Luca Guerrieri racconta il Meet Music (e i dj set live) all’epoca del distanziamento sociale
Lunedì 29 e martedì 30 giugno si svolgerà il Meet Music, su Facebook. Presenti Albertino, Tommy Vee e molti altri.
La musica non si ferma, e neppure gli eventi del music business. Anche quest’anno si terrà il Meet Music, ovvero il primo evento italiano che dal 2017 regala a produttori, artisti e professionisti della scena musicale elettronica l’opportunità di incontrarsi e attivare sinergie uniche e speciali. Lunedì 29 e martedì 30 giugno, non da Follonica ma in diretta Facebook, si terranno tavole rotonde, workshop e live esclusivi (tutti gratuiti) con i protagonisti del settore. Qualche nome? Albertino, Andrea Pellizzari, Shorty, Tommy Vee, Ralf, Renato Tanchis (Sony Music), Ottavio Nana (We Are Social), Matteo Fedeli (SIAE). La mente dietro tutto ciò è Luca Guerrieri, dj producer di lungo corso, attivo dal 1995 e conosciuto in mezzo mondo grazie alle sue produzioni.
Come mai il Meet Music non si è fermato?
“Il Meet Music è nato nel 2017. Un’interruzione sarebbe stata fatale. Non avevamo quello storico che ci avrebbe permesso di ripartire, il prossimo anno, senza nessun tipo di problema. Non ti nascondo che a un certo punto avevamo deciso di rimandare tutto al 2021, e invece ci è venuta questa idea di farlo sul web. Farlo così, lo ammetto, è un delirio: non ci saranno margini di errore, sarà tutto concentrato e preciso, anche con gli orari. Ma ci sono anche dei lati positivi”.
Quali?
“Persone che non sarebbero mai potute venire a Follonica, ora si sono rese disponibili. Penso a Matteo Fedeli, il direttore della seziona musica della SIAE: si connetterà con noi dal suo ufficio, roba che non sarebbe mai potuta avvenire altrimenti perché questo è solitamente un periodo molto delicato per la SIAE (ci sono i rendiconti dei semestri, ndr)”.
Sarà tutto gratuito? Serve un’iscrizione?
“Il Meet Music è sempre stato gratuito, nessuno ha mai pagato un euro per assistere. Anche perché questa manifestazione nasce per condividere gratuitamente le esperienze di chi ce l’ha fatta, di chi gli è andata bene (ride, ndr). Chiunque voglia capire meglio come far diventare questa passione un lavoro e apprendere qualche piccolo trucco è il destinatario ideale di questa manifestazione”.
La vera novità di questa stagione è il MINI MEETs MUSIC CONTEST. Ce ne parli?
“Si tratta di un contest aperto a tutti. C’è un solo parametro: l’età, tra i 18 e i 25 anni. Vogliamo premiare un giovane. Non perché abbiamo qualcosa contro quelli più vecchi, ma perché vogliamo cercare un giovane artista, con le idee chiare, che abbia carisma e grinta. Ci piacerebbe trovare una persona da lanciare nel mondo del professionismo”.
Cosa c’è in palio?
“Una borsa di studio presso la MAT Academy (scuola di produzione musicale che insegna le più avanzate tecniche di produzione), la realizzazione di una produzione discografica presso Studio1, la pubblicazione della traccia e la stampa in vinile della registrazione”.
Ora i dj set live sono un ricordo. Voi producer come vivete il distanziamento sociale?
“Vivo questo momento con grande equilibrio. Capisco che la situazione è drammatica, non ce l’ho con chi ha deciso di chiudere i locali. Dobbiamo solamente metabolizzare la situazione. Se penso che non ho una data fissata da qui alle prossime settimane mi metto a piangere, ma non è colpa di nessuno, quindi cerco strade alternative… Ma sono contro alle dirette social con i dj set, non sono quelli la soluzione”.
Tra l’altro tu hai realizzato un album fatto in casa durante il periodo della quarantena.
“Per distrarmi, ho creato un album con dieci tracce. Tutto fatto con un pc portatile e un paio di cuffie”.