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Piccola volpe, Pinguini Tattici Nucleari: testo e significato della canzone

Testo e significato di Piccola Volpe dei Pinguini Tattici Nucleari, sull’amare una persona e lasciarla andare, accettando il suo bisogno di libertà

7 Dicembre 2024 14:47

Piccola Volpe è una canzone dei Pinguini Tattici Nucleari tratta dall’album “Hello World” disponibile dal 6 dicembre 2024 in streaming e download digitale. A seguire potete ascoltare il brano, leggere testo e significato del pezzo.

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Il testo di Piccola Volpe dei Pinguini Tattici Nucleari

Il testo della canzone Piccola Volpe dei Pinguini Tattici Nucleari

Vai dove vuoi, basta che vai
Piccola volpe un po’ borderline
Certo sei furba però io di più
Tu vai dove vuoi che vado dove vai tu
Mi hai raccontato, di un uomo a metà
Voleva ingabbiarti e portarti in città
Pensava potessi riempirgli il destino
Ma tu sei una volpe, mica un canarino

Io seguirò se lo vorrai
Le tracce nel bosco che mi lascerai
Ti ho preso un anello e ti ha fatto paura
Perché è una catena, solo in miniatura
Si è fatta una certa, non parliamo più
Ci diamo un addio, senza darci del tu
Ma adesso ho capito la lezione del giorno:
Amare una volpe è non volernе il ritorno

Vai dove vuoi, basta che vai
Piccola volpe un po’ bordеrline
Ci si vede presto nei sogni degli altri
Tu vai dove vuoi che non vengo a cercarti
Tu vai dove vuoi che non vengo a cercarti

Il significato della canzone Piccola Volpe dei Pinguini Tattici Nucleari

Il brano racconta una relazione intensa ma complessa, in cui una delle due parti è rappresentata dalla metafora della “piccola volpe”, simbolo di libertà, astuzia e un’indole difficile da contenere. La canzone esplora il conflitto tra il desiderio di amare qualcuno e l’impossibilità di cambiarlo o trattenerlo.

La “piccola volpe un po’ borderline” è una figura sfuggente e imprevedibile, affascinante nella sua libertà, ma difficile da avvicinare. Il protagonista riconosce questa natura e ammette la sua astuzia, dichiarando però: “Certo sei furba però io di più”. È un modo per dire che ha imparato a capire i suoi limiti e accettarli, anche se a fatica.

Nel racconto emerge un episodio centrale: un uomo che voleva “ingabbiarla” per portarla “in città”. Questo rappresenta il desiderio di controllo che spesso si manifesta nelle relazioni. Tuttavia, l’immagine della volpe come creatura selvatica sottolinea che lei non può essere addomesticata: “Ma tu sei una volpe, mica un canarino”. Non è fatta per vivere in gabbia, né per soddisfare le aspettative di qualcun altro.

Quando il protagonista le offre un anello, un simbolo di impegno e legame, lei reagisce con paura: “Ti ho preso un anello e ti ha fatto paura / Perché è una catena, solo in miniatura”. L’anello, invece di unire, diventa una rappresentazione di costrizione, qualcosa che contrasta con la sua essenza libera.

La conclusione è dolceamara. Il protagonista comprende che amare una persona così significa lasciarla andare, accettando il suo bisogno di libertà: “Amare una volpe è non volerne il ritorno”. Non ci saranno inseguimenti, né tentativi di cambiarla: “Tu vai dove vuoi che non vengo a cercarti”. La sua libertà diventa il simbolo dell’amore autentico, privo di possessività.

In conclusione, il pezzo esplora la difficoltà di amare senza condizioni, accettando che a volte l’amore significa lasciare andare, senza pretendere nulla in cambio.

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