Wax a Soundsblog: “‘7 vite’ è in parte autobiografica. Sanremo Giovani? Evidentemente non era il momento giusto per me”
Wax si racconta in un’intervista su Soundsblog in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo, “7 vite”. E fa un bilancio su Sanremo Giovani.
7 vite è il brano di Wax (21co, in licenza Warner Music Italy) disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire da venerdì 6 dicembre 2024.
Un amore che resiste in un mondo in rovina: è questo il tema centrale del nuovo singolo di Wax che, dopo il suo ultimo EP “EXIT”, è pronto ad aggiungere un nuovo tassello al suo percorso artistico. Il brano, scritto insieme a Fabrizio Fusaro e prodotto da Steve Tarta, racconta una storia autentica, in cui il protagonista trova speranza negli occhi di chi ama, accettando il proprio destino con coraggio, nonostante questo rapporto sia destinato a finire. Il titolo “7 VITE” allude a temi quali il coraggio e la resilienza, ispirandosi alle 7 vite dei gatti: nonostante il caos che percepisce attorno a sé, il protagonista del racconto di Wax sceglie di vivere in modo intenso, senza lasciarsi influenzare dalla paura, come se avesse sempre l’opportunità di ricominciare.
Abbiamo intervistato il cantante per parlare del suo nuovo pezzo, della sua esperienza a Sanremo Giovani (è stato selezionato tra i 46 artisti di Sanremo Giovani) e dei suoi prossimi progetti. Ecco cosa ci ha raccontato.
Intervista a Wax
La prima domanda è legata a come e quando è nata “7 vite”, scritta insieme a Fabrizio Fusaro e prodotto da Steve Tarta.
È nata all’inizio del 2024, circa a febbraio. Quando entro in studio ragiono molto per immagini e invento un videoclip del brano che vorrei scrivere. Volevamo rappresentare un momento di esasperazione, ma al tempo stesso infondere speranza in chi ascolta. Abbiamo immaginato quindi, per questo pezzo, una donna in un momento di difficoltà o un uomo che affronta l’inizio della fine di qualcosa. Tuttavia, non volevamo guardare a questo momento in modo negativo, ma piuttosto come a un’occasione di resilienza: un attimo in cui essere grati per ciò che si è vissuto, un momento per celebrare l’amore e raccontarlo in una luce positiva e intensa.
Proprio con questo brano sei arrivato tra i 46 artisti a Sanremo Giovani. Che esperienza è stata?
È stata una bella esperienza. Insieme al mio produttore e autore abbiamo lavorato al brano in modo molto preciso: lo abbiamo provato più volte, studiato nei dettagli, sia a livello di performance che a livello vocale, curando ogni aspetto su come interpretarlo al meglio. Avevamo aspettative piuttosto alte, a dire il vero, ma si sa, non puoi mai sapere cosa succederà. Nonostante tutto, va bene così. Evidentemente non era il momento giusto per me, forse gli astri non si sono allineati, o semplicemente qualcosa non è piaciuto. Non importa, non ci siamo scoraggiati, anzi! Quando ho saputo di non essere stato scelto, ero sul treno da Roma a Milano e la prima cosa che ho fatto è stata andare subito a scrivere di nuovo. È uscita una canzone felice, piena di energia positiva, davvero bellissima. Sarà stupendo quando uscirà. Abbiamo trovato conforto nella musica, quasi come fosse una fasciatura per tutto. Fare musica è stato il modo migliore per affrontare qualsiasi cosa.
Che ne pensi del cast dei Big di questa edizione annunciata? Mi fai alcuni nomi di quelli che ascolti maggiormente o con i quali ti piacerebbe collaborare in un featuring?
Vorrei scrivere con Emis Killa e Irama, per me sono dei grandi, poi gli altri non me li ricordo bene, dovrei andare a rivedere l’annuncio.
Il titolo richiama ed è proprio legato alle 7 vite di un gatto. Anche metaforicamente parlando, c’è stato un momento – o dei momenti – in cui hai rischiato (incluse eventuali scelte) in cui ti sei detto “Me ne sono giocata una”?
