Home Notizie Karkadan e Loop Loona, Dio c’è: video e testo

Karkadan e Loop Loona, Dio c’è: video e testo

Il rap che canta la convivenza culturale, con un tunisino che canta in italiano e una calabrese che canta in arabo

pubblicato 1 Dicembre 2015 aggiornato 28 Agosto 2020 23:39

A Milano, un tunisino di fede musulmana che rappa in italiano e vive in città da dieci anni, dove ha messo su anche famiglia, incontra una rapper calabrese che, per la prima volta nella sua carriera, rima in arabo mettendo a frutto sia i suoi studi sia i suoi soggiorni in Siria e Yemen del 2008/2009. A unirli è una sottocultura urbana nata a New York, nel Bronx, che ora dà voce a mezzo mondo. Così nasce la collaborazione tra Karkadan e Loop Loona.

Dio c’è è un brano che dimostra come i confini culturali siano sempre meno netti (basti dire che Karkadan nel testo cita dei passi della Bibbia), un inno alla convivenza in cui la religione è lo spunto di partenza per parlare dell’attualità sociale e di politica internazionale con particolari riferimenti ai conflitti mediorientali. Si tratta del secondo singolo che anticipa l’uscita del nuovo lavoro di Karkadan, Klit W Radit (Mangio e vomito), in cui il rapper affronta varie tematiche sociali e collabora esclusivamente con artisti italiani.

Nel video, realizzato da Daniele Riva con la collaborazione di Luca Del Torre, c’è una rappresentazione della realtà fatta con alcune licenze artistiche e provocazioni tipiche dello stile di Karkadan. Gli esterni sono girati nella “città fantasma” di Consonno.

Queste le traduzioni in italiano delle strofe in arabo:

STROFA KARKA:
Dio c’è, c’è l’inferno, c’è il paradiso: si sono scordati di te facilmente, la tua gente è ubriaca di potere; ti prego, svuota tutte quelle tasche che si riempiono di soldi, piene del sangue dei poveri.

STROFA LOONA
Come ti chiami? Dimmi da dove vieni? Tu sei il presidente? No, tu sei il diavolo su un carro armato. Dov’è la giustizia? E’ morta. Tuo figlio non ha pane da mangiare e tu badi a bere Araq e masticare Qat. Questa è vita? No, non è vita. Qui solo la morte è gratis. Senza confini, dal nord al sud (ci sono) soldati. E chi muore? La gente. Basta, i morti risorgeranno dalle tombe. Muoiono in Iraq, a Sanaa, a Beirut, a Sabra, Shatila e Yarmouk, muoiono. Questo è il nuovo ordine mondiale. Vieni, entraci. Life is a bitch and than you die. Muori.

Notizie