Il Pagante a Blogo: “Siamo cresciuti, se prima prendevamo tutto un po’ più easy, ora bisogna impegnarsi veramente”
Entro in pass, l’album de Il Pagante, esce venerdì 16 settembre 2016. Leggi l’intervista al gruppo su Blogo.it
Entro in pass è il titolo del primo album de Il Pagante, in uscita venerdì 16 settembre 2016, che prende il nome dal loro brano d’esordio del 2012.
Da “Entro in Pass” a “Bomber” , passando per “Vamonos”, il successo dello scorso anno , “Faccio after” o “La shampista” o l’ultimo singolo DAM e tanti altri nuovi brani, Il Pagante racconta la vita milanese e la realtà di tutti i ragazzi osservata da occhi “paganti”. E’ uno dei giovani gruppi musicali più in voga in Italia, capace di raccontare il trend musicale delle notti dei giovanissimi italiani: una realtà in grado di riprodurre in musica le abitudini, i costumi, gli interessi e le utopie di tutti i giovani e di creare un vero e proprio nuovo linguaggio: dalle notti in discoteca, agli esami all’Università, all’Erasmus, ma anche alle vacanze in luoghi come Ibiza, Amsterdam, o il Tomorroland e all’uso dei social network, tutti questi sono i temi trattati nelle loro canzoni i cui video hanno spesso partecipazioni quali Max Pezzali, Guè Pequegno, Le Donatella, Pierluigi Pardo e altri.
Qui sotto la tracklist del disco, a seguire l’intervista al gruppo:
Entro in pass 2016 (feat. Jake La Furia)
#Sbatti
Faccio After
La Shampista
Pettinero
Fuori Corso
Vamonos
Bomber
Wifi
Dam
Tomorrowland
Ultimo
Ciao ragazzi, benvenuti! Volevo farvi qualche domanda in occasione dell’uscita dell’album. Entro in pass esce il 16 settembre ed è il titolo anche del vostro primo pezzo del 2012. Una sorta di omaggio alla vostra storia?
Sì, è un omaggio alla nostra prima canzone, Entro in pass, dove è cominciato tutto. E per questo volevamo proprio chiamare così questo disco.
Nell’album c’è la partecipazione di Jake la Furia.
Jake è un nostro caro amico, quale persona meglio di lui poteva interpretare un featuring insieme a noi, soopratutto nella canzone Entro in Pass che è la canzone nostra più rappresentativa de Il Pagante?
Pagante: dal 2012 al 2016, come vedono cambiati i ragazzi, le discoteche, in questi quattro anni?
I cambiamenti sono, come raccontiamo nelle nostre canzoni, ci sono stati nel corso degli anni. Molti locali che noi descrivevamo sono stati chiusi, ne sono stati aperti tanti altri. Le mode dei ragazzini sono cambiate. Infatti, come puoi sentire nelle nostre prime canzoni, parlavamo di determinate cose e poi siamo andati a modificarle nelle altre, uscite dopo.
Eddy: “Milano è un pochettino la stazione della moda, parte tutto da qua, ed è anche la prima città dove le mode finiscono e cambiano in fretta. Da Entro in pass del 2012 a Entro in pass del 2016 i trend sono cambiati, sono cambiate diverse cose. E quindi volevamo argomentarla in maniera aggiornata.
Il cambiamento può essere definito positivo, negativo, oppure è senza particolare giudizi di fondo? Un’evoluzione naturale della cose?
Sì, è un cambiamento, né negativo, né positivo.
Il vostro album sembra un viaggio, di esperienza, da Entro in Pass, Shampista, Pettinero, fino ad arrivare al tema delle vacanze.
Esatto, anche perché alcune canzoni vengono citate località italiane come Milano, Forte dei Marmi, Courmayeur, Cortina. Poi Il Pagante finisce gli esami e parte per le vacanze estive, per l’Estero e nelle principali isole europee come Mykonos, Ibiza, Formentera… fino ad andare in mete come l’Europa del Nord, Amsterdam o il festival Tomorrowlan in Belgio. Come dici tu è un viaggio, un itinerario che il Pagante dovrà seguire lungo il suo percorso.
E infatti l’ultimo singolo estratto prima dell’uscita del disco è Dam che parla di questo viaggio ad Amsterdam. Secondo voi, nel brano, si può leggere anche una sorta di critica al proibizionismo?
Sì, anche, sinceramente. Il testo racconta come se un qualsiasi ragazzo italiano, giovane, parlasse in prima persona di come è Amsterdam, alla sua prima esperienza. La vede un pochino come la meta della trasgressione, il paese dei balocchi, dove tutto è possibile, dove c’è divertimento ed è sopratutto legale, quel tipo di divertimento. Come dici tu c’è anche quel tipo di messaggio lì in maniera molto nascosta, subliminale.
Abbiamo parlato prima dei ragazzi e di come sono cambiati. E voi, in questi quattro anni, siete cambiati?
Siamo cresciuti, se prima prendevamo tutto un po’ più easy, adesso è diventato tutto un po’ più serio, un primo disco… Bisogna impegnarsi veramente.
Un successo improvviso dal 2012, la speranza c’era di arrivare al successo di oggi?
No assolutamente no, è stato fatto solo per divertimento, nessuno si aspettava tutto ciò. E’ arrivato, grazie a Dio, e abbiamo portato avanti il progetto.
Eddy: “Non abbiamo preteso nulla e questo, forse, è stato anche il motivo che ci ha premiato, poi.
La spontaneità, i temi che trattate, sono gli ingredienti che vi hanno portato ad avere questo riscontro, questa numerosa fanbase…
Sì, io dico sempre che andiamo a parlare di cose che altri non parlerebbero.
Ultima domanda, così, secca: vi dico Limelight. Cosa vi viene in mente?
Bere! Andavamo a ballare sempre lì, anni fa, adesso purtroppo abbiamo saputo che è chiuso e ci siamo rimasti anche parecchio male. Divertimento, ci viene in mente!