Dente, il nuovo album: “La mia rinascita senza giochi di parole”
Esce oggi l’omonimo disco del cantante che spiega: “Ogni brano racconta un nuovo pezzettino di me”
Un disco molto diverso dai precedenti quello che esce, proprio oggi, a distanza di ben 3 anni dall’ultimo lavoro Canzoni per metà. Stiamo parlando di Dente, omonimo progetto discografico del cantautore Dente che dopo oltre 10 anni di carriera torna sul mercato con il suo settimo album di inediti. Un disco, Dente, prodotto da Federico Laini e Matteo Cantaluppi e arrangiato dallo stesso cantautore con Federico Laini e Simone Chiarolini, che in 11 tracce racconta di una trasformazione, quella dell’artista stesso che in 11 brani diversi spiega qualcosa di sé.
Lo abbiamo intervistato, ed ecco cosa ci ha raccontato:
Come mai hai deciso di intitolare il tuo album Dente? E perché farlo uscire nel giorno del tuo compleanno?
I motivi sono tanti, alcuni voluti ma altri capitati. Dopotutto, le cose capitate talvolta non sono volute da noi ma da altri, ad esempio dall’Universo. La data di uscita non l’ho scelta io. Mi hanno detto che il disco sarebbe potuto uscire a fine febbraio, perciò ho colto al balzo l’occasione ghiottissima di farlo uscire proprio oggi, il 28 febbraio. Ho poi deciso di intitolarlo Dente perché questo è un album diverso, dal suono diverso, ma è sempre un qualcosa di puramente mio. Per la prima volta ho voluto metter la mia foto in copertina perché stavolta sono io, ma non sono più io – è come se uscissi sul palco vestito in modo completamente diverso, ma essendo sempre io. Dente forse è quasi come un grande punto a capo.
Cosa intendi per ‘un grande punto a capo’? Possiamo considerar questo tuo album quasi una tua rinascita?
Sì, assolutamente. Questo è il vero fulcro di tutto quanto, la mia sfida più grande oltre che la cosa più difficile da realizzare. Cambiare riuscendo a rimanere se stessi è molto complicato, ed è anche qualcosa che deve accadere da sé, non è un’azione che può esser studiata a tavolino. Per cambiare esteriormente devi cambiare dentro, e questo richiede tempo. Mi sono reso conto che da solo non ci sarei mai riuscito, e stavolta per la prima volta mi sono anche convinto nell’affidarmi ad altre persone.
Quale percorso hai seguito per arrivare alla scrittura di questo album, completamente diverso dai tuoi precedenti?
Sicuramente ho seguito dei consigli di alcuni miei collaboratori, cosa mai fatta prima. Sono sempre stato un testone e non ho mai ascoltato nessuno, pensando di aver sempre ragione. I consigli stavolta mi hanno molto aiutato. Sono stati quelli di scrivere, scrivere, scrivere anche a costo di raccogliere così tanto materiale da averne in eccesso, da buttare via. Ecco, fa abbastanza male come cosa, però è stato molto utile come consiglio. Probabilmente, proprio questa è stata la prima molla che mi ha fatto scattare e mi ha fatto capire di aver realmente bisogno degli altri per avanzare. Altra cosa capitata stavolta è la scrittura al pianoforte. Sentivo il bisogno di mettermi al piano per scrivere, e così l’ho fatto. Il pianoforte è uno strumento che ho sempre tenuto abbastanza lontano da me, prima mi ero sempre affidato alla chitarra.
Se è vero che hai scritto tantissimo, perché proprio questi 11 brani?
Avrei voluto fare un disco molto diverso da quello precedente, pensato per 20 canzoni – ma alla fine me ne sono uscite 11. Avrei voluto chiudere a 10 per richiamare un po’ la Kaballah, però alla fine anche il numero 11 mi piace. Ho cercato di capire quale denominatore comune avessero le canzoni che avevo scritto, e tra le tante ho scelto queste perché in ognuna ho ritrovato un aspetto di me.
In Dente non troviamo nemmeno un gioco di parole…
Beh, anche questo è semplicemente capitato. Non è che ho detto “Voglio fare delle canzoni con il gioco di parole”, mi son messo lì e le ho fatte. E in ugual maniera non è che ho detto “Non voglio più usare i giochi di parole”. In realtà è stato tutto molto spontaneo. Inoltre, ad oggi i giochi di parole nella musica italiana sono esagerati, a chi li usa è scappata un po’ la mano. A me è semplicemente venuta la voglia di un album diverso. Magari la prossima volta desidererò tornare indietro. Non c’è stato davvero nulla di pianificato.
Cosa ti auguri per questo album?
Mi auguro che venga ascoltato. Sarebbe un po’ sciocco sperare che venga premiato, che venga apprezzato. Però spero almeno che venga ascoltato. Poi è il pubblico a decidere dove deve andare un album, quello io non lo posso controllare.
L’album Dente è stato anticipato in radio dai brani Anche se non voglio e Adieu. In rotazione radiofonica troviamo inoltre l’ultimo singolo, Cose dell’altro mondo. A seguito dei provvedimenti precauzionali adottati a tutela della salute pubblica, l’instore tour di Dente in programma dal 2 marzo è stato momentaneamente sospeso.