Sentieri indipendenti: Vasto underground allo Sbassetto, quartier generale di NEO
La scena underground e indipendente di Vasto.
Quarta tappa di Sentieri Indipendenti, Soundsblog si sposta verso il mare. La scorsa settimana si è conclusa la terza edizione del Siren Festival e la musica ci ha portato a conoscere una città meravigliosa, tra palme, mare e arrosticini Vasto ci è entrata nel cuore. Da qualche mese, tra i vicoli della città, è nato un nuovo ritrovo per gli amanti della musica elettronica e non solo. Via Bologna, si scendono le scalinate e sulla destra troviamo lo Sbassetto, un piccolo caveau di buona musica, birrette e cocktail fatti in casa. Tra un vinile e l’altro i ragazzi di NEO – New Electronic Order ci preparano un freschissimo Sunseeker (provare per credere!) e tra un sorso e l’altro scambiamo qualche parola con Fabiola per saperne di più.
Cos’è Sbassetto? Com’è nato?
Sbassetto ha aperto ufficialmente il 2 giugno di quest’anno, è un neonato che nonostante i pochi mesi di vita ha già ricevuto parecchia visibilità. Un aneddoto: tra il nostro pubblico c’è stato anche Josh T. Pearson, artista che si è esibito nella serata finale del Siren Festival.
Sbassetto è la sede della nostra associazione, FATTO BENE, nata per dare un luogo fisico al progetto New Electronic Order. Abbiamo ospitato dei live acustici e presentazioni di altri eventi; da noi troverete una collezione di vinili, un giradischi a disposizione del pubblico e dei dj, illustrazioni, fumetti e libri, sia da consultazione che in vendita.
Ci racconti un po’ del progetto New Electronic Order?
NEO è un progetto nato a settembre 2015, noi siamo 5 (Valerio, Flavio, Fabiola, Cesare e Nicola) e siamo sempre stati appassionati di musica, ognuno con esperienze sul campo alle spalle: dal mondo del clubbing, all’organizzazione di eventi, al sound design. Con NEO abbiamo voluto proporre eventi che riflettessero il nostro gusto, visto che a livello locale Vasto offriva relativamente poco. Abbiamo iniziato facendo un evento al mese al Beat Café di San Salvo Marina, e sul lato social, una volta a settimana, pubblichiamo un videocast su un mixato di varie personalità del mondo della musica, da producer ad addetti ai lavori.
Come NEO Sound Affairs, il nome con cui suonano i nostri dj, siamo anche stati ospiti dello Studio 54 di Bologna e abbiamo suonato agli aftershow in spiaggia del Siren Festival di quest’anno.
Come è nata questa collaborazione con il Siren Fest?
Dopo aver lavorato per tre anni come volontaria al festival, essendo in contatto con i ragazzi di DNA Concerti, ci siamo resi disponibili per prender parte ai dj set degli aftershow. Siamo una realtà del luogo e questo sicuramente è stato un punto a nostro favore. È stata un’esperienza veramente molto bella, poter partecipare attivamente a un evento così grande nella nostra città. Il Siren è una realtà che ammiriamo molto, proprio perché sta contribuendo a portare musica nuova ed interessante a Vasto.
La vostra proposta musicale è incentrata sulla musica elettronica, qual è la vostra opinione sulla scena elettronica italiana ad oggi?
Sicuramente negli ultimi anni la scena elettronica è cresciuta e le è stata data una rilevanza che in passato non aveva avuto. C’è un maggiore interesse e propensione a partecipare ai festival e alle iniziative, questa cosa ci ha incoraggiato a organizzare eventi per gli appassionati del genere. Questo è un periodo particolarmente buono, sono emersi artisti che già da tempo producevano musica degna di nota, ma solo ora hanno avuto la possibilità di venire a galla proprio perché il pubblico della scena è in continuo aumento. In Italia abbiamo artisti di tutto rispetto, citandone alcuni: Bienoise, Furtherset, Polysick, Not Waving (che è un ragazzo di Vasto). Siamo molto affezionati alla scena dell’Italian New Wave, ai ragazzi di Bizarre Love Triangles e alla Slow Motion, label di Fabrizio Mammarella che si muove tra Chieti/Pescara/Berlino.
Tra Vasto e San Salvo, oltre al quartier generale Sbassetto, su che posti vi appoggiate per gli eventi di NEO?
Abbiamo organizzato il bellissimo live di Bienoise al Teatro di San Salvo e siamo spesso al Beat Café. Su Vasto stiamo cercando di trovare nuove location, ad ora siamo stati al Bau Bar e poi c’è, appunto, il nostro quartier generale Sbassetto!
Come viene vissuta la musica, live e non, nella vostra città? Si sente molto il divario tra la stagione estiva e il resto dell’anno?
A Vasto è tutto un po’ nascosto, non c’è troppo interesse verso le nuove proposte, infatti il nostro scopo è anche quello di portare le persone a un livello di consapevolezza di ciò che le circonda. Not Waving, ad esempio, è un ragazzo di Vasto emigrato in Inghilterra, là ha spopolato mentre qui le possibilità erano certamente molto molto minori. A Vasto ci sono un sacco di realtà interessanti: Le Scimmie, la V4V Records… Noi vogliamo essere una realtà underground per le persone che sentono che questo posto, magari, gli va un po’ stretto e si sono stancate di sentire suonare sempre le stesse 4-5 persone nei soliti posti, ogni anno. Gli artisti e la buona musica a livello locale non mancano, ma magari rimangono taciti, noi vorremo dargli voce.
Il divario tra estate e resto dell’anno si sente moltissimo, ma proprio per questo bisogna dare ai ragazzi che rimangono in città quello che gli manca, organizzare eventi e proporre musica durante tutto l’anno. Noi ci rivolgiamo a un pubblico locale, ma ci teniamo molto a non proporre sempre gli stessi artisti, a mantenere un respiro nazionale e portare a Vasto sempre nuove realtà in città.