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Fabri Fibra: “Ho rifiutato un milione di euro per la giuria di un talent”

Fabri Fibra intervistato da Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti su Rolling Stone.

pubblicato 4 Maggio 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 06:27

Fabri Fibra si fa le canne. Almeno sette a notte. Lo ha dichiarato il rapper al thegiornalista Tommaso Paradiso sul numero di maggio di Rolling Stone. “Io sono sempre stato morbido, come persona: sono sempre stato mega disponibile, solare. Certo, ci sono state le droghe, che hanno offuscato tutto […] Le canne? Di giorno poche, la notte un casino (ride), una fumeria. Vuoi sapere un numero? Sette. Sette canne a notte”. Senza filtri. “Ci sono l’indica e la sativa, una è rilassante e una ti schizza di più. Però funziona quando l’erba è controllata, quella che arriva qua ce la coltiva l’ISIS; è ‘erba terroristica’. Io per dormire fumo il fumo. Per registrare, per scrivere, fumo erba”.

“La mia più grossa paura è continuare a vivere con la dipendenza della marijuana – continua Fibra -. Ho un casino, vorrei essere libero adesso. Non ce la faccio più, mi sono rotto i coglioni. E per questo, in realtà, vorrei che si legalizzasse. Però, porca puttana, sono tormentato, sono così un 40enne tormentato. Soffro di insonnia da morire, se non fumo non dormo, non mangio, non cago, non scrivo, non ascolto la musica. Questa è la mia grossa paura, vivere con questo problema. Basta”.

Il rapper ha raccontato anche di esser convinto di essere quello più odiato dai colleghi. “Perché io con il rap non c’entro un cazzo. Sono il rapper più odiato dai rapper. Perché il rapper italiano è una bruttissima persona: vive nell’ombra di quelli americani, è come il ragazzino che nel campo da calcio vuole imitare Messi. Poi esce dal campo e dice: ‘Sembravo Messi, eh?’. Ma tu non devi essere Messi, devi essere te stesso”.

Infine, capitolo talent: lo farebbe mai il giudice? “Ma me l’hanno chiesto mille volte: mi hanno anche offerto un milione di euro. Io ho detto no, perché, se firmo ‘sto contratto, finisce che te lo devo dare io il milione. Al massimo a un talent ci vado a suonare. Ho iniziato a scrivere a 17 anni, adesso ne ho 40: non mi merito di finire a sentire gente che non sa cosa cazzo sta facendo”.

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