Home Arisa Basta con ‘Arisa nuovo nemico pubblico numero 1’. Possiamo provare a dialogare?

Basta con ‘Arisa nuovo nemico pubblico numero 1’. Possiamo provare a dialogare?

Arisa è finita al centro di una bufera mediatica dopo l’intervista “La confessione”. Ma davvero la cantante merita tutto questo astio?

31 Maggio 2023 15:47

Uno degli argomenti che maggiormente divide e che infiamma il web, in questi giorni, è sicuramente Arisa. Che sia Facebook, Twitter, Instagram o qualsiasi altro social, la cantante è finita al centro di una vera e propria bagarre, iniziata con l’intervista a “La confessione” di Piero Gomez. Il motivo è ben noto ed è presto rimbalzato ovunque: Arisa ha ammesso candidamente che le piace Giorgia Meloni e ha affrontato, in maniera probabilmente troppo superficiale o generica, il tema dei diritti LGBTQIA+. Le sue parole sono state prese, riportate, condivise, criticate e hanno infiammato il web in pochissimo minuti. Per ore e giorni interi.

Quando ho letto le sue dichiarazioni e ho visto il video, ho subito esclamato un francesismo che suona più o meno come un “Oh, cazz0“. Ho visto il video, l’ho riguardato per cercare di capire cosa volesse dire Arisa e quale torbido e segreto pensiero potesse avere dentro di sé nei confronti della comunità Lgbt ma, alla fine, ho visto solo ingenuità e buone (quanto irreali, probabilmente) intenzioni. Arisa, nel parlare di Giorgia Meloni e dei diritti gay, ha paragonato il Presidente del Consiglio ad una madre severa che deve cercare di accontentare i suoi 3/4 figli e che forse verso uno di loro agisce in maniera un po’ ingiusta. A quel punto la cantante parla di tempo, di necessità di dialogo e di bisogno di far comprendere “le proprie ragioni”.

Possibile? Molto, molto difficile. Irreale. Perché di aperture non ce ne sono molte ma piuttosto di chiusure da parte del Governo al potere, in questo momento, nei confronti di famiglie omogenitoriali o di adozioni gay. Ed è questa l’ingenuità della comunicazione di Arisa che si è ritrovata ad argomentare un tema molto delicato e lo ha fatto peccando di una fiabesca narrazione. E su questo aveva avuto ragione Vladimir Luxuria nel commentare, poco dopo, via Twitter:

“Cara @ARISA_OFFICIAL una mamma può essere dolce o severa ma deve esserlo con tutti i figli, non fare figli e figliastri lasciando indietro uno dei suoi figli solo perché diverso dagli altri e trattarlo come un brutto anatroccolo: quella non è severa, è una mamma ingiusta #Arisa”

Arisa ha poi continuato, nel video, cercando di spiegare quanto sia importante il dialogo e la comunicazione ma finendo in un polverone creato da lei stessa:

“Vorrei cercare di ampliare la rappresentanza che abbiamo per quanto riguarda i media della comunità Lgbt che non è fatta solo di macchiette, di cose un po’oscene, plateali ma è fatta di gente normalissima, colta. Dobbiamo smettere di spaventare, siamo gente wow, la gente che fa un certo percorso e fa una scelta così difficile, sviluppa una sensibilità maggiore, è un grande dono per la comunità”

Dopo questa frase, è iniziata una crociata successiva nei suoi confronti per la parola macchietta/oscene e per il termine scelta. Ma Arisa parla della rappresentazione del mondo gay da parte dei media che, a volte, non neghiamolo, punta(va?) più a quel lato -anche tra immagini e video dei Pride. La “scelta” di cui parla Arisa non è quella di essere o meno omosessuali (perché, OVVIAMENTE, non è una scelta ma è la propria natura) ma di vivere e seguire la propria identità. Non tutti riescono a farlo, c’è ancora chi si nasconde, chi lo fa in una applicazione magari ostentando una finta e inconscia fidanzata alla luce del sole.

Arisa ha fatto un’intervista confusa e probabilmente troppo semplicistica? Sì. Ha peccato di una visione buonista con un lieto fine di una ‘mamma Meloni’ che accompagnerà ‘uno di quei 4 figli gay’ su un carro del Pride perché si convincerà grazie ad un ipotetico dialogo? Sì.

