Helloween, Pumpkins United a Milano: foto-report dal concerto, 18 Novembre 2017
Un tripudio di power metal, con 7 membri (passati e presenti) degli Helloween sul palco del Forum di Assago. Ecco com’è andata, nel live report di Soundsblog.it
Amici del Power Metal, ricordate l’emozione di quando Helloween e Gamma Ray sotterrarono l’ascia di guerra ed andarono in tour insieme (nel 2007 e poi nel 2013)?
Prendete quella gioia, quello stupore di vedere (anche solo su YouTube) Kai Hansen e Andi Deris insieme nel medley finale, e moltiplicateli per infinito, sapendo di poter assistere oggi al concerto dei Pumpkins United, con Kai Hansen, Andi Deris e Michael Kiske spalla a spalla a cantare alcuni dei brani più famosi degli Helloween, per quasi tre ore di seguito.
La cosa bella è che non dovete moltiplicare solo l’emozione nel vedere gli Helloween con questa lineup da sette musicisti, ma dovete moltiplicare anche il pubblico: siamo onesti, gli Helloween (e, parimenti, i Gamma Ray) quando passano da Milano suonano all’Alcatraz, per poco più di 1.500 persone. Stasera il Forum di Assago era quasi pieno (con l’anello superiore chiuso), si parla di 7.000 persone, il quintuplo rispetto alla normale quantità di gente che accorre per sentire “I Want Out”. Un successo veramente incredibile, ripagato da uno spettacolo che finalmente degno del nome e della storia degli Helloween.
Mega-palco con passerella centrale, mega-schermo sul quale proiettare magnifici video che aiutano l’atmosfera, mega-lineup, mega-volumi (veramente altissimi!), ed in finale mega-festa a base di coriandoli e palloncini arancioni.
Le zucche di Amburgo iniziano col botto, con tutti e tre i cantanti impegnati su Halloween, e non c’è nemmeno bisogno di scaldarsi un po’: tutto il pubblico è in mano loro, e loro sono già caldi. Ottima la scelta di passare poi subito ad un classico come Dr. Stein, per dimostrare con quanta carica si stia affrontando questa avventura. E’ fantastico vedere combinazioni ritenute “impossibili” fino a pochi mesi fa, con Kiske accanto a Weikath, Hansen che duetta con la chitarra di Gerstner, e così via – i momenti più emozionanti sono proprio quelli di Michael Kiske, che abbraccia tutti quelli che gli capitano intorno, mostrandosi decisamente felice di essere su quel palco, e cuore pulsante di questa reunion.
Alla reunion è chiamato, addirittura, Ingo Schwichtenberg: quando Daniel Löble esegue il suo assolo, ad un certo punto compare una registrazione del batterista morto nel 1995, in un momento forse un po’ macabro, ma decisamente toccante. Il che porta anche ad una domanda: “Ma che cazz0 ha fatto di male Roland Grapow, per non essere invitato alla festa?”. Sarebbe stato bello vederlo della partita, ma non possiamo perderci in dietrologie: la festa è stata grandiosa, e non c’è stata stecca (su Eagle Fly Free e Keeper si ha decisamente la prova che Kiske non sta cantando in playback!) o svista (di Löble in If I Could Fly, ad esempio) che possa rovinare questo momento di grandi festeggiamenti metal.
L’importante è esserci, l’importante è accompagnare con la nostra voce quelle dei tre cantanti (a proposito, il “ritiratosi dal ruolo di cantante” Kai Hansen ha dato un’ottima prova di sè nel suo medley), l’importante è ammirarli e godere di quel che il power metal ci può dare, a qualsiasi età.
Bizzarro il fatto che non abbiano suonato Pumpkins United, la nuova canzone scritta appositamente per il tour e cantata a tre voci. Insomma, se non la usi adesso dal vivo (con l’esaltante testo “Here we are, here we go / Shout it out, let them know / We’re a light in the dark / Pumpkins united we are”), quando mai la userai, in seguito?
E qui sta il punto-chiave di tutto questo live report: quale sarà il futuro degli Helloween, dopo questo fantastico tour dei Pumpkins United? Possibile che tornino a suonare all’Alcatraz, senza mega-schermi, mega-palchi, mega-palloni arancioni? Con i volumi più bassi? Sarà più un bagno di umiltà tornare a suonare su palchi piccoli, o ingoiare l’orgoglio e finire i propri giorni musicali (almeno tra cinquant’anni, sia chiaro!), portando in giro tutti insieme un progetto nostalgico ma funzionante come questo? E il pubblico, tornerà ad essere quello dei 1.500 fedelissimi dei concerti nei club italiani, o saprà mantenersi su quantità elevatissime, segno che la scena metal classica è ancora viva?
Ai posteri l’ardua sentenza. A voi, le foto del concerto e la setlist.
Helloween, Pumpkins United in concerto al Forum di Assago/Milano: la scaletta
Questa la setlist del concerto, con l’elenco delle voci che si sono alternate e hanno duettato.
Halloween
(vocals Michael Kiske, Andi Deris & Kai Hansen)
Dr. Stein
(vocals Michael Kiske & Andi Deris)
I’m Alive
(vocals Michael Kiske)
If I Could Fly
(vocals Andi Deris)
Are You Metal?
(vocals Andi Deris)
Kids of the Century
(vocals Michael Kiske, Michael Weikiath off stage for the 1st verse)
Waiting for the Thunder
(vocals Andi Deris & Kai Hansen)
Perfect Gentleman
(vocals Andi Deris)
Starlight / Ride the Sky / Judas
(vocals Kai Hansen)
Heavy Metal (Is the Law)
(vocals Kai Hansen)
Forever and One (Neverland)
(vocals Michael Kiske & Andi Deris)
A Tale That Wasn’t Right
(vocals Michael Kiske & Andi Deris)
I Can
(vocals Andi Deris)
Drum Solo (Dani Löble & Ingo ‘battle’)
Livin’ Ain’t No Crime / A Little Time
(vocals Michael Kiske)
Why?
(vocals Michael Kiske & Andi Deris)
Sole Survivor
(vocals Andi Deris)
Power
(vocals Andi Deris)
How Many Tears
(vocals Andi Deris, Kai Hansen & Michael Kiske)
—–
Eagle Fly Free
(vocals Michael Kiske)
Keeper of the Seven Keys
(vocals Michael Kiske & Andi Deris)
—–
Future World
(vocals Michael Kiske & Andi Deris)
I Want Out
(vocals Michael Kiske & Andi Deris)
Helloween in concerto a Milano: la diretta sui social
Oltre ad aver postato la classica foto seguita da commenti in diretta sulla pagina Facebook di MusicaMetal/Soundsblog, questa volta ho anche usato le Instagram Stories per postare qualche foto con commento direttamente dall’Alcatraz: nel caso vogliate seguirmi su Instagram, mi trovate come @mister_metallo, e questo è quello che ho postato ieri – lo salvo qui, compreso di emoji, hashtag stupidi e tutto il resto, prima che le stories lo spazzino via scadute le 24 ore.