È effettivamente stato un massacro collettivo: Extrema allo Slaughter, 7 ottobre 2023
L’età anagrafica conta poco: se si tratta di festeggiare 30 anni di Tension At The Seams, sia gli Extrema sul palco che i fan old-school nel pubblico non si sono risparmiati
Sabato sera, Paderno Dugnano, Slaughter Club: l’atmosfera fuori dal locale è quella delle occasione importanti. Gli Extrema festeggiano i 30 anni del loro debut album, Tension At The Seams, disco fondamentale per tutta la storia del metal italiano. Al contempo festeggiano l’uscita del libro biografico, “È un fottuto massacro collettivo”, e lo fanno con un concerto one-off, uno show headliner accompagnati da Gory Blister e Ural.
Per il pubblico è anche una serata per ritrovare vecchi, vecchissimi amici, ritrovarsi dopo magari un paio di decenni. L’intera serata va interpretata così: un gruppo di amici sul palco, una massa di amici fra il pubblico, tutti più o meno coetanei. L’età media è piuttosto alta, per un concerto thrash metal – si aggira probabilmente intorno ai 50 anni, ed è fantastico vedere queste persone (me compreso) che nel tempo non hanno perso la fede nel metal, o se per caso se ne sono allontanati, sono tornati stasera per festeggiare una band che li ha accompagnati da ragazzi.
Sarà anche per questo che, nonostante un inizio pieno di grinta con “The Call” e “For The Love And The Lost” (entrambe tratte dal disco del 2019), il pubblico inizia a cantare e scatenarsi quando sente pezzi come “The Positive Pressure Of Injustice”: quando si iniziano a toccare i brani di metà anni ’90 iniziano le spinte, il finger-pointing, le corna al cielo, le urla sudate. Quando, a metà set, è ora di sentire la prima canzone da Tension (“Modern Times”), Tommy prende il microfono e annuncia che “Ora faremo quello che siete venuti per ascoltare”, dedicando poi il concerto al fotografo Carmelo Giordano, scomparso proprio la sera prima e che molte volte aveva immortalato il periodo d’oro degli Extrema.
In realtà da Tension vengono estratti solo 5 brani, mentre in molti si aspettavano di sentire l’intero disco vista l’occasione speciale, ma c’è anche da dire che i brani di Headbanging Forever (e ovviamente The Positive Pressure) si amalgamano alla perfezione con il sound old-school che tutti vogliono ascoltare, e il “nuovo” cantante Tiziano Spigno (con la band da ben 6 anni!) è come sempre felice di poter cantare anche i pezzi più vecchi, quelli che (lo dice dal palco) “ascoltavo in cameretta pogando con gli amici”.
Il suono è sempre quello pulito e potente a cui siamo abituati quando si ha a che fare con un perfezionista come Tommy Massara, e c’è anche il tempo per un wall of death.
Il punto è questo: è stato un bello spettacolo, intenso, con tanti brani che si aveva voglia di ascoltare. È effettivamente stato un fottuto massacro collettivo? Tenendo conto dell’età media, si è fatto il possibile: non sono gli anni 90, non abbiamo più le articolazioni pronte a sostenerci per 90 minuti di salti (io avevo il fiatone dopo 4 pezzi solo a cantare e agitare i pugni), il wall of death rischia di incrinarci un’anca piuttosto che una costola. Ma va bene così: se le persone sul palco sono fiere e potenti, lo siamo anche noi che ascoltiamo ancora questa musica e ci crediamo. Attendendo i 50 anni di Tension (ma va bene anche festeggiare il decennali di Headbanging Forever… o l’anno prossimo, i 30 anni di Mollami).
Una foto a testa anche per Ural e Gory Blister, perfettamente capaci di mettere in piedi uno show quadrato ed aggressivo, apprezzati dal pubblico anche se la maggior parte delle persone era lì solo per gli Extrema.
Extrema allo Slaughter Club: la scaletta
The Call
For the Loved and the Lost
Between the Lines
Deep Infection
The Positive Pressure (Of Injustice)
Confusion
Modern Times
Displaced
Pyre of Fire
Money Talks
Headbanging Forever
From The 80’s
Join Hands
Child O’Boogaow
This Toy
Life