Il Pagante a Blogo: “Bomber? Potrebbe diventare l’inno degli Europei per i giovani”
Un potenziale tormentone estivo ed un album in arrivo: intervista a Il Pagante.
Un potenziale tormentone estivo ed un album in arrivo: Eddy Veerus, Federica Napoli e Roberta Branchini de Il Pagante sono ormai dei veri e propri miti fra i giovanissimi. Il loro successo nasce sul web, qualche anno fa. Allora i brani erano ancora artigianali ed i video, comunque cliccatissimi, girati con uno smartphone.
Ma i tre, con la complicità degli ideatori del progetto, non hanno mai smesso di crescere e affinare tecniche e stile. I ‘click’ non hanno mai smesso di aumentare, loro sono entrati nella scuderia di Warner Music e ora hanno sfornato quello che potrebbe diventare l’inno italiano di Euro 2016, perlomeno per i giovani (il videoclip ha già superalo un milione di views su Youtube): Bomber.
Tutto è nato su Facebook.
“Tutto è nato da una pagina Facebook creata da Guglielmo Panzera e Alfredo Tomasi, nostri amici e poi diventati nostri manager. Era un profilo fake (Johnny il Pagante, appunto), rivolto solo ai ragazzi milanesi. Una sera io (Federica, ndr), Roberta ed il suo fidanzato, Merk di Merk & Kremont abbiamo deciso di trasformare questa pagina in un progetto musicale. C’abbiamo provato per divertimento girando un video con un iPhone 4S. Il riscontro è stato buono, quindi abbiamo fatto tre canzoni ed è entrato Eddy Veerus”.
La svolta?
“La scolta c’è stata con Sbatti, un brano che ci ha fatto conoscere anche al sud. E’ stato il primo video a superare il milione di visualizzazioni, anche se si trattava ancora di qualcosa di amatoriale. Pettinero, il singolo successivo, ci ha permesso di confermare quel successo ed è diventato l’inno del nostro pubblico”.
Siete diventati dei veri fenomeni del web con numeri pazzeschi. Siete stati i precursori delle tante webstar, che provano anche la strada musicale, di oggi?
“Beh, anzitutto ci teniamo a dire che non siamo webstar. Noi abbiamo scelto un percorso diverso, più musicale. Siamo nati sul web ma a differenza di tante webstar e personaggi del web abbiamo preferito il percorso musicale ai video virali. Poi, se oggi ci sono principalmente webstar che fanno video e decidono di intraprendere un percorso musicale, o far uscire una canzone, è un altro discorso. Ma è una strada distante dalla nostra”.
Dal web alla musica: sta diventando una moda. Ma è così facile portare il cosiddetto ‘popolo del web’ a comprare un disco o venire ad una serata?
“Non è facile ma Il Pagante fa musica da sempre, ci viene più facile rispetto ad altri. Noi facciamo musica di lavoro. I numeri del web sono importanti, ma non è automatico che poi quelle persone vadano a comprare una loro canzone. E’ tutta un’altra cosa, non funziona tutto con i like”.
Anche perché i ‘numeri’ sul web si possono comprare. E lo fanno in tanti.
“E’ un po’ un mistero. Noi abbiamo scelto questo percorso musicale da tre anni, abbiamo elaborato il nostro stile e quindi siamo un prodotto musicale a tutti gli effetti”.
Dal web ad una major discografica, la Warner.
“Il primo brano con licenza Warner è uscito due anni fa. Quest’anno uscirà il nostro primo album. Ci saranno brani già noti al nostro pubblico, alcuni rivisitati e altri inediti. Sarà quasi un greatest hits… anche se non siamo Robbie Williams per poterlo fare”.
Ci saranno collaborazioni?
“Ci saranno delle collaborazioni, ma non possiamo ancora svelare nulla”.
Veniamo a Bomber, il vostro ultimo singolo. Com’è nato?
“Bomber ci ha permesso di sfruttare al meglio il periodo degli Europei, dove tutta la Nazione è finalmente d’accordo su qualcosa. L’argomento del calcio è sempre in voga, noi l’abbiamo contestualizzato nel modo pagante: il ‘testo pagante’ parla di calcio ma soprattutto della vita da bomber sia in campo che fuori. Abbiamo voluto fare un paragone fra il bomber da club ed il bomber in campo”.
Parlate di ‘testo pagante’. Siete riusciti a creare un vostro linguaggio. Tanti termini ritornano nelle varie canzoni e sono entrati nel gergo dei giovanissimi.
“Ma infatti ci chiediamo perché non siano ancora nel dizionario italiano (ridono, ndr). I nostri neologismi sono stati un nostro punto di forza per anni, ci hanno caratterizzato e sono termini che nascono principalmente negli ambienti milanesi. Tutta Italia, adesso, ha inserito questi termini nel proprio vocabolario. Ci onora”.
L’obiettivo è fare la parodia di quel mondo dove ‘si sboccia’ di continuo?
“La nostra è una parodia. Il nostro obiettivo è fare ironia su degli atteggiamenti giovanili, sul mondo del discoteche e dei club”.
Un mondo, comunque, che condividete?
“Dipende. A chi non piace andare a ballare? C’è chi ci va spendendo più soldi e chi prendendosi solo un drink. Saremmo ipocriti a dire che non vogliamo divertirci, siamo giovani pure noi”.
Mi affascinano i vostri video. Ognuno ha un contorno, una storia e delle special guest. Questa volta è toccato a Pierluigi Pardo e Stefano De Grandis.
“Nel video di Bomber abbiamo pensato di coinvolgere chi si occupa di calcio in televisione attraverso interviste e quant’altro. Ci sono venuti in mente subito Pardo e De Grandis perché sono veramente dei ‘bomber paganti’, simpatici e alla mano. Chi meglio di loro poteva introdurre questa canzone?”.
Bomber è nata con l’obiettivo di farla diventare l’inno italiano degli Europei? Non ci sono altre canzoni in lingua italiana, quest’anno.
“Ci piacerebbe, anche se le canzoni non nascono con l’obiettivo di farle diventare dei tormentoni. Pensavamo che l’argomento fosse forte in questo momento, a noi piacerebbe diventasse l’inno dei giovani per gli Europei”.
Le canzoni, dite, non nascono con l’obiettivo di farle diventare tormentoni. Ma i vostri brani hanno tutte le caratteristiche dei tormentoni, quei brani con il ritornello forte che ti rimane in testa.
“Noi siamo artisti fuori dal comune rispetto a ciò che c’è in giro. Attualmente abbiamo sempre pubblicato singoli e quando ci lavoriamo puntiamo a entrare nella testa della gente, creando dei veri e propri tormentoni, è vero”.
Le discoteche sono il vostro luogo ideale. Quest’estate farete un tour? E poi, questa sera (domenica 19 giugno), sarete agli Mtv Awards a Firenze.
“Il nostro prodotto è studiato principalmente per le discoteche, è il nostro habitat naturale. Faremo il nostro solito tour nelle discoteche, ma quest’anno faremo anche promozione nelle varie piazze d’Italia. E questa sera ci occuperemo dell’aftershow degli Mtv Awards con Merk & Kremont”.