Home Festival di Sanremo Sanremo 2020, Blogo intervista Paolo Jannacci: “Voglio parlarti adesso è la canzone giusta, perché coinvolge tutti”

Sanremo 2020, Blogo intervista Paolo Jannacci: “Voglio parlarti adesso è la canzone giusta, perché coinvolge tutti”

Sanremo 2020: Blogo intervista Paolo Jannacci, in gara al Festival per la prima volta con il brano Voglio parlarti adesso.

pubblicato 4 Febbraio 2020 aggiornato 27 Agosto 2020 09:43

Paolo Jannacci partecipa al Festival di Sanremo 2020 con il brano Voglio parlarti adesso e, nella serata dei duetti, con la canzone Se me lo dicevi prima con Francesco Mandelli di Enzo Jannacci. Blogo l’ha intervistato per voi. Ecco cosa ci ha raccontato.

Siamo qui con Paolo Jannacci, per la prima volta in gara al Festival, per la prima volta cantautore con Voglio parlarti adesso. E’ una canzone che tu hai proposto più volte e che Amadeus ha accolto. Perché proprio questa?

Tutto nasce dal mio produttore, che era anche il produttore di mio papà negli anni Ottanta e Novanta che si chiama Maurizio Bassi, che mi ha detto: “Io ho un brano importante per te, che ti servirà per la tua carriera”. Io gli ho chiesto: “Quale carriera?”. Ero ancora un po’ sulle nuvole 4/5 anni fa e abbiamo cominciato a coltivarlo e a finirlo e poi a presentarlo per Sanremo, perché poteva essere un volano ed è un brano degno dell’ascolto. Il fatto che in precedenza non sia stato preso è perché ci sono sempre 1000 particolarità che ti fanno entrare o non entrare in una squadra: ci sono artisti migliori di te, ci sono momenti che magari tu non sei pronto, perché non hai abbastanza gavetta alle spalle per gestire una cosa del genere.

Però hai cercato con determinazione che fosse proprio questa la canzone con cui arrivare all’Ariston…

Si perché mi sono reso conto in questi giorni che è una canzone giusta, perché coinvolge tutti. Può piacere o non piacere, ma la bellezza di questa canzone è che è coinvolgente per chiunque l’ascolti. Vuol dire che abbiamo raggiunto lo scopo.

Questa canzone arriva in un momento particolare, dopo l’uscita del disco e dopo il preascolto. I commenti che hai sentito ti hanno tranquillizzato rispetto all’esperienza festivaliera o ti hanno caricato di nervosismo e/o preoccupazione o di necessità di mostrare qualcosa di te che ancora non è stato ancora capito?

Nessuna delle due. Non sono preoccupato e nemmeno carico. Sono d’accordo con la tua terza ipotesi: è un brano che mi mette a nudo, come è stato il mio disco d’esordio con la mia voce come mezzo primario di comunicazione. Dà un profilo a quello che sono io. Comunica un messaggio, che secondo me è un messaggio importante nella piccola storia che stiamo delineando. E’ un messaggio intimo, emotivo, di amore, che può essere sempre utile.

Nel proseguo dell’intervista si parla dell’album di Paolo Jannacci, Canterò, uscito lo scorso ottobre…

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