Francesco De Gregori, Off the Record e De Gregori & Orchestra: le dichiarazioni della conferenza stampa
Off the Record e De Gregori & Orchestra: due diversi generi di concerti per Francesco De Gregori. Ecco le dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa.
Dal 28 febbraio al 27 marzo 2019 FRANCESCO DE GREGORI terrà una serie di concerti nella piccola sala del TEATRO GARBATELLA DI ROMA di fronte ad un pubblico di 230 spettatori a sera.
In quello che fin dal titolo, “OFF THE RECORD”, si annuncia come un concerto particolarmente “confidenziale”, il cantautore e la sua band (formata da Guido Guglielminetti al basso e contrabbasso, Carlo Gaudiello al piano e tastiere, Paolo Giovenchi alle chitarre e Alessandro Valle alla pedal steel guitar e al mandolino) proporranno sera per sera una scaletta molto variabile e quasi improvvisata.
In estate invece, De Gregori andrà in giro per l’Italia accompagnato da una grande orchestra in un tour che dichiaratamente si propone di presentare per la prima volta in un contesto sinfonico i suoi più grandi successi.
L’orchestra, composta da quaranta elementi, avrà come nucleo centrale il quartetto degli Gnu Quartet (composto da Raffaele Rebaudengo alla viola, Francesca Rapetti al flauto, Roberto Izzo al violino e Stefano Cabrera al violoncello) oltre alla band che accompagna De Gregori ormai da lungo tempo.
Il debutto di “DE GREGORI & ORCHESTRA – GREATEST HITS LIVE” è previsto a Roma l’11 giugno nella splendida cornice delle TERME DI CARACALLA. Lo spettacolo sarà successivamente replicato al TEATRO ANTICO di TAORMINA – ME (15 giugno – in attesa di autorizzazione dall’Assessorato Regionale del Turismo), al LUCCA SUMMER FESTIVAL il 30 giugno, all’ARENA DI VERONA il 20 settembre e girerà nel corso di tutta l’estate per i luoghi storici e artistici più belli d’Italia. I biglietti per i concerti, prodotti e organizzati da Friends & Partners con Caravan, saranno disponibili in prevendita su TicketOne.it dalle ore 16.00 di domani, mercoledì 21 novembre, e nei punti vendita abituali dalle ore 11.00 del 28 novembre. Per informazioni: www.fepgroup.it.
Ecco le parole di Carlo Fuortes, sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma:
«Sono particolarmente felice che la Stagione estiva 2019 alle Terme di Caracalla venga aperta da un evento eccezionale quale il concerto di Francesco De Gregori accompagnato da una grande orchestra. Le Terme di Caracalla da qualche anno a questa parte sono aperte alle eccellenze musicali oltre i rigidi confini dell’opera e della musica classica. E la musica e l’arte di De Gregori, da molti decenni, rappresentano un vertice assoluto della canzone italiana, una delle forme più antiche e nobili del nostro patrimonio musicale. Il concerto di Francesco De Gregori, come inaugurazione, sarà un grande omaggio all’artista amato da tutti gli italiani, ma anche – grazie alla splendida e unica cornice delle Terme di Caracalla – una consacrazione del suo straordinario lavoro artistico».
Oggi, Francesco De Gregori ha presentato i due cicli di concerti, alla stampa:
“Ancora è tutto in movimento: l’idea che ho in testa per i concerti di Roma è di avere un nucleo centrale di 20, 25 pezzi e aggiungere, sera per sera, tre o quattro canzoni diverse, provandole nel pomeriggio. Per quanto riguarda la parte orchestrale, vorrei sicuramente fare un disco ma non sarà dal vivo. Vorrei registrare, in sala, quello che sarà fatto dal vivo, per avere un disco senza gli applausi. Con l’orchestra, senza un mixaggio, la resa orchestrale presa in diretta. Mi piacerebbe uscire durante questa estate. Ho avuto l’idea di fare queste due cose un mese e mezzo fa. E’ ancora tutto molto da definire”.
