Dear Jack ed Alessio Bernabei a Rtl 102.5: “Non avevamo più punti artistici in comune, restiamo fratelli”
L’ultima volta dei Dear Jack ed Alessio Bernabei insieme a Rtl 102.5.
I Dear Jack ed Alessio Bernabei per l’ultima volta insieme. E’ successo oggi, lunedì 28 settembre, all’interno della trasmissione radiofonica The Flight in onda su Rtl 102.5. L’intervista, come se nulla fosse successo, è partita raccontando gli esordi della band e commentando i successi sfornati durante questi due anni: “Se siamo qua lo dobbiamo ad Amici. E’ stato un percorso durissimo ma che ci ha cresciuti in modo esponenziale, ne siamo fieri. E’ anche difficile da raccontare un’esperienza del genere, è stata una sfida grandissima: è stato snervante, eravamo lontano da tutti. E’ difficile captare quelle sensazioni da casa”.
Quindi la band ed il cantante – a questo punto – solista ha spiegato i motivi della separazione, presa in comune accordo: “E’ un film a lieto fine, non di quelli horror con il sangue. Stavamo leggendo tanti commenti ma – dice Alessio – io non me ne sono andato, sono sempre qua. Semplicemente le nostre strade hanno preso due vie diverse. Ci amiamo ancora, siamo ancora fratelli e io li supporterò ancora: hanno tanta responsabilità, devono portare alto il nome dei Dear Jack. Ma artisticamente non avevamo più punti di incontro. Abbiamo avuto delle divergenze, ne abbiamo parlato tutti insieme. Essere qua, oggi, è un passo importante. Ci assumiamo di questa responsabilità. Non stiamo benissimo ma continueremo con serenità”.
“I nostri fan si sono sbizzarriti, si sono anche arrabbiati – dicono i Dear Jack – E’ stato divertente e curioso leggere le loro ipotesi, ma anche quelle dei giornalisti. Hanno usato molta fantasia”. Alessio: “Non è stato divertente per me. Anche le più grandi storie d’amore finiscono, ma noi continuiamo ad amarci comunque. Se si discute, significa che ci si vuol bene […] Vorrei ringraziare la nostra casa discografica per averci accolto durante questi due anni. E al nostro manager Lorenzo Suraci che ci ha sempre trattato come dei figli. E poi voglio fare un in bocca al lupo ai nostri fratelli. So che ci saranno sempre per me ed io per loro”. E scatta l’abbraccio di gruppo.