Mahmood a Rtl 102.5: “Le critiche costruttive le accetto tutte perché così posso imparare anche io”
Sanremo 2019, le repliche di Mahmood alle polemiche
Mahmood è stato ospite a Rtl 102.5 dopo la vittoria a Sanremo 2019 grazie al brano “Soldi” che gli ha permesso di piazzarsi davanti a Ultimo e Il Volo. Il cantante ha brevemente riassunto la sua carriera che lo vede impegnato, da anni, nel duplico ruolo di cantante autore per colleghi:
Mi fa strano essere chiamato ‘personaggio del momento’, non riesco ancora a realizzare. Sono soddisfatto perché la gente che non mi conosce, magari, pensa sia nato tutto da Sanremo ma in realtà dietro c’è un lavoro di anni in cui ho scritto pezzi per me e per altri e sono molto orgoglioso del lavoro e trovarmi qui mi fa un po’strano ma era quello che volevo da sempre. L’ho cercato, ci ho lavorato, ho tenuto duro e questa cosa mi dà la speranza che quando uno si impegna davvero i risultati poi arrivano
Mahmood ha parlato della figura paterna, elemento cardine del brano “Soldi”:
La figura del padre? Nel mio mondo interiore l’ho vista sempre come, non so, quello che doveva un attimino occuparsi delle faccende non troppo quelle dedicate all’istruzione ma fare un po’ da ‘boss’ della famiglia, nel mio caso l’ha fatto mia madre Anna che mi ha fatto sia da madre che da padre. In questi anni ho rivisto la figura del padre anche in mia madre e ho capito cosa dovrebbe fare, dovrebbe occuparsi della casa, dell’istruzione, lei mi ha sempre fatto studiare e mi ha obbligato fino alla quinta liceo. Magari ci sono famiglie che quando il figlio dice di non avere più voglia e preferisce andare a lavorare per guadagnare i primi soldi non gli fanno finire l’istruzione. A me era capitato anche quel momento lì ma per fortuna ho avuto anche un’istruzione abbastanza ferrea a casa e la figura del padre l’ho rivista in mia madre, devo tanto a lei
Infine, parlando di distinzioni e di critiche, Mahmood ammette che quelle costruttive son più che ben accette:
Per me parlare ancora di distinzioni è il vero errore. Sono cresciuto in una generazione con un’apertura mentale talmente vasta che secondo me è proprio nel parlare oggi di queste cose che si creano le distinzioni. Credo più nel fatto che siamo sulla stessa barca, siamo tutti uguali e che abbiamo tutti gli stessi diritti. Prima di tutto, faccio il cantante e cantautore e sono consapevole del fatto che la mia musica possa piacere o non piacere. Io le critiche le accetto tutte, veramente, ma solo se sono costruttive perché così posso imparare anche io, sono ancora agli inizi e devo ancora imparare tanto di questo mestiere e mi servono le critiche costruttive. Quindi agli italiani prego solo di farmi delle critiche che abbiano delle fondamenta e non a caso”.