Ma questa Arisa è la stessa che è diventata meme e ha divertito tutti con quel cult “Sei falsa Simona cazz0!” e che ammette di non sentirsi così brava e speciale come cantante, commuovendosi da Maria De Filippi, ad Amici. Arisa è quella che sul palco del Teatro Ariston ha fatto esplodere in una fragorosa risata tutti quanti consigliando un “anestetico” per un dolore che aveva. Arisa è sempre lei.

Ed è quella che, pochi giorni, agitata, preoccupata e dispiaciuta, si è presentata da Mara Venier per chiarire le sue posizioni.

Io ho detto che la Meloni mi piace. Poi che ci siano dei problemi grandissimi rispetto all’accettazione della comunità LGBTQ+ è una realtà. Io non voglio risultare come una traditrice. Anzi, dopo questo complimento che ho fatto alla Meloni, le chiedo di non agevolarmi in nulla. Io voglio essere una persona che può esprimere una sua idea. Però vorrei che fosse chiaro che non sono una voltabandiera, e sono 15 anni che sono dalla parte dei diritti e continuerò ad esserlo fino all’ultimo giorno della mia vita.

Ha parlato dei diritti Lgbt parlando di “Noi” durante la sua sua intervista da Piero Gomez (che ha dato il via a tutto questo caos mediatico). Arisa si ritrova in una situazione simile a quella di Cristina D’Avena quando, a dicembre 2022, era stata ferocemente criticata per essersi esibita alla festa di Fratelli D’Italia.

Anche in quel caso Twitter era esploso di commenti negativi, indignati, offensivi nei confronti della cantante. Poi erano passate alcune settimane e tutto era -grazie al cielo- stato ridimensionato e dimenticato.

Arisa ha annullato la sua partecipazione ai Pride perché il rischio di contestazione e critiche era alto. Ha scritto un messaggio nel quale si dispiaceva per l’accaduto, faceva un passo indietro e augurava buon Pride a tutti. Anche in quel caso la sua scelta è stata al centro di critiche perché “tacciata di vittimismo”.

E’ stata insultata (come da lei stessa riportato e come apparso in alcuni tweet), criticata, accusata di voler salire sul carro dei vincitori (leggi Governo Meloni), di aver deluso una intera comunità. Da Arisa, la cantante dalla voce bellissima e in cui tanti si rispecchiavano per le sue insicurezze e gaffe, a “nemico pubblico numero 1” contraria al mondo Lgbt. Non è tutto esageratamente estremo?

Nessuno vuole minimizzare quanto detto da Arisa o vuole dare alibi e giustificazioni a quanto detto. Ma ha cercato di spiegarsi, ha chiesto quel dialogo di cui parlava in quell’intervista infelice ma ha ricevuto -per la maggior parte- solo attacchi. Si parla di accoglienza, di comunicazione, di ascolto ma, in questo mondo di social e opinioni taglienti, sembra che chi sbaglia debba meritare la fantozziana crocefissione in sala mensa. E non importa se voglia giustificarsi, ribadire il proprio amore per il mondo Lgbt, se possa anche chiedere scusa o che possa aver sbagliato. La corrente di indignazione è partita, non accenna a diminuire e i toni non sembrano volersi abbassare. Siamo a un passo dal rogo di “La notte” o “Sincerità” in pubblica piazza…

La soluzione a tutto questo sarà solamente il tempo, come in tutti i casi. Ci sarà qualche altro caso mediatico a spostare l’attenzione e Arisa tornerà ad essere la brava cantante che non si accorge della potenzialità della sua voce.

Ma nel frattempo, davvero Arisa merita tutto questo “astio” e non un semplice “perdono/andiamo avanti” (dopo le diverse spiegazioni date da lei stessa…) per aver detto -in tv, pubblicamente- una possibile c*zzata? Quante ne diciamo, noi, tutti i giorni, non sul piccolo schermo ma su una applicazione o tra amici davanti ad una birra. Se solo si sapessero…

 

ArisaNotizie