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Slash ad Assago: foto-report dal concerto del 24 Giugno 2015

La coppia formata dall’ex-chitarrista dei Guns N’Roses e dal cantante degli Alter Bridge continua a stupire: ecco la cronaca di un successo annunciato…

pubblicato 25 Giugno 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 04:01

Cosa si può dire di nuovo su un concerto dell’ottimo Slash unito all’ancor più ottimo Myles Kennedy?
Sono ormai cinque anni che fanno “coppia fissa”, e la loro unione artistica continua a stupire, sia su disco (World on Fire è davvero pregiato!), e soprattutto dal vivo, come questa sera a Milano.
La presenza di Slash sul palco è nettamente iconica, basta vederlo arrivare con la chitarra in mano per far andare in delirio il pubblico. Fa niente se lui sia di poche parole durante tutto il concerto, la sua chitarra e la sua presenza fisica bastano a tutti.
Anche Myles parla pochissimo fra un brano e l’altro (dicendo cose un po’ vuote come “questo è dal nuovo disco”, inframezzato a “Grazie Italia”), ma anche per lui è la musica a parlare: veramente impressionante, ancora una volta, la sua prestazione – e osservandolo sui brani dei Guns N’Roses sembra che abbia anche iniziato a muoversi come Axl, avvinghiato al microfono mentre canta Mr. Brownstone: l’immedesimazione è perfetta, e anche i fan degli Alter Bridge saranno soddisfatti da tanta poliedricità.

Il gruppo è così sicuro dei suoi mezzi da far cantare al bassista Todd Kerns ben due brani, compresa Welcome to the Jungle, pezzo fondamentale dello show: la teoria è che se un brano è così grosso e amato, il pubblico lo vorrà sentire ad ogni costo, anche se il dotatissimo Todd non abbia la voce di Myles o di Axl. E infatti, si perde la testa e la gente è felice, urlando “You’re gonna dieeeeeee!”.
Il resto dei The Conspirators fa il suo dovere (Brent Fitz lo fa da dietro una batteria magnifica, che riprende lo smiley del nuovo disco), niente da aggiungere.

Se proprio si vuole rompere le scatole e cercare un difetto nel concerto, è una certa ripetitività nella setlist, nelle cover dei Guns N’Roses: sono anni che vengono proposte sempre le stesse, e per quanto sia meraviglioso ascoltare una dopo l’altra Mr. Brownstone e You Could Be Mine (due dei miei pezzi preferiti dei Guns), si rimpiange un po’ il fatto che non abbiano suonato Double Talkin’ Jive, proposta nel resto del tour, e magari una Don’t Cry sarebbe stata bene come strappamutande al posto di Sweet Child O’ Mine. Ma qui ci potrebbero essere in gioco anche questioni di diritti d’utilizzo, magari Slash ha accesso a solo una manciata di brani dei Guns, chi lo sa… e in ogni caso, nessuno in effetti si lamenta a sentire Paradise City o Rocket Queen!

La galleria fotografica del concerto si trova in apertura dell’articolo, basta cliccare una foto e si aprirà il player per vederle tutte. Tante altre foto del pubblico si possono vedere sulla pagina Facebook di MusicaMetal/Soundsblog, pronte per essere taggate nella cartella “Pubblico Concerti 2015”.

Slash a Milano: la scaletta suonata

You’re a Lie
Nightrain (Guns N’ Roses)
Avalon
Halo
Back from Cali (Slash)
Wicked Stone
Mr. Brownstone (Guns N’ Roses)
You Could Be Mine (Guns N’ Roses)
Doctor Alibi (Slash)
Welcome to the Jungle (Guns N’ Roses)
Starlight (Slash)
Beneath the Savage Sun
The Dissident
Rocket Queen (Guns N’ Roses)
Bent to Fly (Slash)
World on Fire
Anastasia
Sweet Child O’ Mine (Guns N’ Roses)
Slither (Velvet Revolver) (with Feel Like Making Love (Bad Company) Intro)
—–
Paradise City (Guns N’ Roses)

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