Aiello a Soundsblog: “In Talete, parlo del fatto che sono un king delle relazioni estive! Non sono snob ma non è un tormentone”
Dal 24 maggio, è disponibile il nuovo singolo di Aiello, dal titolo Talete, primo assaggio del suo nuovo album. L’intervista a Soundsblog
Dopo circa un anno di attesa, Aiello è tornato a pubblicare materiale inedito con Talete, singolo autobiografico dal mood decisamente estivo, pubblicato lo scorso 24 maggio su tutte le piattaforme. Dal 28 maggio, inoltre, è stato pubblicato anche il video ufficiale del nuovo singolo, prodotto da Borotalco TV, nel quale il cantautore di origini calabresi appare in una veste inedita.
Noi di Soundsblog abbiamo intervistato Aiello che, oltre a parlarci del nuovo singolo, ha anticipato qualcosa anche per quanto riguarda il suo prossimo album e i suoi imminenti impegni.
Talete è un pezzo autobiografico. Cosa hai voluto raccontare di te in questo singolo?
Ho voluto raccontare il fatto che sono un king delle relazioni estive a scadenza! Quelle relazioni che partono a giugno e poi a settembre finiscono, o perché mi sento incapace, o non giusto, o non preso, o perché, dall’altra parte, mi salutano… Nelle ultime tre estati è successo, da giugno a settembre ho vissuto delle belle fiammate che poi si sono concluse. E quindi, in qualche modo, ne volevo parlare, provando a sfatare questo mito personale, che magari, quest’anno, se dovesse succedere qualcosa, Talete la farà durare un po’ di più…
Da parte tua, quindi, c’è una speranza di invertire la rotta, diciamo…
Sì, sono una fase in cui non sento gli stessi bisogni che avevo un tempo. C’è stato un momento in cui proprio non sentivo il bisogno di avere una relazione. Adesso, forse, avrei il piacere di averla. Solitamente, d’estate, accade che io incrocio sempre due occhi e due gambe nuove, però con una certa scadenza… Se dovesse accadere anche quest’anno, mi augurerei una roba più lunga e più corposa… Tra l’altro giugno è fra pochi giorni, quindi sono lì che sta per partire la maratona!
La citazione a Talete, invece, da dove nasce?
Nasce dal fatto che, quest’inverno, ho riscoperto casualmente la figura di Talete e mi sono ricordato delle robe un po’ sbiadite degli anni del liceo. La prima è che lui pensava che l’archè di tutto fosse l’acqua e siccome io sono profondamente legato al mare, questo pezzo mi sembrava perfetto per questo momento dell’anno. E la seconda è che lui ha teorizzato le rette parallele. Mi piaceva vedere l’amore come l’unica forza capace di far incontrare due persone, due rette, due vite, che altrimenti non sarebbero mai state destinate ad un incrocio. Ho unito queste cose e ho pensato a Talete come interlocutore perfetto al quale chiedere delle cose. Ho scritto la canzone di getto e, dopo un anno che non condividevo musica nuova, l’abbiamo pubblicato. Questo pezzo, con questa sonorità, ci è piaciuto. E quindi eccoci.
La definizione “tormentone estivo” per questo brano ti dà fastidio? La trovi sminuente?
No. Non sono per nulla snob nei confronti di qualsiasi forma di musica e di creatività. Personalmente non credo di essere un tormentone maker. E questo non fa di me né uno migliore, né uno peggiore degli altri. Però non sono uno di quelli che si mette a tavolino, spesso in maniera anche corale, con altri, che mettono ognuno il loro pezzetto per scrivere quella roba che è perfetta per l’estate. Io, questa canzone, l’ho scritta da solo, dopo un’ispirazione strumentale del mio produttore, Brail, e l’ho scritta a dicembre. Quindi ti fa capire quanto poco c’è di programmato nella mia scrittura! Poi che abbia una melodia, una frase melodica, una scrittura per cui può giocare la sua partita estiva e farsi ascoltare con piacere, bene. Ma è quello che accadde anche con Vienimi (a ballare). Anche quella canzone la scrissi a dicembre… Fu una canzone molto fortunata di due estati fa, ce lo auguriamo anche per Talete. Ma non lo definisco un tormentone, mi auguro possa essere la colonna sonora dell’estate di molte persone.
Non temi, quindi, la concorrenza di altri artisti, non ti interessa questo aspetto dell’estate…
Ma non me lo posso neanche permettere di parlare di concorrenza, perché intorno a me ci sono ogni settimana una miriade di canzoni. In questo momento dell’anno, ci sono un’infinità di canzoni che sono proprio nate, scritte, affinché possano fare questo tipo di gara. E quindi non mi sento di giocare questa partita. Era un anno che non condividevo musica. Dopo il tour invernale, molto bello e molto fortunato, volevo stare un po’ in silenzio e scrivere musica nuova. Questa canzone ci sembrava la più spensierata, la più fresca e quindi l’abbiamo condivisa adesso. Poi ti ripeto, spero tantissimo che possa essere la colonna sonora ma, intorno a me, ci sono molti pezzi nati con quell’intenzione lì.
Per quanto riguarda le sonorità, ti sei ispirato alla dance inglese. A quali artisti, nella fattispecie?
