Vasco Rossi: “Concerti 2020 rinviati? Mi è crollato il mondo addosso” (VIDEO)
Il rocker agli scienziati: “Si dessero da fare un po’ di più, trovino questa cura”.
“Quando abbiamo capito che i concerti andassero rinviati, mi è crollato il mondo addosso: da un anno progettavo questo, avevamo già lavorato, eravamo pronti per partire, io ero già pronto psicologicamente. Tutto è crollato. Per me fare i concerti è importante anche dal punto di vista psicologico“. Lo ha detto Vasco Rossi in un’intervista rilasciata a Milena Gabanelli per il sito del Corriere della Sera. Il rocker ha commentato il rinvio di tutti i concerti previsti nei prossimi mesi in Italia, a causa delle disposizioni governative in materia di contenimento del contagio da coronavirus. Vasco ha aggiunto:
Per fare i concerti io mi tengo in forma, non mi lascio andare, mi sveglio al mattino per i concerti. Senza concerti mi casca un po’ tutto.
Il cantautore ha ammesso che “all’inizio pensavo si potessero rinviare i concerti a settembre“, poi però si è detto “ok, si salta un anno, facciamo finta che quest’anno non esiste, pensiamo a non ammalarci per quest’anno’“. A proposito dei lavoratori dello spettacolo (la Gabanelli ha spiegato che sono circa 1800 le persone che lavorano ad un suo singolo concerto) danneggiati dal fermo dei live show:
Le persone non lo sanno, ma c’è un sacco di gente che lavora dietro. È stato subito il mio pensiero: ‘E adesso tutti questi che rimangono senza lavoro, con difficoltà economiche molto più grosse di me?’. Io un anno senza concerti posso stare, per loro è diverso.
Vasco ha raccontato di aver parlato con i suoi colleghi per provare a istituire un fondo a favore proprio dei lavoratori dello spettacolo:
A marzo avevo pensato di fare un fondo di solidarietà dove ogni artista avrebbe messo delle cifre. Avevo sentito Jovanotti, Pausini o Pausella come la chiamo io, eravamo più o meno tutti d’accordo, ma il problema è capire a chi affidare questi soldi.
A quel punto, gli artisti hanno optato per un documento pubblico per chiedere al governo di sostenere i lavoratori del settore (nel decreto rilancio è stato stanziato un miliardo di euro). Dopo aver ribadito che “gli artisti sono tutti disponibili” a contribuire all’eventuale fondo, Vasco ha chiarito che al momento si è deciso per una strategia diversa. Ossia, “io proteggo i miei collaboratori, una trentina di persone; ognuno pensi alla sua squadra, così siamo sicuri che la cosa viene fatta per bene“.
Per la cronaca, Vasco ha ammesso che in questo momento difficile “soffro e basta, mica scrivo canzoni, sono troppo allibito e attonito dalla situazione“, quindi ha rivolto un appello agli scienziati:
Si dessero da fare un po’ di più, trovino questa cura.