Capodanno 2024 a Ladispoli, Emis Killa escluso dal concerto. La reazione del rapper: “Sono sconcertato”
Capodanno 2024, Emis Killa escluso dal concerto a Ladispoli in programma il 31 dicembre 2023. La reazione del rapper via Instagram
Nelle scorse ore era nato il caso Capodanno 2024, a Ladispoli con Emis Killa. Il rapper era stato annunciato, insieme al collega Guè, in una serata che accompagnasse il pubblico della città verso l’anno nuovo. Tutto era pronto per il 31 dicembre prossimo ma ecco, improvvisamente, una serie di polemiche sulla presenza dell’artista sul palco. Il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando, aveva preso le difese della scelta e della possibilità di assistere alla performance live del cantante.
“Questa polemica era già scoppiata nel 2022, quando Emis Killa venne a suonare. E non è successo nulla perché assolutamente non ha cantato nulla che facesse riferimento alla violenza di genere. E non accadrà nulla il 31 dicembre”
Ma le polemiche non sono diminuite, sottolineando certi passaggi di album brani del rapper, finiti al centro della discussioni. Frasi come quelle presenti nel pezzo “Tre messaggi in segreteria” (Lo so, sono egoista, un bastard0/ Ma preferisco saperti morta che con un altro”). La possibilità di ascoltare questi brani ha fatto tuonare anche la consigliera regionale e coordinatrice nazionale del Pd Marta Bonafoni:
“Quella del Comune di Ladispoli è una scelta sbagliata e pericolosa. Affidare lo spettacolo in piazza nella notte di Capodanno a rapper che con le proprie canzoni sembrano quasi incoraggiare comportamenti violenti contro donne e ragazze è tra l’altro un inaccettabile tradimento di ciò che ha chiesto alle istituzioni la grande mobilitazione di sabato scorso. Mi auguro che la presidenza del Consiglio regionale risponda con un deciso no alla richiesta di contributo avanzata dal Comune”
Nonostante le rassicurazioni sui brani scelti per la scaletta di Capodanno 2024 gli animi non si sono calmati ed è arrivata, nelle scorse ore, la decisione di annullare la presenza di Emis Killa a Ladispoli:
“Nonostante l’artista si sia già esibito nella nostra città nel 2022, abbiamo deciso, di comune accordo con tutti i soggetti coinvolti, al fine di ristabilire un clima di serenità, di annullare la sua esibizione in programma la sera del 31 dicembre“
La reazione di Emis Killa
E il diretto interessato come ha reagito? Emis Killa, dopo il silenzio iniziale, ha ammesso il proprio stupore di fronte alla notizia. E ha espresso il suo punto di vista via Instagram Stories:
“In moltissimi mi avete scritto e lo state facendo anche in questo momento. Ebbene sì. Il concerto di capodanno a Ladispoli è stato ufficialmente annullato. Come mi sento? Sconcertato. Né triste, né arrabbiato. Non comprendo davvero come nel 2023 ci sia apertura mentale per quasi tutto, propensione ad aggiornare la propria modalità di pensiero sulla maggior parte delle cose, ma non verso l’arte”
Il rapper ha poi continuato:
Quello che è successo a me è successo ad altri miei colleghi, più volte, magari per cause diverse, ma spinte sempre dalla stessa chiusura. Vorrei solo che questo messaggio arrivasse ai responsabili e che si interrogassero su un paio di punti.
Ed ecco le riflessioni condivide:
1 Ora che avete fatto scoppiare la polemica, mezza Italia ne sta parlando e in moltissimi andranno ad ascoltarsi la canzone da voi incriminata. Se davvero pensate che quel testo sia un problema, la soluzione era forse metterci una lente di ingrandimento sopra? Fortunatamente non avete ragioni voi, altrimenti ora avreste lo stesso effetto (ai tempi volito da proibizionismo) delle etichette sul retro dei wine bricks, dove scrivevamo cosa NON fare assolutamente affinché il successo d’uva non diventasse vino.
2 Già in passato una nota associazione mi fece saltare un evento per via delle stesse dinamiche. Vorrei che codeste persone si chiedessero: questa non è forse violenza? Da delle menti così attente mi aspetto ci sia cognizione di tale parole e non ci si fermi alla becera comprensione della sola violenza in senso fisico. Alzare la voce è violenza. Bullizzare è violenza, Escludere è violenza. Tra le cause più combattute negli ultimi anni ci sono le ingiustizie dovute alle differenze di genere sul lavoro. Non permettermi di fare il mio lavoro non è forse la stessa cosa? Non mi pare si stia facendo un passo in avanti. E non mi pare ci sia inclusività nell’agire così.
Infine, la chiosa di Emis Killa via social:
“Spero che quanto ho scritto sia spunto di riflessione e un un input per alimentare ulteriori polemiche. Sono felice se questo sarà utile per il mio ambiente e per i miei colleghi affinché da domani ci sia più consapevolezza riguardo al nostro genere musicale, che al contrario di quanto alcuni pensino, ha salvato e salva tutt’ora molte vite, la mia inclusa”