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Marco Mengoni, Materia (Prisma): le canzoni del nuovo album e le dichiarazioni della conferenza stampa

Marco Mengoni parla di Materia (Prisma), ecco il significato di tutte le canzoni e le dichiarazioni del cantante

26 Maggio 2023 20:28

Materia (Prisma) è il nuovo album di Marco Mengoni, disponibile da venerdì 26 maggio per Epic Records Italy / Sony Music Italy e già in pre-order e pre-save. Il terzo progetto discografico conclude la trilogia multiplatino MATERIA, un percorso in tre album che presenta tre anime differenti e complementari, inaugurato a dicembre 2021 con Materia (Terra) e proseguito ad ottobre 2022 con Materia (Pelle). Il disco arriva a pochi giorni dalla partecipazione del cantautore all’Eurovision Song Contest 2023, l’evento non sportivo più seguito al mondo, che lo ha visto classificarsi alla quarta posizione con Due Vite, aggiudicandosi inoltre il Marcel Bezençon Composer Award, il premio assegnato per la miglior composizione da tutti gli autori dei brani in gara.

A seguire tutte le anticipazioni sui brani che compongono il nuovo album di Marco Mengoni e le dichiarazioni del cantante in conferenza stampa.

Materia (Prima), le canzoni del nuovo album

Marco Mengoni Materia Prisma

Materia (Prisma) si sviluppa in 10 tracce e apre con il brano vincitore della 73esima edizione del Festival di Sanremo e quarto classificato all’Eurovision Song Contest, Due vite. Il brano è già certificato triplo disco di platino, ha totalizzato oltre 135 milioni di stream audio/video, è tornato, post finale all’ESC, nella top 200 della classifica global di Spotify. Il video ufficiale ha superato i 60 milioni di views su YouTube ed è il videoclip più visto tra i brani presentati ad Eurovision 2023. Anche la performance di Due Vite sul palco della Liverpool Arena è tra le più  viste su tutti i social di Eurovision, incluso il profilo YouTube ufficiale della manifestazione.

Fiori d’orgoglio (feat. Ernia): un ritmo travolgente racconta le difficoltà che si presentano quando si sente il bisogno di tornare sui propri passi dopo gli errori commessi in un rapporto. L’orgoglio è un sentimento complesso, che crea una distanza imposta, negando l’espressione del proprio io più onesto per proteggersi. “Mi manca ma non te lo dico mai, quando chiedevi tutto senza dare mai”.

Pazza musica (con Elodie), nuovo singolo in uscita venerdì 26 maggio (insieme al videoclip ufficiale), che ha visto per la prima volta i due artisti lavorare in studio insieme: un inno alla libertà che ci accompagnerà per tutta l’estate, un invito ad assaporare il piacere di lasciarsi andare abbandonando le preoccupazioni quotidiane (“Corriamo forte sopra le paure e il panico, per mandare tutto al diavolo senza nessun perché”).

Incenso: una ballad classica sporcata con elementi come synth, vocoder, per darle un carattere più spinto. Un rapporto arrivato al capitolo finale, l’idea di lasciarsi senza giudicare ma anche l’umano dolore e la voglia di continuare a sognare: con i ricordi che si mischiano alla realtà.

Un’altra storia, una canzone – tra gli autori Franco 126 – è come una fotografia piena di ricordi, alcuni vissuti intensamente e altri che non si ha avuto il coraggio di vivere e che, quindi, si possono solo idealizzare, viscerale e carica di sentimenti, questa canzone è una presa di coscienza che custodisce con cura tutte le emozioni e i bei momenti passati che riaffiorano alla mente, “guardo la tua ombra farsi piccola, fino a scomparire”.

In tempo, un brano dalle sonorità elettroniche minimali unite agli archi di Rob Moose, ci porta in una dimensione inaspettata. Il testo è il riflesso delle contraddizioni che abitano ogni persona, in cui sogno e realtà si contrappongono, “vieni adesso a risvegliarmi in tempo, è un sogno così vivido”. Ritmato ed in sintonia con la produzione curata da Crookers, In tempo è espressione delle influenze elettroniche di Marco Mengoni, che donano al brano delle sfumature inedite ed uniche.

