Sixx:A.M. a Youtube: “Fate la cosa giusta, pagate i musicisti”
Nikki Sixx e soci attaccano Google e YouTube, che pagherebbero ai musicisti 1/6 di quanto fanno Spotify e Apple Music
I Sixx:A.M. hanno lanciato una campagna per chiedere a Google di pagare di più gli artisti quando i loro video vengono visualizzati su YouTube (di proprietà di Google). La band ricorda a Google il loro vecchio motto “Non siate malvagi” ed il nuovo motto “Fate la cosa giusta”, e sperano che altri artisti si uniscano alla causa per una giusta remunerazione dei musicisti. Ecco la loro “dichiarazione di guerra”:
Non essere malvagio, Youtube
“Di recente abbiamo completato il nostro quarto album, Prayers For The Damned, nello studio di registrazione del nostro cantante (che è anche produttore del disco) James Michael. Siamo un gruppo di uomini fortunati, e tutti abbiamo trovato il successo prima della creazione di Sixx:A.M. – Nikki veniva dai Mötley Crüe, DJ ha suonato la chitarra nei Guns N’ Roses negli ultimi sei anni, e James ha avuto una carriera di successo come scrittore e produttore.
Avendo un disco in uscita e partendo fra poco per un tour, abbiamo la giusta cassa di risonanza per far parlare alla maggior quantità possibile di un tema che ci sta a cuore: la crisi del music business e l’arrivo di YouTube.
Noi Sixx:A.M. siamo sempre stati schierati per i diritti degli artisti. Eravamo con Taylor Swift quando ha parlato circa l’assenza di royalties agli artisti da Apple Music (http://bit.ly/1NKedrx). La band da tempo si impegna per promuovere i nuovi artisti, e Nikki suona tantissima nuova musica durante il suo programma radiofonico Sixx Sense.
Oggi vogliamo parlare di come YouTube paghi in maniera assolutamente ingiusta gli artisti e le etichette: si stima che sia circa 1/6 di quello che pagano i concorrenti come Spotify e Apple.
Youtube è di proprietà di Google, ovvero la seconda azienda con fatturato più grande in tutto il mondo, e i suoi due fondatori, Larry Page e Sergey Brin hanno un patrimonio di 75 miliardi di dollari – nel 2015 il totale entrate di Google è stato proprio di 75 miliardi di dollari.
Il totale delle entrate annuali globale del Music Business, per fare un confronto, è inferiore a 15 miliardi di dollari. Abbiamo profondo rispetto per google e per lo ‘spirito di innovazione e youtube’, che ha contributo tantissimo al settore della tecnologia e dell’intrattenimento, ma i fatti non mentono: la nostra grande comunità di artisti che lavorano duramente viene sfruttata per rendere ricca una piccola percentuale di persone.
Questo è un tema importante per noi. Noi siamo quelli fortunati, come tanti altri artisti in giro da tani anni, quelli che hanno iniziato a lavorare quando dalla musica potevi guadagnarci. Oggi, lo streaming è una frazione di reddito da quella volta. Non si tratta di noi. Stiamo parlando per l’attuale e futura generazione di musicisti, che devono essere ricompensate in modo equo per il loro duro lavoro. Non avremmo avuto Prince, Blondie, Bruce Springsteen, Ice Cube, Taylor Swift,t, o molti altri artisti senza un sistema che li sostenesse e li facesse crescere.
Sosteniamo la tecnologia e la sua capacità di portare la musica a più persone di tutto il mondo. Tutto ciò che chiediamo, è che tutti gli artisti ricevano il giusto salario. Quando Google è nata, il suo motto aziendale era “non essere malvagio”. Questo motto è cambiato in “fai la cosa giusta”. E’ tempo di vivere secondo il vostro motto aziendale, Google e YouTube: investite nel futuro della musica.
Nikki Sixx
James Michael
Dj Ashba”