressione di qualche tipo
La mamma si è ripresa dopo un po’ nonostante
Questo sia uno di quei fatti che fa l’anima pesante
E in genere il dolore passa, serve pazienza
Ma alcuni vengon colpiti con molta meno clemenza di altri
Quando non sei nato
Celavo i sentimenti, è così che mi hanno educato
E se tu li conoscessi, pure i nonni sono freddi
A volte sembriamo formali pure con gli affetti
Comunque ti ho sognato, ma non ti ho dato un volto preciso
Perché non ti ho conosciuto, giusto questo preciso
Eppure ti ho immaginato, eri bello nel mio pensiero
Qualcosa di leggero, libellule sul sentiero
E mi chiedevi della vita, beh, la vita è una condanna
O almeno così sembra se hai il vizio di raccontarla
Ti levano la gioia giusto fuori dalla pancia
Dopo occorre tutta quanta una vita per riacciuffarla
Mi sveglierò domani e tu non ci sarai
Ma quando cerchi me e cerco te
Tu lo sai dove potrai trovarmi
Nei miei sogni che poi
È lì che vedo te e vedi me come vuoi
Non so esser così forte
Tu falle far la buonanotte
L’altra sera c’era un vecchio ad un programma serale
Inveiva contro casi come il nostro, indi per cui
Avrei stretto la mia mano sulla sua giugulare
Per dirgli: “È facile ingrassare facendo la morale alla morale altrui”
Ora, tornando a prima
Ti avrei chiamato Sveva fossi stata bambina
Perché ha il sapore di casa e sa di quello che siamo
E sa che soffia il vento e scende ancora neve quando noi arriviamo
C’è chi nei figli cerca un suo completamento
È come cercare fuori ciò che non trova al di dentro
Non fraintendermi, non voglio finir solo, ma nemmeno
Trovarmi a un certo punto dire: “Amo perché devo”
Mi hai dato un bel mal di testa
La paura di sbagliare, sai, paralizza la scelta
Perdonami davvero, ma se abbiamo preso questa
È stato anche per non doverci ritrovare ostaggi della stessa
Certe notti invento storie da dire
Per distrarla, perché mamma ha certi crolli d’umore
Se dovessi ritrovarmi a prendere una decisione
Lo terrei perché non vorrei rivederla soffrire
Ma, quando dormo, puoi parlarmi nei sogni
Chiedermi di noi se hai dei dubbi irrisolti
Ti dirò di ciò che è stato e che sarà
Ora fai la buonanotte, dormi nei pensieri di papà
Mi sveglierò domani e tu non ci sarai
Ma quando cerchi me e cerco te
Tu lo sai dove potrai trovarmi
Nei miei sogni che poi
È lì che vedo te e vedi me come vuoi
Non so esser così forte
Tu falle far la buonanotte