The damned of the Earth: una canzone con un testo profondo e intenso: il riferimento chiaro è alla piaga del caporalato, alla violenza e alla disumanità che si porta dietro. Sono le strofe serrate il perno del brano, seguite dalla parte strumentale, ricca di contaminazioni africane appoggiate su una ritmica rap anni ‘90 e cori. A chiudere il pezzo la registrazione della voce di Nelson Mandela, figura simbolo della battaglia e della lotta per la pace e l’uguaglianza: “Our march to freedom is irreversible, we must not allow fear to stand in our way”, è la frase pronunciata dal Premio Nobel per la pace nel 1990 in occasione del suo rilascio dalla prigione in Sudafrica e che arricchisce questo inno.

Lasciami indietro (feat. Jeson) che rappresenta la visione più attuale del gospel per Marco. Nella canzone anche Jeson, giovane cantautore romano che firma anche il brano e che con il suo sound rap e R&B, allarga lo spettro del pezzo: un elogio ai propri errori, alle proprie debolezze e limiti, per imparare a vederli come trampolino di lancio, e una spinta ad andare oltre e “vivere il brivido di un salto.

Due Nuvole, che vede Calcutta tra gli autori alla prima collaborazione con Mengoni. Il brano è la fotografia di un incontro tra due persone che si ritrovano dopo tanto tempo e che, con timore, cercano un modo per rimettere insieme i pezzi (“Io per paura non ti chiedo che fai, se sei felice, se hai cambiato città”). Un brano decisamente cantautorale che trova il suo vestito perfetto con l’elettronica francese che lo veste.

Come in Materia (Terra) e in Materia (Pelle), anche nella tracklist di Materia (Prisma) compare un appunto, un intermezzo inserito per esplicitare al meglio il senso e la traiettoria dell’album. L’Appunto 5: Non sono questo è stato il punto di partenza di questo disco e racconta dell’uso della voce anche come strumento, è infatti solo la voce di Marco protagonista di questo interludio, che – a differenza dei precedenti – ha più le fattezze del brano compiuto.

Qui sotto potete ascoltare il disco in streaming:

Le dichiarazioni della conferenza stampa

Marco Mengoni album Materia Prisma

Il commento di Pazza Musica con Elodie

Un feat con una che posso ritenere un’amica, siamo molto in sintonia su tantissimi discorsi che facciamo. Avevamo già in mente di fare qualcosa insieme. E’ nato questo pezzo con Elodie, Pazza musica. Spero venga accolto bene, è un po’ controcorrente. E’ anche un po’ un augurio per noi stessi, “scivolare sopra le paure e l’ansia” è qualcosa che abbiamo in comune io ed Elodie. Questo lavoro ti porta, ogni tanto, ad avere paura e ansia del caso. Speriamo che la musica ci faccia uscir fuori da quella paura lì”

Marco Mengoni e la collaborazione con Ernia

Ha scritto uno degli album più belli degli ultimi anni. Mi accompagna questo nuovo amico, in questo ultimo passaggio di materia. In scrittura è nato come un pezzo totalmente mio, che avrei cantato io. Volevo provare con l’aggiunta, è già un pezzo che melodicamente è molto serrato, veloce, con tantissime parole. Volevo questa seconda parte cantata da uno che mastica di più il rap, rispetto a me. Lui ha iniziato con una parte di strofa un po’ melodica, è uscito fuori un bel misto

