Zucchero: “La musica? Meglio un passato di verdura che un futuro di mer*a”
“Il Grande baboomba e Donne non le eseguo più”.
Sugar Fornaciari è tornato sul luogo del delitto, l’Arena di Verona, con nuovi cinque concerti (da lunedì 1 a venerdì 5 maggio, poi altre date dal 21 al 25 settembre). “È il tour più bello della mia vita, non a caso l’hanno già premiato come il miglior tour europeo del 2016. Rispetto all’anno scorso canterò brani minori del mio passato, come Senza rimorso, I tempi cambieranno oppure Un’orgia di anime perse e Arcord con la voce di Augusto Daolio dei Nomadi”, ha dichiarato Zucchero a Paolo Giordano sulle pagine de Il Giornale. Non ci saranno, invece, due brani iperfamosi del repertorio del cantautore: “Beh, Il grande baboomba è stato un successo ma non lo eseguo più. Idem con Donne con questo dudu che non riesco più a sopportare. Se un brano mi sta sulle pa…, non lo suono più e basta”.
Quindi un’analisi (molto lucida) della musica di oggi:
“Se continua così, i dischi spariranno. Ma io, se voglio continuare a essere serio con me stesso, devo continuare a scrivere e suonare come piace a me. Però è certo che oggi funziona di più comunicare che suonare. E non ce l’ho con i talent show, nonostante producano cantanti tutti uguali. Prima si suonava, ora la musica è l’ultima ruota del carro e, per riempire gli stadi, basta comunicare bene. Trovo più rivoluzionari certi testi rap rispetto a quelli di tanti rocker annacquati […] Però se mi metto nei panni di un ragazzino che ama la musica mi viene una battuta volgare ma significativa: meglio un passato di verdura che un futuro di m****”.