Mike Portnoy’s Shattered Fortress: live report dal concerto ad Assago, 4 Luglio 2017
Mike Portnoy (e gli Haken come band) emozionano il pubblico al teatro, suonando “nel modo giusto” i pezzi dei Dream Theater.
“Molti di voi considerano sacra la musica dei Dream Theater, e anche io la considero sacra. Ma credetemi, quelle note sono in buone mani con gli Haken e Eric Gillette. Stasera avremo modo di chiudere un cerchio, suonare per intero delle canzoni che sono uscite dal mio cuore e che non ho mai potuto suonare dal vivo come volevo, e che temevo non avrei nemmeno più suonato dal vivo, dopo l’uscita dai Dream Theater. Questo è il mio regalo per i miei 50 anni, e sono felice di suonare stasera per voi Italiani, visto che i Dream Theater e l’Italia hanno condiviso 25 anni di carriera insieme.”
Mike Portnoy è in piedi in mezzo al palco del Teatro della Luna di Assago, mentre parla con il cuore in mano al pubblico italiano – ringraziando anche tutti perchè stanno in piedi, anzichè godersi le comode poltroncine del teatro. Il batterista si rivela anche un fine oratore, visto che il suo discorso alla folla raccoglie applausi e risate. Ha i tempi comici giusti, e sa decisamente come muovere le corde del cuore di chi lo ascolta da anni. Un suo spettacolo teatrale sarebbe sicuramente interessante, se mai volesse lanciarsi in una carriera in stile Henry Rollins.
Ma stasera, in ogni caso, il teatro è qui per ospitare il suo (forse) addio alla musica dei Dream Theater, con la riproposizione intera della 12-Step Suite (i famosi cinque brani incisi su cinque album dei Dream Theater, dal 2002 al 2009, tutti dedicati alla lotta di Portnoy contro l’alcolismo), accompagnata da altri brani della band più famosa in cui abbia militato. Il tutto con ottimi volumi, ottima visibilità, e l’aria condizionata al punto giusto.
La serata, dal punto di vista musicale, è un capolavoro – a partire dal gruppo d’apertura, i giovanissimi progster Next To None, che vedono alla batteria Max Portnoy, il dotatissimo figlio di Mike. Buon sangue non mente, ma non è solo il batterista a brillare: tutta la band sa decisamente il fatto suo, lasciando a bocca aperta chi ancora non li conosceva. Dovranno solo focalizzare la propria creatività per poter seriamente competere per il titolo “i nuovi Dream Theater”. La carica ce l’hanno, la tecnica pure, la fantasia non manca… solo, devono decidere quante canzoni diverse inserire in un singolo brano, perchè il pezzo in chiusura dura 10 minuti, ma sembrano tipo 7 pezzi diversi e non omogenei, senza un filo conduttore. Però sono pezzi di gran classe.
Tornando agli Shattered Fortress, la scelta di tenere in un teatro questo concerto è perfetta. Ottimi suoni, ambiente raccolto, attenzione tutta focalizzata sul palco, dotato anche di un megaschermo in cui vengono proiettate immagini che trascinano ancora più all’interno della musica. Quando attaccano con Overture 1928, alle spalle della band si vede un collage delle copertine dei Dream Theater, e non sembrano passati già sette anni da quando Portnoy lasciò quel gruppo. Il batterista ha fatto la scelta giusta, decidendo che la backing band sarebbe stata composta da una band già esistente (gli Haken, a cui aggiungere la chitarra di Eric Gillette della Neal Morse Band): la coesione fra musicisti è perfetta, è gente super-rodata e che sa decisamente il fatto suo. Certo, si può scherzare sul fatto che “ci vogliono tre chitarristi per fare un John Petrucci”, ma il risultato è coinvolgente e le armonia create molto profonde. Ross Jennings alla voce è potente al punto giusto, e brilla nei duetti vocali proprio con Mike Portnoy, che non ricordavo così intonato e carico. Se pensate ai pezzi meno thrash e più southern dei Metallica, la sua voce ricorda addirittura quella di James Hetfield.
E’ una vera emozione sentire tutta di seguito la 12-Step Suite, suonata come dovrebbe essere suonata (insieme anche alle altre canzoni dei DT). Mike suona con scioltezza e divertimento, e si nota. Questa è la sua musica, questa è casa sua.
Tutto perfetto, quindi?
Per il pubblico, sì. E penso anche per Mike, assolutamente a suo agio e felice di suonare questi brani. E anche per gli Haken, che si prendono una gran pubblicità grazie alla loro bravura.
C’è però da sottolineare una nota stonata ed antipatica: a cinquanta metri dal Teatro della Luna, si trova il Forum di Assago. Lo scorso Febbraio i Dream Theater misero circa 8,000 paia di chiappe sulle sedie, per suonare tutto Images & Words. Al Teatro della Luna, Mike Portnoy ha richiamato un migliaio di fan (la parte superiore del teatro era chiusa), per un concerto di intensità pari se non superiore. E’ una palese ingiustizia, e spezza il cuore una divisione così netta fra i fan. In molti sperano che, un giorno, le ferite si possano risanare…
Questa la scaletta suonata dagli Shattered Fortress:
Overture 1928
Strange Déjà Vu
The Mirror
**Twelve-step Suite**
The Glass Prison
This Dying Soul
The Root of All Evil (Eric Gillette on vocals)
Repentance (Mike Portnoy on vocals)
The Shattered Fortress
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