Aiello, ‘Tutto sbagliato’ in quei primi appuntamenti male interpretati. E il nuovo album sarà un libro da sfogliare insieme (intervista)
Intervista ad Aiello: il nuovo singolo “Tutto sbagliato”, quegli appuntamenti difficili da decifrare e l’album di inediti. E su Sanremo…
“Sono in studio da questa mattina ma sono davvero felice di fare una pausa con questa chiacchierata“. Così Aiello esordisce, sorridendo, mentre inizia l’intervista. Pronto a raccontarsi, a parlare, ascoltare e a mettersi in gioco. E nella sua voce è percepibile quell’entusiasmo di chi ama quello che sta facendo – la musica, il comunicare – e che non vede l’ora di poter far ascoltare ai suoi fan il progetto al quale sta lavorando con cura e amore.
Poche settimane fa è uscito “Tutto sbagliato”, un primo step verso quello che sarà il tuo prossimo album. Mi racconti come è nato?
Prima di questa estate avevo un incontro in studio con il mio produttore per scrivere e gli ho detto “Jacopo, in realtà oggi non mi sento ispirato”. Lui ha proposto comunque di vederci alle due di pomeriggio e, siccome mi sarei sentito male a disdire un appuntamento fissato, ci siamo visti. E parlando, raccontando, mi è tornato alla mente di quando – pochi mesi prima – avevo vissuto un primo appuntamento disastroso. E a Jacopo ho spiegato che, in quell’occasione, non ci avevo capito proprio nulla. Ero convinto di non essere piaciuto e dopo ho subito fatto un passo indietro. Sai la classica paura di non essere abbastanza, di essere rifiutato ancora prima di partire. Poi, invece, ho scoperto che dall’altra parte l’appuntamento era andato benissimo ma io avevo fatto dietrofront. Quando poi l’ho capito, ormai era troppo tardi e ho trovato davanti a me una grande… muraglia cinese.
Quindi, passami il termine, hai involontariamente fatto la figura dello str0nzo senza volerlo essere…
(ride) Guarda, io questa figura la faccio spesso senza esserlo! Un grande epic fail! Nella mia vita mi è capitato di aver fatto la str0nzo ma non perché lo sia ma per una serie di timori. Ma questa esperienza mi ha dato lo spunto di capire che a volte è necessario restare perché comunque imparo qualcosa, male che vada. Se invece va bene, “vinco” qualcosa. Da questo racconto autobiografico ho poi fatto un viaggio riguardo al discorso del cane, spesso preso per non innamorarci degli altri, delle persone sbagliate. Quando sei single sei più vulnerabile ma se hai un animale vicino comunque hai un punto fermo, un familiare. Sei più cauto. Quando, invece, sei a briglia sciolta, fai dei grandi danni. Ed eccolo qua, il sottoscritto! Li ho fatto e li ho voluti condividere in questa canzone.
E infatti la canzone richiama apertamente questa cosa: i due appuntamenti “dove il primo è un gran casino”…
Che è la verità! Servono sempre, secondo me, due primi appuntamenti. Perché il primo va male o non va mai come tu vorresti.
Poi c’è chi dice che bastano 7 secondi per fare una prima impressione. E questa cosa mette anche una certa ansia.
No! No, a questo non ci penso neanche sennò sarebbe la fine! (ride) Ma la cosa bella è quando proprio tu non leggi dall’altra parte. Leggi gli altri sempre secondo il tuo codice. Se io sono un tipo passionale ed entro la fine di quell’incontro non scatta quella roba, allora penso che non funzioni. Poi, invece, magari l’altra persona ha dei tempi più morbidi, i suoi traumi, le sue esigenze. Leggo attraverso il mio vocabolario che però non è il tuo. Quindi penso “Io sono stato benissimo, tu invece no!”.
E qua, son certo, come il sottoscritto, che molti di quelli che stanno leggendo questa intervista stanno iniziando a fare un recap degli ultimi appuntamenti capire se, forse, c’è stata una interpretazione errata e quello che abbiamo letto è stato… tutto sbagliato. Sì, l’ho fatto, ammetto serenamente.
In quel caso un secondo appuntamento auspicato non c’è stato però.
Assolutamente no perché il muro che mi hanno alzato non è stato abbattuto in alcun modo. Ma mi è servito però. Ho scritto anche una poesia rispetto a questa cosa, magari poi la condividerò. Ne ho scritte molte legato all’anno appena passato. Le poesia d’amore non sono mai un peccato e avevo messo da parte, inconsciamente, questa storia che poi è uscita poco prima che andassi al mare. L’avevamo registrata come demo, con le chitarre, io volevo assolutamente questo gusto di sound un po’ Nineties.
Con i suoi brani, del resto, Aiello ci ha sempre ben abituati alle canzoni che puoi cantare, eseguite con la bocca ma anche con il cuore, che parla di ognuno e nel quale potersi rispecchiare. Ed è quello che intende creare con il suo prossimo disco, anticipandoci:
“Non sto pensando a incidere canzoni ‘performanti’ ma creare pezzi che vorrei sentire cantare dai miei artisti preferiti. Brani con una storia, con una melodia e un arrangiamento fresco. Vorrei fare pezzi senza tempo, il più possibile. Per farli non devi pensare ad essere performante in un periodo breve e immediato, di moda. Io voglio godermi la musica come ho sempre fatto, anche quando non mi filava nessuno”
Romantico, l’ultimo disco, è stato un ritorno alla leggerezza mentre il prossimo album vuole racchiudere proprio questo viaggio che ha intenzione di fare, a lungo. Musica autentica, per intenderci.
