Cosa è successo durante la prima serata del Festival di Sanremo 2024: commento e resoconto ironico
Prima serata del Festival di Sanremo 2024: impressioni, opinioni e commenti in chiave ironica su cosa è successo nella lunga diretta di oltre 5 ore.
Quel cartello che vedete in mano a Marco Mengoni è stato il pensiero che ha accompagnato buona parte dei telespettatori in questa serata lunga dalle 20.50 circa (non includendo il Prima Festival) ed è terminata alle 2 di notte. Più di cinque ore di diretta del Festival di Sanremo con tutte e 30 le canzoni in gara ascoltate per la prima volta. La prima volta nelle edizioni di Fiorello: solitamente i Big venivano suddivisi in due serate, inizialmente. E invece no, da Clara a Il Tre li abbiamo sentiti tutti. Se Clara alle 21,15 poteva beatamente tornare nel suo camerino e guardarsi il resto della serata, comodamente in ciabatte, in albergo, Il Tre ha stazionato circa cinque ore dietro le quinte, probabilmente consumando metà piantagione di caffè del Myanmar, salendo sul palco poco prima delle 2.
Qualche minuto prima di lui si era esibito anche Alfa che ha regalato i fiori ad una musicista scambiando per due o tre volte lo strumento che stava suonando con un altro e giustificandosi con un impacciato “Sono agitato!“. E s’era fatta anche una certa, aggiungerei. Il Tre, invece, ha salutato, dando il buongiorno o la buonanotte a tutti, come fosse vittima di un comprensibile jet leg.
Le 30 canzoni in gara al Festival di Sanremo 2024
Come già ribadito, martedì 6 febbraio abbiamo ascoltato tutte e 30 le canzoni del Festival, passando da brani energici da ballare a ballad struggenti. Siamo passati dal binomio gambe/collo che si muovevano a ritmo agli occhi lucidi ripensando ai momenti più difficili e agli ex più str*nzi, in una montagna russa di sensazioni che ci ha fatti sentire anche vittime di una tempesta ormonale ed emotiva.
Siamo passati dal soffiarci il naso con gli occhi umidi per “Ti muovi” di Diodato fino a, cinque minuti dopo, canticchiare le parole di “Pazza” di Loredana Bertè, sentendoci anche coerenti con quello che ci stava accadendo, in questo vortice emotivo. E poi ancora dai ritmi energici di Angelina a Il Volo con la loro “Capolavoro”. Il culmine della fase danzereccia sul divano è stato raggiunto dalle esibizioni a catena di Emma e Ricchi e Poveri che ci ha fatto immaginare in un locale a ballarle. Poi sono arrivati, a schiaffo, Renga e Nek che ci hanno riportato alla realtà ricordandoci che al sabato sera noi saremo sul divano a guardare “C’è posta per te”, che riprende la prossima settimana.
Pensieri sparsi e impressioni sulla prima serata del Festival di Sanremo 2024 alle 3 di notte circa
- Marco Mengoni non solo sa cantare bene ma è stato anche un buon conduttore, si è modellato un fisico invidiabile e ha tempi comici più che discreti per il suo esordio come co-conduttore. Tutto questo mentre io, per fare 2 km, giro ancora con Google Maps aperto sul cellulare come fossi un rabdomante per capire se sto andando nella direzione giusta o se la freccina blu si sta allontanando dal punto di destinazione e la voce, sc0glionata, del navigatore per le indicazioni brontola un “Ricalcolo… Ricalcolo… Ricalcolo!“.
- Il look dei La Sad sul palco ha raggelato il pubblico dell’Ariston che ha applaudito con lo stesso entusiasmo che avremmo noi, da invitati, al matrimonio di un ex fidanzato, per poi ascoltare la canzone, capire che il messaggio riguarda la prevenzione del suicidio e allora sciogliersi di più nell’accogliergli, a dimostrazione che, nel 2024, l’abito (e il look) fa ancora il monaco, ahimé.
- I Ricchi e Poveri si sono esibiti a 00.26 con assoluta nonchalance, come fossero le 20.30, con Angela piena di brio e l’entusiasmo di chi ha appena visto la scritta “Ibiza” scendendo dall’aereo. Io osservavo ammirato mescolando il tè verde e un cerotto dicloreum sulla parte finale della schiena.
- La circonferenza vita del cantante leader dei Santi Francesi è la somma del mio braccio sinistro unito alla mia coscia destra. Gliela invidiavo mentre masticavo, nervosamente, un intero pacchetto di caramelle gommose zuccherate, gusto limone e zenzero.
- Abbiamo poche certezze nella vita ma tra queste ci sono l’energia di Loredana Berté e il suo borsellino postaspicci/microfono ogni volta che sale sul palco del Teatro Ariston.