Home Interviste Alex Braga a Blogo: “Amici apre alla musica elettronica, non mi interessano le belle voci. Gli altri talent sono circhi televisivi”

Alex Braga a Blogo: “Amici apre alla musica elettronica, non mi interessano le belle voci. Gli altri talent sono circhi televisivi”

Amici 15, Alex Braga parla per la prima volta del suo ruolo da professore di canto. Intervista di Blogo.

pubblicato 10 Novembre 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 00:25

La squadra di professori di Amici di Maria de Filippi per l’edizione numero quindi si è rinnovata ed allargata con new entry interessanti. Il banco di docenti di canto, in particolare, presenta ben tre innesti: spiccano Alex Braga, Marco Maccarini e Fabrizio Moro al fianco dei confermati Rudy Zerbi e Carlo di Francesco (ci sarà ma solo a metà Grazia di Michele).

Musicista, autore, conduttore radiofonico e televisivo, produttore discografico e televisivo. Alex Braga è questo ma anche molto altro. A Blogo racconta il suo primo approccio con il talent che si divide fra Canale 5 ed il canale 31 del digitale terrestre: “La collaborazione è nata da poco. Io porterò dentro la scuola la mia esperienza accumulata nel mondo dell’arte concettuale e della musica elettronica a livello internazionale. Il mio obiettivo sarà quello di cercare di stimolare i ragazzi e tirare fuori il loro lato da artisti”.

E’ un’apertura direi storica per la musica elettronica nei talent italiani.

“Hai ragione. Sono molto orgoglioso, mi ci sono buttato con grande entusiasmo. Quando mi ha telefonato Maria de Filippi sono rimasto sorpreso. Il mio profilo artistico è quanto di più lontano ci sia dal mondo del talent. E invece la specifica volontà di Maria è proprio quella di preparare i ragazzi ad un mondo diversamente amabile della musica e dell’arte contemporanea ovvero della musica elettronica e meno commerciale”.

Le tue produzioni e collaborazioni sono principalmente rivolte al mercato estero. Sei snob nei confronti dell’Italia?

“E’ l’Italia ad essere snob nei miei confronti. Il mio percorso è stato principalmente all’estero ma solo perché c’è un’apertura ed una prontezza diversa e maggiore. La mia grande crociata sarà quella di far capire al pubblico italiano che c’è un modo diverso di fare arte e musica. La musica italiana è in crisi, se c’è questa crisi soprattutto per determinati artisti o per i live è perché ci si tende ad arricciare su se stessi e si tende a pensare che il pubblico italiano non voglia una determinata offerta artistica. Invece non è vero, è solo un preconcetto da abbattare. La mia presenza va in questa direzione, anche perché Amici è l’unico talent che lavora in maniera diversa rispetto agli altri. E’ l’unico talent che riesce a sfornare artisti che fanno concerti, vendono dischi e sono preparati. Gli altri talent fanno solo tanto bordello televisivo, tanto circo. Ma, sotto sotto, non c’è ciccia. Io invece vado ad Amici per la ciccia. Lì sono attenti a tutte le nuove tendenze, alle contaminazioni. Hanno capito che questo è l’unico modo per sopravvivere nel mondo dell’arte”.

Quale sarà il tuo approccio? Ci sarà un’apertura al mondo dell’elettronica già dai casting o lavorerai con allievi provenienti da percorsi diversi?

“Io faccio suonare le automobili e lavoro con i Public Service Broadcasting che sono una band rock passando per tutte le declinazioni di musica elettronica. Ho un’apertura a 720 gradi rispetto al mondo della musica. Il mio ruolo sarà quello di prendere singolarmente ogni talento dell’accademia e divertirmi con lui per cercare di tirare fuori il meglio della sua vena artistica. Farò delle provocazioni artistiche per stimolarli a dare qualcosa di diverso in termini artistici. La musica si fa con le idee ed i concetti, non con le note ed una bella voce. Non ce ne frega nulla delle belle voci, il mondo ne è pieno. Se non hai un concetto, non sarai mai un artista”.

Molti artisti italiani si stanno buttando sull’elettro-pop. Sta diventando una moda?

“Io non posso condividere le mode perché secondo me non esistono. Esiste il mercato che è quello che cercano di seguire le persone povere di idee. Ed esistono gli innovatori che sono quelle persone che dettano le tendenze. Io cercherò di tirare fuori l’innovatore che c’è in ogni ragazzo dell’accademia di Amici“.

Qual è stato il primo approccio con la macchina organizzativa del programma?

“Maria mi ha fatto un’impressione pazzesca. Sedersi di fronte ad una persona come lei e sentirle dire che le è piaciuta la mia performance di quando suono le automobili mi ha fatto uno strano effetto. Significa che c’è un dialogo. Non esiste il mondo dell’arte concettuale snob separato dal mondo reale. C’è solo una voglia – o non voglia – dei due mondi di parlarsi. Lei ha inquadrato perfettamente il mio profilo. La macchina organizzativa, poi, è fantastica per un nerd come me che starebbe tutto il giorno a spippolare in studio. E’ una Disneyland della musica con aule super attrezzate. Vorrei essere uno degli allievi che può vivere in quelle aule e cercherò di viverci il più possibile”.

Passiamo alla roba delle automobili e dei cetacei. Di cosa si tratta?

“Da un po’ di anni mi occupo di inquinamento acustico. Il rumore ci crea un sacco di danni e stress anche se non ce ne rendiamo conto. Mi occupo della trasformazione del rumore in suono attraverso l’armonizzazione del rumore fatta con i computer. Nel caso dei cetacei, faccio musica con i suoni ‘pescati’ dall’archivio del santuario delle balene nel Tirreno. Invece la mia performance con una Fiat 500 del 1973, la mia macchina con cui vado in giro di solito, è stata esposta alla Galleria di Arte Moderna a Roma. E’ una provocazione: prendo il rumore, lo trasformo nel corso della performance in un’armonia sonora godibile. Se noi riuscissimo ad armonizzarci con l’ambiente che ci circonda, vivremmo una vita migliore”.

Torniamo ad Amici. Hai seguito le edizioni precedenti?

“Io non ho la televisione a casa. Ho seguito con grande interesse il lancio sul mercato dei cantanti usciti da Amici. Il resto del programma l’ho visto attraverso internet, ma non essendo un fruitore assoluto di televisione non avevo visto Amici. Non per snobberia nei confronti dei talent, tutt’altro. E’ come se si chiedesse ad una persona vegetariana da sempre di farsi raccontare com’è mangiare la carne. Io non l’ho ancora mai mangiata ma non vedo l’ora di mangiarla”.

Quali sono i talenti che più ti entusiasmano?

“Gli ultimi usciti da Amici, i The Kolors, sono fantastici”.

E’ un po’ il tuo mondo…

“Beh, vedere dei ragazzi giovani che riportano in auge l’elettro-pop degli anni ’80 è la dimostrazione di come ragiona Maria de Filippi. Ovvero senza pre-concetti. Se una cosa funziona, funziona e basta. Ed è così che dev’essere nella vita (ride, ndr)”.

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