Fozzy: Blogo intervista Chris Jericho e Rich Ward
“Siamo pronti al livello successivo nel campo della musica”: pochi minuti prima del concerto a Trezzo, cantante e chitarrista della rock band americana si sono concessi ai nostri microfoni per una video-intervista.
Chris Jericho e Rich Ward sono due colossi dell’intrattenimento: per molti non hanno nemmeno bisogno di presentazioni, ma in una biografia ridotta all’osso potremmo dire che uno è un lottatore di fama mondiale nel mondo del wrestling, mentre l’altro è il fondatore degli Stuck Mojo, fondamentale gruppo rap-metal di inizio anni Novanta. Dal 1999 i due si sono uniti sotto il segno dei Fozzy, una band hard rock che ha saputo superare i pregiudizi verso le radici dei due musicisti, e che si è costruita una solida fanbase, riuscendo anche a conquistare i favori della critica. Judas, il nuovo disco (uscito per la Century Media), li vede cementare la loro posizione come rispettabile gruppo hard rock, e finalmente i Fozzy hanno toccato l’Italia per tre concerti.
Pochi minuti prima della loro esibizione al Live Club di Trezzo (primo concerto in assoluto in Italia!), ho avuto l’onore di parlare con questi due colossi, trovandoli di ottimo umore e decisamente carichi.
Trovate la video-intervista integrale nel video qui sopra, mentre di seguito potete leggere la traduzione in Italiano.
Benvenuti in Italia! Come mai ci avete messo così tanto tempo, per suonare dalle nostre parti?
Chris Jericho: “C’è un grosso fraintendimento riguardo questo tema: si crede che noi abbiamo potere di scelta, riguardo ai posti dove suoniamo. Aspettiamo da anni di venire in Italia, ma questa è la prima vera opportunità che abbiamo avuto – e ora siamo molto eccitati, perchè ogni volta che suoniamo per la prima volta in una nuova nazione, per noi è un evento storico.
Uno dei motivi che ci ha portati qui, è il co-headlining tour con gli Hardcore Superstar: loro hanno una grossa fanbase in Europa, mentre noi andiamo forte in Inghilterra. Quindi per le date inglesi eravamo noi gli headliner, mentre nel resto del continente sono loro a trainarci, riempiendo i locali, e siamo sicuri che i loro fan possono diventare nostri fan.”
State portando in tour il vostro nuovo disco, Judas: un album che sta ottenendo ottime recensioni ovunque. Pensate fosse l’ora, dopo 18 anni e 7 dischi, di venire accettati e riconosciuti come una rock and roll band capace di spaccare?
Chris: “Siamo in giro da 18 anni, sì, ma devo dire che abbiamo iniziato a porre i Fozzy come nostra priorità nella vita a partire dal 2010. Dal quel momento, abbiamo visto un continuo miglioramento nella nostra musica, e nella quantità dei nostri fan. La title-track di Judas penso che sia la canzone giusta al momento giusto per noi, ed infatti è stata ascoltata 10 milioni di volte su YouTube in uno spazio di tempo brevissimo.”
Rich Ward: “L’industria musicale era parecchio scettica nei confronti dei Fozzy…”
Chris: “Per colpa mia.”
Rich: “Perchè appunto c’era l’idea che gli Stuck Mojo fossero una band rap-rock, e che Chris Jericho fosse un atleta professionale, e quindi la gente era scettica nel vederci come un gruppo mainstream rock. Ma noi siamo stati in giro abbastanza a lungo, fino al punto che chi era scettico si è convinto che non poteva far niente per ostracizzarci, noi avremmo comunque continuato a suonare.”
Avendo ascoltato il disco, direi che sia una perfetta evoluzione di tutti vostri lavori precedenti: le canzoni sono molto più compatte e tirate, e ci sono anche un paio di sorprese come l’inserimento rap in Three Days In Jail…
Rich: “Penso che il merito di tutto questo sia del produttore, Johnny Andrews. Fino ad oggi ci siamo auto-prodotti, ma ora abbiamo deciso di portare una voce esterna alla band, dandogli pieno accesso durante il processo creativo. Le sue idee sono state sorprendenti, come nel caso che citi di Three Days In Jail: la parte rappata, era nata semplicemente come un mio assolo di chitarra, un assolo molto pesante. Johnny mi ha detto che un assolo sarebbe stato superfluo, ma che quell’aggressività sarebbe stata perfetta con un cantato hip-hop.”
Chris: “Johnny è stato fondamentale per dare forma alle canzoni, non permettendoci di lasciarci troppo andare. Sai, di solito il cantante vuole dimostrare a tutti i costi quale sia la sua estensione, e quindi aggiunge urla quando non servono – e lo stesso per i chitarristi, e così via. Una canzone come Elevator dura due minuti e quarantacinque secondi: ti assicuro che in passato non saremmo mai riusciti a scrivere un pezzo così breve, per noi ci dovevano sempre essere assoli e cose tecniche varie. Gli Iron Maiden hanno degli assoli che durano 2:45, mentre la maggior parte delle canzoni dei Beatles sono sotto i 3 minuti – era giusto sperimentare e andare oltre la struttura classica della canzone metal.”
Rich: “Dopo anni di lavoro insieme, io e Chris avevamo trovato una sorta di formula da seguire per creare un brano dei Fozzy, e ora ci siamo trovati a partire quasi da zero. Penso ci abbia fatto bene, anche se è stato difficile all’inizio.”