Sul riferimento a Bruce Sprigsteen, impegnato in una residenza per diverso tempo, il cantautore ha minimizzato il paragone:
“Sicuramente quello che sta facendo ancora adesso Springsteen a New York, è una cosa bellissima. Se mi sono ispirato a questa cosa? No, ma non sarò stato il primo. Lui lo farà per 400 sera, io per un mese… Il primo titolo che volevo dare a queste serate romane voleva essere “Off Broadway”, non sapevo che il titolo suo fosse “On Broadway”, poteva sembrare polemico. E l’ho cambiato. Sarà un concerto dove io stesso non so che tipo di emotività potrei avere. Nascerà un coinvolgimento diverso tra palcoscenico e sala”
Diverso, invece, il concept dietro alle altre date:
“Lo spettacolo si chiamerà Greatest Hits, è una dichiarazione di intenti. Ho sempre cercato di evitare di dire “Faccio i grandi successi”. In questo progetto doppio, calo l’asso prima. Con la grande orchestra si sentiranno tutti o quasi tutti i miei più grandi successi mentre nel concerto residenziale porterò dentro canzoni che magari nemmeno io adesso ricordo (ride). Chi non sopporta più di sentire Generale, La donna Cannone… venga a Roma. Chi, invece, le vuole sentire, dovrà venire ai concerti con orchestra”.
Sul duetto con la moglie in “Anema e core” rivela:
Mi è piaciuto fare Anema e Core. Rivedere mia moglie mentre preparava il pezzo mi ha fatto molta tenerezza. Prima di registrare, chiedevamo conferme ai napoletani sulla pronuncia delle parole. Ma quello che si parla a Napoli Sud e Nord è anche diverso, abbiamo cercato una mediazione, cercando di tenere come totem l’interpretazione di Roberto Murolo. Come è nata l’idea? Stavamo a pranzo, eravamo a Napoli, non era venuto quello che suonava la chitarra e l’ho fatta io. Piano piano abbiamo pensato di cantarla un po’ più seriamente, un impianto voci in casa con i microfoni e abbiamo dato vita a questo che avete visto, in video. Due versioni, voce e chitarra e una orchestrale.
Su Rai Tre, invece, il 1 dicembre 2018, andrà in onda “Vero dal vivo”, il film diretto da Daniele Barraco:
“Sul film… non è un film musicale. Le canzoni sono 2 o 3. E’ un film dove Daniele Barraco, il regista e fotografo, riesce a starmi appresso, a me e alla band, in questo giro in Europa e America… sparendo. Non è mai stato invasivo con la sua telecamera. E ha permesso proprio che si chiamasse “Vero dal vivo”. E’ un viaggio, da Parigi a Londra, Monaco, New York… la storia di un viaggio, persone che si muovono, dicono, scherzano, a volte sono serie. E’ un film fatto di indizi, apre una finestra su un mistero, lo rende evidente ma non lo risolve”
Infine, sul suo rapporto con il pubblico:
“Il rapporto col pubblico è emozionante. Cantare, sentire la gola che si apre e si stringe, far suonare una parola una sera, diversa da quella prima. Rendere partecipe il pubblico di tutte queste microvariazioni. Io racconto la mia vita, le mie visioni del mondo. Contiene in sé molta emotività e commozione (…) Non parlo molto perché non mi piace raccontare nulla prima di cantare una canzone. Quando mi capita di andare al concerto di qualcuno che fa lunghe introduzioni ho anche un brivido di insofferenza. Springsteen fa uno storytelling, racconta la sua vita la sua carriera, i suoi inizi attraverso un canovaccio di canozni. Io ci andrei a sentirlo se stessi a Nw York. Non ho voglia di raccontare la mia vita parlando delle canzoni, ma… cantandole. Poi ci sono delle cose che, ovviamente, nascono sul momento, quando sei sul palco…”
Foto | Daniele Barraco