A me piace spesso fare un gioco di incontri nella mia testa, ad esempio, vorrei tantissimo che Fred Again incontrasse Lucio Dalla! Fred Again è un top player ed è l’esponente più figo al momento di queste sonorità che io chiamo pop club, nel nostro caso un po’ più fresh. A me è piaciuta proprio l’idea di far incontrare quelle sonorità con una linea melodica che appartiene alla mia scrittura naturale. Quando chiudo gli occhi e spero di avvicinarmi a qualcuno, sogno e mi auguro di avvicinarmi a Dalla, Rino Gaetano, Battisti… Quando mi è uscita la frase “E lo chiede la luna, magari pure alle stelle”, ho pensato che Lucio ci avesse bussato! Io e Brail ci siamo messi a gridare, a salutarlo così, in maniera evocativa! A livello di sonorità sì, c’è la UK dance e questo mondo qui di cui Fred Again è l’esponente, forse, più forte al momento.
Per quanto riguarda il video di Talete, hai esaudito un desiderio ossia cantare e ballare per la prima volta in un video. C’è stato un motivo per il quale fino ad ora non l’avevi mai fatto?
Sì, perché mi vergogno! Mi imbarazzo un po’. In realtà, fin da piccolino, ero iper-fan di Usher, Justin Timberlake… Mi ricordo queste performance sul palco in cui tutti ballavano e mi ricordo di me, a 16 anni, davanti allo specchio in camera, che facevo finta di essere una popstar… Sono uno che ha sempre amato muoversi in maniera naturale: da piccolino, ho fatto anche un anno di ballo da sala latinoamericano! Con scarsi risultati però… Sono uno che, sul palco, non sta fermo mai quindi le persone che mi seguono, secondo me, saranno sorprese a vedermi così ma fino ad un certo punto. Non avevo mai ballato con una coreografia per una forma di pudore, di imbarazzo, perché c’è sempre quel timore di giudizio. Negli ultimi due anni, ho fatto un grosso lavoro sull’accettazione di me, che è ancora work in progress, per sentirmi più libero e più coraggioso. Irma Di Paola, che è nella top 3 delle coreografe in Italia al momento ed è anche una mia carissima amica, me lo diceva da anni: “Anto’ ma tu devi ballare!”. Questo era il pezzo giusto per fare una roba nuova, con coraggio ma anche con leggerezza perché nessuno qui si sente Justin Timberlake. Uno si butta e lo fa e poi ai posteri l’ardua sentenza.
Possiamo dire, però, che questa timidezza l’hai superata…
L’ho superata ma con grande difficoltà. Io sono molto timido. Molti non mi riconoscono questa cosa, quando non mi conoscono. Io sono uno che si vende abbastanza forte, abbastanza duro, ma in realtà non lo sono affatto. Però questo è un mestiere per cui o l’abbatti questa cosa o l’abbatti, quindi mi esercito a farlo.
Aiello: “Spero di pubblicare il nuovo album entro il 2025”
L’album che stai preparando, invece, quale direzione sta prendendo?
La forma e il colore che il nuovo album avrà ancora non mi sono chiari totalmente. In un disco, mi piace sempre mescolare i pezzi più lenti, più malinconici, a pezzi dove mi piace l’idea che qualcuno possa ballare, io per primo. Quindi, ci sarà il lato ballad, il pop, l’R&B, il cantautorato, il lato up time e voglio continuare ad esplorare il mondo clubbing. Nel mio secondo album, c’erano diverse cose tra le quali il latin, un po’ di clubbing mentre in Romantico, c’era un up time abbastanza pop, molto trasversale. Con questo album, invece, vorrei approfondire il lato UK dance e questo clubbing sia nella versione fresh, come in Talete, che in una versione un po’ più “stronzetta”, un po’ più da clubbing invernale.
Dove ti vedremo quest’estate?
Spero che mi vedrete in tutte le spiagge a fare dei grandi bagni! Non è previsto un tour estivo perché l’ho fatto l’anno scorso e l’ho fatto quest’inverno quindi il prossimo tour sarà, con molta probabilità, quando uscirà il disco. Non sono il tipo che ama spremere il limone fino all’ultimissima goccia. Onestamente mi piace tornare quando ho qualcosa di nuovo da dire, con un racconto nuovo. Quest’estate, sicuramente, farò la promo che si fa per ogni estate, ci saranno gli appuntamenti classici con le radio e le televisioni, dopodiché continuerò a scrivere. Scrittura e qualche bagno in Calabria, dove passerò a casa mia, Sicilia e Puglia.
C’è una data di uscita per l’album?
Non ci siamo dati dei tempi. Mi danno libertà e grande respiro così come il fatto di quest’estate dove non c’è stato nessuno che mi ha detto di dover per forza uscire con una roba, come dicevo prima, un po’ artificiosa. Nella prima fase di scrittura, sono emerse delle canzoni che ci sono piaciute molto, la prima che è emersa, Talete, aveva questo sapore e questa aspirazione e vocazione estiva e abbiamo deciso di affacciarci subito con questo singolo. Mi auguro che entro il 2025 possa uscire il mio nuovo album, questo sicuramente.