Home Notizie Ice Nine Kills all’Alcatraz di Milano, è stato un vero spettacolo horror: foto e commenti dal concerto del 14 Maggio 2023

Ice Nine Kills all’Alcatraz di Milano, è stato un vero spettacolo horror: foto e commenti dal concerto del 14 Maggio 2023

Omicidi sul palco, sangue, maschere, scenografie complesse, temi horror: il pubblico di Milano ha reagito alla grande al concerto degli Ice Nine Kills all’Alcatraz

15 Maggio 2023 11:15

Gli Ice Nine Kills stanno aprendo i concerti dei Metallica, in questi giorni. Ma quello è quasi il “lavoro part-time”, da affiancare al tour vero e proprio che stanno portando avanti in tutta Europa come headliner di club show sempre più caldi e soldout.
Certo, a Milano suonano ancora sul Palco B dell’Alcatraz, ma lo riempiono quasi completamente e soprattutto trovano una platea che conosce a memoria ogni parola di ogni canzone – era da anni che non vedevo un concerto metal con una partecipazione così calda e costante, senza cali di attenzione nel pubblico. E se si può dire che sicuramente gli Ice Nine Kills, suonando 3 ore prima dei Metallica, non troveranno un pubblico così caldo anche negli stadi, si può anche dire che i Metallica stessi probabilmente non avranno in queste date un pubblico che canti parola per parola il loro intero set.
E’ gloria meritata? O alla fin fine gli Ice Nine Kills, con il loro spettacolo molto incentrato sul lato visivo, sono tutto fumo e niente arrosto, un po’ come i Gwar o i Lordi? Sì, perché il campo teatrale in cui gioca il gruppo di Boston è esattamente quello: svariati omicidi sul palco, sangue, maschere, scenografie complesse, temi horror. I loro videoclip sono sostanzialmente dei film, ma è dal vivo che si testa il valore della band.
Ebbene, dal vivo il test è più che superato. Probabilmente non si può scindere la parte musicale da quella visiva, quindi è inutile perdersi in riflessioni sull’impatto che avrebbero le canzoni se non ci fosse Spencer Charnas vestito da Patrick Bateman che si aggira con un’accetta in mano in attesa di tagliare un braccio a un tizio che sale sul palco a bersi una birra: un concerto è anche uno spettacolo, e anzi è motivo di interesse se la band offre una serie di scene teatrali, anziché stare ferma impalata al proprio posto. La musica, ovviamente, rimane il lato più importante, e l’aggressione continua alle nostre orecchie è un’altra nota di merito, con alcune canzoni immediatamente orecchiabili (IT is the end, Savages, la finale Welcome to Horrorwood).
Quello che propongono gli Ice Nine Kills al momento, non lo fa nessun altro. Non lo facevano i Gwar (ai quali tra l’altro mancavano le canzoni memorabili), e non lo fanno i Lordi (i cui tempi d’oro son lontani): sono una band giovane, per un pubblico giovane: serve attirare l’attenzione sulle ottime canzoni, grazie a videoclip che sono dei film? Ben venga. Il risultato è sotto gli occhi di tutti – a meno che non si sia vecchi nostalgici dei Gwar, impreparati ai cambiamenti della storia.

Il concerto ha purtroppo avuto due pecche: la voce era mixata troppo bassa rispetto a tutto il resto, ed è durato solo 60 minuti. 60 minuti intensi, con 14 canzoni suonate, ma rimangono comunque un po’ pochi per una band con 6 dischi all’attivo – e anche se vogliamo contare solo i due dischi della “nuova svolta”, ovvero Silver Scream 1 e 2, rimangono fuori parecchi pezzi che avremmo potuto sentire. Sarà per la prossima volta.

Non abbiamo potuto scattare foto alla band da sotto al palco, ma abbiamo trovato un video su YouTube che illustra il calore della serata

Gli Ice Nine Kills non erano da soli, all’Alcatraz: il Wurst Vacation Tour li vede accompagnati da tre band che coprono molteplici facce del metal.
I Defying Decay sono Thailandesi, sono tantissimi sul palco, il cantante è in giacca azzurra e cravatta (e Rolex al polso) e urla come un dannato. Fanno metalcore, hanno una tastierista che fa innamorare tutti i presenti e una presenza scenica impressionante. Come apertura non si sarebbe potuto chiedere di meglio.

I Lansdowne sono di Boston come gli headliner, propongono un alternative-metal più dritto e diretto: sono enormi, ma sanno quando urlare e quando rallentare i ritmi.
A fine serata li ho visti all’incrocio fuori dall’Alcatraz: stavano rientrando con una scatola della pizza tenuta sottobraccio. In verticale. Avevano l’aria divertita, dal loro primo concerto in Italia.

La proposta di Skynd è all’inizio particolare e spiazzante: in tre sul palco, urla alternate a parti cantate in maniera soave su una base elettronica, i suoi testi raccontano di orribili omicidi realmente accaduti – potrebbe essere la prima cantante a dar voce alle storie di tutti i podcast true crime. Potrebbe non essere “per tutti”, potrebbe non sembrare l’ideale prima della potenza generata dagli Ice Nine Kills, ma con il passare del tempo il suo set strega veramente tutti, anche i non-iniziati, che si trovano a cantare Ra-tat-ta-ta mimando un fucile automatico mentre si canta di Columbine. In apertura ai Rammstein sarebbe perfetta, e probabilmente sarebbe Till Lindemann a chiederle di uscire a fare un duetto con lei.

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