Il brano The damned od the Earth

Contiene tantissimi spunti, messaggi, riflessioni e parole sulla società che vivo, sulla storia che abbiamo vissuto e che qualcuno ha studiato… e qualcun altro mi sa di no. La bellezza di questo pezzo, per me, è che ci sono tanti spunti. Siamo passati dal caporalato al comprendere quello che ha fatto Fanon. Non c’era un assolutismo nel curare delle persone. Malati psichiatrici che venivano curati con lo stesso standard. Delle volte è come se ci fosse un assolutismo per tutto, un filo chiaro per affrontare determinati temi. In questa canzone abbiamo preso il caporalato, ingiusto, insieme a certi passaggi fondamentali come la libertà, i diritti delle persone. C’è stata un’evoluzione di essere liberi o poter esprimere la propria pelle, pensiero e sessualità. E sottolinea quanto cammino ci debba ancora essere in questo. Non sono il primo ad usare la parola “paura”. Ho paura il modo nel quale si stanno affrontando dei temi, soprattutto nel nostro Paese. Volevo prendere delle cose del passato, come il discorso di Nelson Mandela. C’è un po’ di tutto, ci sono tantissimi temi all’interno di questo pezzo e ogni volta rimango sorpreso anche io, per quante troppe -forse- cose ho messo in 5 minuti di brano. Ci sono tantissime voci che urlano, gridano… C’è una batteria che martella, credo sia giusto farlo su alcuni temi. Ad esempio che la donna possa essere libera di usare il suo corpo come vuole, ad esempio.

Marco Mengoni sulla bandiera rainbow all’Eurovision 2023

La bandiera non è solo la bandiera rainbow ma dell’inclusività. Racchiude tantissimi colori al suo interno. Era come se volessi dare un messaggio “Non si deve fare passi indietro”. L’Europa è più avanti rispetto a noi, avevo la possibilità di farlo davanti a tantissime persone. Tanti la pensano come me. Siamo qui uniti per la musica, per la libertà dell’uomo… E poi finalmente ho avuto dei commenti negativi, pochi, pochissimi. Qualcosa dà fastidio, almeno muove delle riflessioni. Ci possono essere persone con idee e un vissuto diverso da me. E’ giusto ascoltare, capire, comprendere quello che c’è dietro quel giudizio, con così tanta forza e assolutismo, vorrei capirlo, sapere cosa ti ha portato. Cerco di vivere nella società e quella in cui vivo io stride un po’ con quello che sento dagli altri.

Il lavoro di cantante

Cantare è un lavoro che passa per emotività, tantissima, pressione. Per quanto tu possa essere cresciuto, possa pensare e meditare, è molto stressante. Nell’ultimo anno non più una vita, ho amici che mi reclamano. E’ bellissimo condividere tutto però quando torni a casa, non ti va di vedere nessuno. Ma è proprio un momento di stacco che serve, devi essere soddisfatto delle cose belle e brutte che fai. Non è proprio così facile mantenere questo mestiere in un determinato modo. Io cerco di seguire tutto, quest’anno è stato proprio un lavorone. Poi ho delle persone che lavorano con me che ti aiutano. Dopo questo disco dico “Bravo Marco, l’hai portato bene, sono molto soddisfatto”. Dovevo cercare di fare il meglio, divertirmi e godermi ogni momento.

Il bilancio di Marco Mengoni sulla trilogia “Materia”

Dal progetto “Materia” ho imparato che non farò mai più una trilogia in un anno e mezzo (ride) E’ un lavoro incredibile su se stessi. Qui era una continua analisi su te stesso, su quello che vivi, stai vivendo, vivrai. Ero costantemente su emotività, sensazioni, anche vivendo il più possibile in mezzo agli esseri umani come me. Capire le esigenze di tutti, sono curioso, mi piace scoprire me e gli altri. Questa costanza ti porta a stancarsi. E’ stato un bel viaggio che ti ricorderai, proprio perché ne hai viste tante. Mi son svegliato nel deserto, ho portato zaini pesantissimi, mi ha permesso di vivere tutte queste cose “Materia”. Per questo deve rimanere un’opera unica. Questo doveva essere così, come fa sogno, dovevo seguire quello che avevo sognato e sperato. Un disco da solo, invece, lo puoi scrivere in 2/3 anni ma poi è chiuso.

Materia (Prima), il nuovo album di Marco Mengoni, sarà disponibile da venerdì 26 maggio 2023.

 

 

 

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