Sì, mi è successo. I rischi fanno parte della vita: ogni volta che rischi, è come se ricominciassi da capo. Dopo che ti metti in gioco, trovi una nuova prospettiva. In fondo, chi di noi non ha mai rischiato nella vita?
Questo brano segna e viene promosso come una sorta di “nuovo capitolo”, una nuova fase. Una canzone che sottolinea la speranza, la resilienza e l’assenza di qualsiasi paura (anche quella di morire) quando hai una persona speciale al proprio fianco. Quanto di autobiografico c’è in questo pezzo e, nella tua vita, hai incontrato persone che avevano questo ‘potere’ quasi salvifico con te?
In parte è autobiografico, sì. Ho incontrato molte persone che hanno avuto un potere salvifico in me e loro, oltre a salvarmi, sono un motore nella mia vita. Una di queste è mia nonna, che purtroppo ora non c’è più, ma che continua a darmi un’enorme forza.
Spesso, la sera, mi capita di pregare. Lo faccio per affrontare il giorno successivo con maggiore energia e determinazione. Prego per mia madre, per mia nonna, per mio fratello e per la mia famiglia, perché so che sono persone che mi vogliono davvero bene.
Queste persone sono salvezza e fonte di supporto. Auguro a tutti voi di trovare qualcuno così, qualcuno che possa essere una guida e una forza nella vostra vita.
Anche la cover del disco evidenzia il numero 7, con le tacche segnate al muro, una sorta di richiamo ai 7 giorni passati, primo della meteora di cui si parla nel brano.
La stanghetta rappresenta ogni giorno vissuto dal protagonista della canzone. Ogni giorno può essere visto come una cicatrice, ma anche come un segno di forza e coraggio. È il simbolo di qualcuno che vive il presente con gratitudine, consapevole di aver affrontato tutto con determinazione, anche quando le vite sono giunte alla loro fine.
Sono passati anni da Amici 22, edizione in cui ha vinto Angelina Mango. Senti ancora qualcuno dei concorrenti di quell’edizione? Se dovessi descrivere, con alcuni aggettivi, il Wax di allora e quello di oggi, quali useresti?
Sento tantissime persone di quel programma. Tutti, in qualche modo, mi hanno formato. Li sento quasi tutti, anche se con altri non c’è più contatto, com’è naturale che sia. Con alcuni, invece, il legame è diventato fortissimo come ad esempio con Samuele Segreto che considero come un fratello adesso e con cui spesso esco insieme. In generale, però, sono in ottimi rapporti con tutti. Per quanto riguarda gli aggettivi che mi descrivono, direi: prima istintivo, grezzo e rispettoso (ora molto di più rispetto al passato), mentre ora maturo e perseverante.
Angelina in questo periodo ha dovuto annullare alcuni live, Sangiovanni si è preso un periodo di stop dalla musica e anche Alfa ha ammesso di voler staccare un po’ i concerti. Ad oggi hai mai vissuto o provato anche tu una sensazione di volerti prendere un periodo di stop?
Mai. Rispetto la loro decisione, ognuno di noi attraversa momenti difficili: la vita va a periodi e bisogna rispettare i momenti di ogni persona.
Alla fine, la nostra vita è pubblica, ed è giusto comunicare alle persone quando ci si prende una pausa. È comprensibile e va rispettato. Personalmente, però, non mi sono mai trovato in questa situazione, e spero di non doverci mai arrivare.
Pensi che potrebbe essere rigenerativo prendere un periodo di stop?
Ora come ora no, per me è rigenerativo fare musica, quindi se non la faccio sto male, impazzisco.
Quali sono i tuoi prossimi progetti? Stai lavorando ad altri brani? C’è l’intenzione nei prossimi mesi di pubblicare un disco?
No, non credo che pubblicherò un disco prossimamente, ma collaborazioni e brani su brani. Voglio scrivere sempre, non rimanere mai fermo e far vedere la mia versatilità, il mio prisma, il mio cambiamento. Voglio far vedere che ho molti lati.