Quando i Fozzy si sono formati, nel 1999, la maggior parte delle persone vi considerava un side-project fatto per far divertire il wrestler Chris Jericho ed il chitarrista degli Stuck Mojo, Rich Ward. Insomma, nessuno scommetteva su una lunga vita della band, eppure eccovi qui. Quando è stato il momento, secondo voi, in cui le cose hanno iniziato a girare per il verso giusto, e la band è stata vista come una band nata per restare in giro a lungo?
Chris: “Ci sono due momenti, per me: quando nel 2002 abbiamo partecipato ad una specie di Battle Of The bands per il programma radio di Howard Stern, mi sono reso conto che avremmo dovuto prendere la cosa molto seriamente, perchè saremmo stati esposti ad un pubblico enorme, un pubblico che ci avrebbe giudicato nei confronti di altre band.
Poi, alla fine degli anni 2000, fra la pubblicazione di All That Remains e quella di Chasing the Grail, ci siamo presi una piccola pausa, alla fine della quale io e Rich ci siamo seduti ad un tavolo e abbiamo deciso che i Fozzy sarebbero stati la nostra priorità lavorativa, senza cazzeggiare più. Per me, a partire dal 2010 i Fozzy stanno vivendo una seconda era musicale, in cui continuiamo ad evolverci.”
C’è qualcuno che ancora vi parla del vostro documentario (umoristico) Unleashed, Uncensored, Unknown, registrato a inizio carriera e assolutamente fantastico?
Chris: “Sì certo, non abbiamo mai rinnegato quel dvd e quell’epoca dei Fozzy – possiamo anche dire che in quel momento eravamo gli Steel Panther originali!
Adoro quel dvd, mi piace ancora guardarlo ogni tanto, perchè mi fa morire dalle risate. Non avevamo copioni, era tutto improvvisato, e ancora oggi non ho idea di come abbiamo fatto a girarlo così!
E’ costituito da elementi di This Is Spinal Tap, Blues Brothers, Steel Panther… se qualcuno lo trova per caso su YouTube e non sa chi siano i Fozzy, si chiederà di sicuro che diavolo stia succedendo. La cosa migliore è chi lo prende per un documentario vero…”
Mi avete detto che vi siete presi una piccola pausa, prima di decidere di dedicare tutte le vostre energie ai Fozzy. Rich, tu ti sei mai sentito “minacciato” dalla carriera da wrestler di Chris, temendo che non tornasse più alla musica? E Chris, ti sei sentito “minacciato” dalla reunion degli Stuck Mojo?
Rich: “No, non mi sono mai sentito minacciato, perchè Chris è il promotore e fan numero uno dei Fozzy. Lo ammetto, il cuore della band è lui, la passione che infonde nei Fozzy è incredibile. Io sono un musicista da una vita, suono la chitarra da quando avevo 12 anni, e non ho mai voluto fare nient’altro nella vita. Quando non sono in tour, suono la chitarra. Suono sempre la chitarra, fa parte della mia personalità. Da ragazzino portavo la chitarra anche quando andavo al cinema, e mi esercitavo guardando il film, con le corde bloccate. Io sono un vero nerd della musica, mi piace studiare ogni singolo passaggio di una canzone, mentre Chris si occupa di promuovere i Fozzy ovunque. Quando è tornato a lottare, cercava di parlare dei Fozzy in ogni occasione, ha piazzato le nostre canzoni all’interno del wrestling business, e al contempo il suo username su Instagram è ChrisJerichoFozzy, non “ChrisJerichoWrestler”. Quando lui va a lottare, io ho la possibilità di seguire altri progetti, ma i Fozzy sono la mia priorità.”
Chris: “Ci siamo presi una pausa nel 2016, per creare il nuovo disco ma anche per sparire un po’ dalle scene e vedere se la gente ci avrebbe cercato. Non abbiamo fatto nessun concerto, non ci siamo fatti vedere – un po’ come fanno gli Iron Maiden ogni tanto, che alla fine del tour spariscono e nessuno sa niente di loro. Io sono tornato alla WWE e ho avuto un grande anno di wrestling, Rich ha fatto un nuovo ottimo disco con gli Stuck Mojo, ma alla fine la gente ci chiedeva anche dei Fozzy, ed è stato ottimo.
Ora siamo tornati, siamo consapevoli che i Fozzy con Judas hanno un’enorme opportunità per lasciare il segno, e vogliamo cogliere quell’opportunità. Quando abbiamo discusso delle priorità dei Fozzy, io ero fermo su un punto: i Fozzy devono raggiungere il livello successivo, e rimanerci. Ho espressamente detto alla band che non volevo più rimanere allo stesso livello di pubblico e critica del passato. Abbiamo avuto una buona carriera, siamo grati di quel che abbiamo ottenuto negli anni, ma da tempo ci sentivamo sempre di essere “ad un buon livello”. Sempre lo stesso, però. E’ ora di fare un passo avanti, e lo stiamo facendo con un buon album, con buone decisioni su dove andare in tour e con chi. Non vogliamo più accontentarci, e se una cosa non ci piace o non ci sembra interessante, non la facciamo, anche se il nostro manager a volte ci odia.”
Il tempo a nostra disposizione è finito, ed i due musicisti vanno a scaldarsi per il concerto – i risultati (anche fotografici) potete vederli al link qui di seguito: decisamente non sarà l’ultima volta dei Fozzy in Italia…