Coez, Jet è il nuovo singolo: testo e video
Jet è il nuovo singolo di Coez: testo e video.
Quasi in contemporanea con la prima tappa del #NienteCheNonVaTour, l’airplay radiofonico ha accolto Jet, il nuovo singolo di Coez. Il brano è estratto dall’album Niente che non va, uno dei dischi più venduti nel 2015, e rappresenta la svolta del cantautore romano. E’ la sua “prima canzone d’amore positiva di sempre”, dice lui. Anche se – precisa – “il ritornello apre con un condizionale…”. Il videoclip della canzone è stato girato a Tokyo.
Intanto prosegue il tour del cantautore, iniziato lo scorso 5 gennaio. La prossima tappa sarà quella di Roma, già sold out (16 gennaio, Orion). Il tour proseguità a Brescia (22 gennaio, Lattepiulive), Santa Maria a Vico (23 gennaio, Smav – CE), Perugia (28 gennaio, Urban), Torino (29 gennaio, Hiroshima Mon Amour), Frosinone (5 febbraio, Affekt Club) e Legnano (6 febbraio, Land of Freedom).
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Vorrei vederti vestita di niente
scriverti addosso che sei mia per sempre
farti vedere un modo diverso d’amare
dipingerti, in un verso questo lo so fare
siamo fiori cresciuti sotto un temporale
con le radici forti in un campo di sale
baciarti sulle guance mentre piangi sale
imparerò ad amarti senza farci male
senza farci male
Ti porterei sopra un jet col tuo nome
dove il tetto del mondo
è un grosso tappeto di nuvole viola
forse per te
potrei rigare dritto, superare gli ostacoli
ed ho la faccia di chi ha preso più calci che altro
la stessa di chi ha speso i suoi soldi per l’alcol
sei bella che ti strappo i vestiti coi denti
e che fai vergognare le stelle cadenti
Stai meglio senza lenti, meglio senza trucco
quando sei sorridente il mondo è meno brutto
pensavo fosse tardi ma sono le due
sentirsi solo solo o essere soli in due
essere soli in due
Ti porterei sopra un jet col tuo nome
dove il tetto del mondo
è un grosso tappeto di nuvole viola
forse per te
potrei rigare dritto, superare gli ostacoli
ci credi ai miracoli?
Hai mai bevuto un bicchiere di vetro
pieno di schegge di vetro
succede peggio se oggi bevo
e mi guardo indietro / Se ondeggio su un’altalena
sull’orlo di un grattacielo
e la spinta mi porta al picco
più alto del mondo intero
e non so bene chi sei ma se mi cerchi
divisi non abbiamo senso come semicerchi
in cerca di un’altra casa
satelliti della Nasa che navigano
dove gli altri gravitano
Senza un senso
sputo rime come fumo denso
fra le ultime file
come le lacrime di chi ha perso e non lo vuole dire
e spera di rimettersi in paro
il cielo è il limite e lo superiamo
cancella i lividi e tagli che abbiamo
e in ‘sto macello ridere so che possiamo
mi perdo dentro l’iride degli occhi
più belli che abbia mai visto
mi dici di fermarmi e non resisto, ciao.
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