The Woman in me, le recensioni del libro di Britney Spears
Britney Spears, The Woman in me: le prime recensioni sul libro autobiografico della popstar americana, disponibile dal 24 ottobre 2023
The woman in me è il titolo del tanto atteso libro autobiografico di Britney Spears, disponibile dal 24 ottobre 2023. Nei giorni scorsi sono emerse alcune anticipazioni sul contenuto del volume, inclusa la difficile decisione di abortire durante la sua relazione con Justin Timberlake. A seguire vi riportiamo alcune recensioni sul libro della popstar.
Recensioni “The woman in me” di Britney Spears
The Guardian: The Woman in Me racconta una storia mirata che rende indiscutibile il legame tra patriarcato e sfruttamento, e merita di essere letta come un ammonimento e un atto d’accusa, non come un mucchio di rivelazioni scandalistiche. Dopo tutto ciò che la Spears ha perso, la nitidezza della sua prospettiva è un miracolo. Si chiede ripetutamente perché – sia da adolescente in top corto che “corrompeva” i giovani, sia da venticinquenne che si ubriacava in discoteca – veniva percepita come “pericolosa”. Possa la sua verità rappresentare una legittima minaccia al sistema che l’ha sfruttata.
The Indipendent: . È cupo, implacabile e arrabbiato, il ritratto di una donna non più nell’occhio del ciclone ma che osserva, stordita e indignata, le macerie lasciate sulla sua scia. I sentimenti della Spears sia nei confronti della tutela che della sua famiglia sono crudi e non filtrati, alla Spears viene dato il tempo per elaborare tutto ciò che le è successo. E’ un’epurazione senza fiato – necessaria, forse, ma innegabilmente difficile da leggere.
The New York Times: Il libro “The woman in me” di Britney Spears offre una storia familiare di celebrità travagliata e vertiginosa. Ma qui ha le cadenze e la scenografia di una canzone country: impegnata, coraggiosa, disseminata di tradimenti e sventure quasi operistiche. È anche una storia di trionfo qualificato, anche se con il suo post scriptum sfortunato, la fine del sua matrimonio con Sam Ashgari. La cantante sta ancora emergendo, notoriamente, dal buco nero di una prigionia stranamente visibile le cui condizioni, rivelate in recenti udienze in tribunale, sembrano scandalose e francamente assurde nel 21° secolo.
Los Angeles Times: Britney Spears è spesso dipinta come una figura tragica, sicuramente una delle più tragiche nella cultura pop del 21° secolo: costantemente maltrattata dai media e dalle persone nella sua vita, perennemente vista come una donna bisognosa sia di essere salvata che di sottomessa. Il suo destino è stato praticamente vittoriano: un giudizio pubblico durato quasi decenni sul suo presunto declino mentale, seguito da una quasi incarcerazione tramite la tutela imposta su di lei nel 2008.
Sarebbe un archetipo da manuale della donna isterica, bisognosa di cure sensate, uomini per tenerla lontana dal male, se non fosse una persona reale – una donna i cui talenti e sensibilità hanno portato sia all’adorazione che alla derisione da parte della cultura più ampia. A 41 anni è ben consapevole delle sue circostanze e il suo libro di memorie sembra una lunga espirazione. Come se raccontando il trauma che ha vissuto fosse finalmente in grado di lasciarlo andare, o forse di bruciarlo. “È ora per me di non essere qualcuno che gli altri vogliono”, scrive, “è ora di ritrovare davvero me stessa”.