L’album uscirà il prossimo anno?
Uscirà sicuramente entro la fine dell’anno prossimo, mi auguro di poterlo pubblicare prima di lanciare un tour estivo. Voglio tornare con una storia nuova da raccontare, con un libro da sfogliare insieme. Ho finito di scriverlo, ora le sto arrangiando, siamo quasi a metà”.
Ricordate l’entusiasmo iniziale di cui vi avevo accennato a inizio articolo, mentre parlava del suo impegno nello studio di registrazione. Riaffiora con forza proprio adesso quando, parlando dei brani ai quali sta lavorando, rivela “Sono proprio belle” con quel tono sognante di chi è innamorato di quello che fa:
“Lo dico in maniera serena, credimi, l’essere autoreferenziali la trovo una cosa atroce ma lo dico con l’entusiasmo che ho quando ascolto anche le cose degli altri. Ad esempio mi è capito con l’ultimo pezzo di Alessandra Amoroso, Si mette male, è una bomba il pezzo che ha appena fatto uscire. Te ne parlo con l’entusiasmo che ne avrei di un altro non solo perché è mio”
Visto la tempistica legata all’uscita del nuovo disco, un eventuale ritorno sul palco del Festival di Sanremo non lo escludi.
Mi sono promesso di ritornarci. L’anno scorso è stato il primo anno in cui l’ho guardato e ho detto che volevo rimettermi in quel mindset. Ho scritto diverse cose, in queste settimane sono molto concentrato sul disco. Ma se crediamo che è arrivato il momento di presentarci, ci facciamo un pensiero. Ora sto lavorando agli arrangiamenti e sto anche scrivendo canzoni per capire se c’è quella adatta a quel tipo di palco. Se non mi presento quest’anno lo farò l’anno prossimo o quello dopo… Tra due o tre anni vorrei ritornarci. Non lo farei ogni anno…
Non faresti come Al Bano, insomma.
Tutto l’affetto del mondo, mi sta anche simpatico, non lo conosco ma non lo farei mai (ride) Però ci sono anche molti altri miei colleghi, magari anche più giovani, che ne hanno già fatto diversi. Beati voi che avete questa leggerezza e voglia! (sorride). E’ molto impegnativo ma lo rivedo sulla mia strada.
Prima di scoprire se Aiello sarà in gara a Sanremo quest’anno o in una delle prossime edizioni, lo potremo ascoltare in un traccia del nuovo disco dei Negramaro, “Lente“, già presentato live durante i live negli Stadi a Napoli della band. Una collaborazione nata tra colleghi, sì, ma anche amici, in una di quelle serate che mescolano anime ed empatie.
Chiudo con questa riflessione leggera. Hai accennato in “Tutto sbagliato” che non c’è stato un secondo appuntamento con la persona che hai incontrato e “frainteso”. E c’è stato un muro dopo il tuo allontanamento iniziale. Posso dirlo? Ma che severità dall’altra parte! Hai scritto una canzone, poesie, c’è gente che non si fa Porta Venezia – Pasteur in metro e non ti darebbe una possibilità di recupero?
La verità è che non ho proprio più rapporti, non mi è stato perdonato questo dietrofront. E qua torna il fatto che ognuno ha un vissuto che a volte sottovalutiamo o non comprendiamo. A volte io faccio pagare a te le mie scottature precedenti. Secondo me non serve più nemmeno insistere. Se ci sarà un secondo incontro, per destino, sarà così, ma io non forzo. Grazie a quelli a cui ho fatto stare male e che mi hanno fatto stare male perché poi son tutte nelle canzoni. Anche a questo primo appuntamento andato male dico grazie. Perché, se non ci fosse stato, di che scrivevo?
E poi, anche se uno ha letto un dietrofront ‘imperdonabille’, una canzone “dedicata” a questo primo appuntamento proprio schifo non fa, eh!
Questo mi auguro che sia compreso perché per quanto racconti la mia vita, cerco poi di non “urlare” che è per te. In qualche modo magari non c’è mai la certezza, dall’altra parte, di dire “L’ha scritta per me”. Per un minimo di pudore o orgoglio che vuoi mantenere, per quanto stupido sia. Però dall’altra parte credo che abbiano capito…
Tutto sbagliato e la chiacchierata con Aiello ci può far soffermare su quanti incontri, magari, abbiamo interpretato in maniera sbagliata. Su allontanamenti, dietrofront, comportamenti che si scontravano con le impressioni che avevamo avuto da quel primo appuntamento che non funziona quasi mai. Forse a decifrare male eravamo noi. Forse gli altri. O entrambi. Poi scatta il silenzio, quel messaggio che vorresti scrivere ma che hai già cancellato. E che non hai mai inviato. Perché…
… Queste parole ci fottono
Spesso hanno perso anche te…
Foto Aiello | Giuseppe Triscari