LE ORE, 9:47 PM: il nuovo singolo dal 27 marzo 2020 (Anteprima testo)
Il nuovo singolo di LE ORE, 9:47 PM: leggi il testo in anteprima su Soundsblog.it
LE ORE tornano con un nuovo singolo, 9:47 PM, che uscirà venerdì 27 marzo distribuito da Artist First.
Se al loop di questi giorni si può reagire forzando un sorriso oppure no, 9:47 PM è in quel “oppure no”, piedi sulla finestra e musica triste che va.
È una canzone scazzata e rancorosa, la fine di un rapporto raccontato con l’ironia disillusa che contraddistingue il duo.
Matteo ha arrangiato la perfetta colonna sonora delle notti a sprecare sonno, Francesco ha scritto le parole che tutti avremmo voluto urlare almeno una volta, e insieme hanno composto la giusta melodia per cantarle senza filtri.
Anche stavolta la produzione finale è affidata alla coppia Nardelli/Colombo (Gazzelle e Fulminacci tra gli altri).
LE ORE, duo composto da Francesco Facchinetti (è un omonimo) e Matteo Ieva (è una “i” maiuscola), dopo essersi fatti conoscere sul web, hanno superato il milione di ascolti su Spotify con i singoli precedenti.
Con “Ci Metti Il Resto”, “Radio Maria” e “Oh Madonna!” si sono fatti notare nelle playlist editoriali (New Music Friday, Scuola Indie…) e sulla cover di Italia Indie Pop di Tim Music.
Oggi, su Soundsblog, ecco, in anteprima, il testo del loro nuovo singolo, orecchiabile radiofonico fin dal primo ascolto. Una conferma del loro talento e una boccata d’ossigeno in queste giornate sempre troppo uguali a loro stesse. E sorprese come queste sottolineano il valore fondamentale della musica che non si ferma. E, anzi, rilancia. Quando è di qualità, come in questo caso, ancora meglio…
Qui sotto il testo:
LE ORE, 9:47 PM, Testo
Il sonno che ho perso io
lo troverà qualcuno
ma tanto non ci farà niente
Sì vabbè, fanculo
È pieno di chiamate fatte
senza risposta
Ho scritto una canzone nuova
è pure brutta
Mi dicono di riposare
ma non m’importa
è un po’ come portarsi i soldi
nella tomba
Non mi risulta sia un successo
morire riposati
Ora del decesso:
quando m’hai lasciato.
9:47
sono il morto che canta.
Odiavi la gente
pestavi le merde
quando uscivi con me
Adesso non togliere
gli occhi da terra
Che poi pesti anche te.
E restiamo zitti e muti
qui in un parcheggio
quando potevamo stare
zitti e nudi in un letto.
Se ti va di parlare
qualche cosa non va.
Capita soltanto a me
di scrivere a nessuno?
Rileggere un paio di volte
poi cancellare tutto.
Assurdo era un legame forte
tipo le bombe
ma con l’anno nuovo è esploso
tipo le coppie
Va a capire poi di chi
è stata la colpa
ma semmai tornassi indietro solo una pom**
9:47 sono il morto che canta.
Odiavi la gente
pestavi le merde
quando uscivi con me
Adesso non togliere
gli occhi da terra
Che poi pesti anche te.
E restiamo zitti e muti
qui in un parcheggio
quando potevamo stare
zitti e nudi in un letto.
Se ti va di parlare
qualche cosa non va.
E restiamo zitti e muti
qui in un parcheggio
quando potevamo stare
zitti e nudi in un letto.
Quei discorsi rimandati
a dopo a dopo per sempre
tutti chiusi a tre mandate
tanto adesso non serve.