Home Annalisa House Party è il nuovo singolo di Annalisa: “La musica deve continuare ad arrivare alle persone”

House Party è il nuovo singolo di Annalisa: “La musica deve continuare ad arrivare alle persone”

Intervista ad Annalisa. Si parla di “House Party”, album, quarantena e futuro.

pubblicato 15 Aprile 2020 aggiornato 20 Febbraio 2021 14:05

La musica non si deve fermare è uno dei matra del periodo che stiamo vivendo. L’esplosione del Coronavirus ha influenzato anche il mondo della musica con l’uscita dei dischi rimandati e i concerti annullati, ma gli artisti non si tirano indietro per far arrivare nuova musica alle persone. Annalisa, per esempio, ha scelto di pubblicare un nuovo singolo. House Party è il titolo e, combinazione, calza a pennello con l’attualità.

“La scelta di fare uscire un pezzo adesso è per cercare di far arrivare la musica alla gente. Ora più che mai la musica ci aiuta a svagarci, è un aiuto per scacciare i pensieri negativi. Penso invece che sia giusto rimandare le uscite dei dischi, perché in quel caso c’è una questione anche fisica con gli instore. Mentre è fondamentale continuare a far girare la musica, anche con metodi alternativi. Questa canzone è stata scritta qualche mese fa ma è diventata ancor più attuale in questo periodo. Sono stata, tra virgolette, fortunata perché avevo in mente di creare un disco che si incentrasse sul discorso dell’intimità che viviamo in casa. Con l’applicazione e i tempi che stiamo vivendo è diventata mega attuale”, ha raccontato Annalisa durante una conferenza stampa su House Party.

Com’è il tuo house party?

“I concetti sono cambiati. Quando ho scritto la canzone avevo un’idea di house party, mentre adesso ne ho completamente un’altra. Il concetto iniziale era quello di godersi quello che viviamo, indipendentemente dal luogo in cui ci trovi, puntando sulla qualità della compagnia. Adesso il concetto si è allargato. C’è la necessità di raggiungersi a distanza, c’è la voglia di restare in contatto a tutti i costi con gli altri e trovare un modo alternativo per stare insieme. Così ti accorgi che le cose che sembravano banali adesso ci mancano come l’ossigeno”.

La canzone è nata così come la stiamo ascoltando o l’attualità e l’esplosione dell’applicazione hanno influito sulla scrittura in corso d’opera?

“No, la canzone è nata così e non l’abbiamo cambiata”.

Era già prevista l’uscita di questo singolo?

“Era una delle canzoni in ballo per essere singolo, ma non adesso. Avevamo in mente altre cose, ma abbiamo reinventato tutto il percorso. E’ stato giusto rimettere mano a tutto quanto. Se la musica non racconta l’attualità non ha senso”.

Ci sarà un videoclip, magari fatto in casa?

“Con Ax siamo stati i primi a fare un video in casa con TikTok ed è stato fighissimo. Per House Party ho pensato a una cosa completamente diversa, ma non posso spoilerare nulla”.

L’uscita dell’album e del singolo sono stati rimandati a settembre, una scelta che condividi?

“Sono onesta nel dire che non sono triste. Credo che ci siano cose ben più importanti del mio disco e del mio concerto in questo momento. Certo, un po’ mi dispiace, perché ora tutto va ripensato, ma io sono contenta di aver raggiunto l’accordo per spostare tutto in avanti proprio perché non voglio fare delle cose a metà adesso. Preferisco rimandare tutto con la speranza di poter tornare a vederci e abbracciarci”.

La reclusione forzata è uno stimolo alla creatività?

“Per me sì. Sto buttando giù idee, soprattutto mi sta stimolando la creatività comunicativa. Anche solamente essere qua con voi su House Party a fare le interviste per me è una roba nuova, non mi sarebbe mai venuta in mente”.

Come ti immagini la musica del futuro, post Covid-19?

“Certe cose, soprattutto il discorso dei concerti, difficilmente si possano ripensare. Non mi immagino un’alternativa: il bello del concerto è proprio l’esperienza in mezzo a tante perosne. Può darsi che ci siano dei live in streaming, ma non vanno a compensare e in alcuni casi mi fanno anche tristezza. Una volta finito questo momento, perché finirà, lentamente si cercherà di tornare al modo originario di vivere i concerti”.

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