Aspettando Sanremo 2016, Laura Pausini, La solitudine: testo, video e curiosità
Laura Pausini ospite a Sanremo 2016. Omaggiamo la cantante con il brano che ha dato il via alla sua carriera internazionale.
Era il 1993 quando, a Sanremo, Laura Pausini presentava La solitudine. Ai tempi era solo una giovane ragazza dalle belle speranze, desiderosa di diventare una cantante affermata. Il resto -le vendite e il successo mondiale- sono storia.
Le musiche della canzone sono state composte da Angelo Valsiglio e Pietro Cremonesi mentre il testo è firmato dallo stesso Cremonesi insieme a Federico Cavalli. Ha vinto nella categoria Novità ed è poi stato rilasciato anche in Belgio, Francia e nei Paesi Bassi. Circa un anno dopo, il brano è stato tradotto anche in spagnolo – La soledad- in Spagna, Sud America e negli Stati Uniti d’America.
Laura, ai tempi, si dichiarò entusiasta del pezzo che le fu offerto, come raccontato in un’intervista a Gianni Minà:
“Inizialmente il brano cominciava con “Anna se n’è andata” invece di “Marco se n’è andato”. Ma per il resto la storia era la fotografia della mia vita fino a quel momento, perché io comunque andavo veramente a scuola con il treno delle sette e trenta. […] Dissi al mio babbo che volevo cantare solo quella, cambiando solo il nome, Marco, perché lo svolgimento della canzone pareva copiato da quello che succedeva a me. Marco era il mio fidanzatino dell’epoca e per questo, quando cantavo quel brano, mi emozionavo tanto”
Il video della canzone è stato diretto da Ambrogio Lo Giudice. Le riprese avvennero ad Ostia, sul pontile di piazza dei Ravennati e sulle spiagge circostanti, nel marzo 1993.
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Marco se n’è andato e non ritorna più
Il treno delle 7:30 senza lui
È un cuore di metallo senza l’anima
Nel freddo del mattino grigio di città
A scuola il banco è vuoto, Marco è dentro me
È dolce il suo respiro fra i pensieri miei
Distanze enormi sembrano dividerci
Ma il cuore batte forte dentro me
Chissà se tu mi penserai
Se con i tuoi non parli mai
Se ti nascondi come me
Sfuggi gli sguardi e te ne stai
Rinchiuso in camera e non vuoi mangiare
Stringi forte a te il cuscino
Piangi e non lo sai
Quanto altro male ti farà la solitudine
Marco nel mio diario ho una fotografia
Hai gli occhi di bambino un poco timido
La stringo forte al cuore e sento che ci sei
Fra i compiti d’inglese e matematica
Tuo padre e suoi consigli che monotonia
Lui con il suo lavoro ti ha portato via
Di certo il tuo parere non l’ha chiesto mai
Ha detto un giorno tu mi capirai
Chissà se tu mi penserai
Se con gli amici parlerai
Per non soffrire più per me
Ma non è facile lo sai
A scuola non ne posso più
E i pomeriggi senza te
Studiare è inutile tutte le idee
Si affollano su te
Non è possibile dividere
La vita di noi due
Ti prego aspettami amore mio
Ma illuderti non so
La solitudine fra noi
Questo silenzio dentro me
È l’inquietudine di vivere
La vita senza te
Ti prego aspettami perché
Non posso stare senza te
Non è possibile dividere
La storia di noi due
La solitudine fra noi
Questo silenzio dentro me
È l’inquietudine di vivere
La vita senza te
Ti prego aspettami perché
Non posso stare senza te
Non è possibile dividere
La storia di noi due
La solitudine
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